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Chì è Possamai, il dem che ha preso Vicenza tenendo lontani i leader del partito

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(ANSA)

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Trentatreenne, per candidarsi a sindaco ha rifiutato di correre per la Camera

29 maggio 2023
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2' di lettura

Lo definiscono il giovane-vecchio della politica vicentina. Giacomo Possamai, 33 anni, è il nuovo sindaco di Vicenza. Unico sindaco di centrosinistra ad aver vinto nei capoluoghi di questa tornata elettorale e ad aver strappato una città al centrodestra. Giovane all'anagrafe non alla politica, all’ex capogruppo Pd in Consiglio regionale si riconoscono passione, un gran lavoro alle spalle, idee nuove, desiderio di cambiamento per la città e gli si attribuisce una prudenza da democristiani anni Cinquanta.

La strategia: tenere lontani i leader nazionali

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«Moderazione non è sinonimo di indecisione né significa mancanza di determinazione» spiega Possamai che ha guidato la coalizione di centrosinistra sulla base di un progetto civico. La fatica più grande di questa campagna elettorale? È stata tenere lontani i leader nazionali del Pd preferendo la compagnia dei sindaci: di Verona, Padova, Bergamo, Brescia per esempio. Vista la nuova segreteria nazionale Pd, a lui vicinissimo a Enrico Letta, i big dem avrebbero solo fatto calare il consenso. L'operazione distacco-dal-Pd è riuscita meno con l'ex sindaco oggi europarlamentare Achille Variati, del quale Possamai è politicamente «figlioccio».

Lo spin doctor Giovanni Diamanti

La strategia elettorale è stata elaborata dall'amico e spin doctor Giovanni Diamanti. Il quale ha voluto un gran numero di liste a sostegno: sei, compresa quella del Pd, per un totale di 188 candidati al consiglio comunale. Gran parte dei quali arriva dalla cosiddetta società civile.

La rinuncia alla candidatura alla Camera

«Abbiamo costruito un giusto mix tra persone di esperienza e persone nuove ma non pescate a caso, sono tutte in grado di offrire un contributo e hanno significative competenze» dice Possamai. Che ci tiene così tanto a fare il sindaco da avere rinunciato alla Camera dei deputati e da aver accettato di sfidare un sindaco uscente.

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