Brasile, camionisti pro Bolsonaro bloccano strade dopo vittoria Lula
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Il presidente uscente di destra, Jair Bolsonaro, rompe il silenzio, dopo il risultato elettorale di domenica, che ha consegnato la vittoria al suo avversario Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex sindacalista ora al suo terzo mandato. Bolsonaro da domenica, dopo lo spoglio, non aveva parlato e non aveva concesso la vittoria a Lula. Vittoria che non ha ammesso neppure questa sera. Bolsonaro ha ringraziato i 52 milioni di elettori che lo hanno votato e ha affermato che continuerà a seguire la Costituzione. Dopo aver parlato dal palazzo dell’Alvorada, Bolsonaro si sarebbe recato al Tribunale supremo federale (Stf). Lo rende noto Cnn Brasil.Il Tribunale supremo federale ha divulgato una nota a commento del discorso di Jair Bolsonaro, in cui sottolinea “l’importanza” che il presidente “si sia pronunciato sulla garanzia della libertà di movimento in relazione ai blocchi stradali, sull’inizio della transizione, e nel riconoscere il risultato finale delle elezioni”.
Il governo brasiliano ha comunque accettato di iniziare la transizione con il presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva. Il ministro Ciro Nogueira, capo dello staff di Jair Bolsonaro, ha annunciato che il presidente ha autorizzato “di iniziare la transizione”. Noguera ha parlato dopo il discorso di Bolsonaro di meno di tre minuti. Il processo di transizione “sarà iniziato nel rispetto della legge”, ha aggiunto Nogueira, precisando di essere stato autorizzato a rilasciare la dichiarazione dal capo dello Stato. La transizione, ha precisato, comincerà giovedì, quando Lula formalizzerà il nome del suo vicepresidente, Geraldo Alckmin.
«Il nostro sogno continua, più vivo che mai», ha detto Bolsonaro in una conferenza stampa dal Palacio do Planalto a Brasilia. «Siamo per l’ordine e il progresso. Sono stato sempre etichettato come antidemocratico pur muovendomi dentro la Costituzione», ha aggiunto il leader di destra, sottolineando che “continuerà ad obbedire alla Costituzione” ma senza precisare se riconosce la sconfitta e senza rendere note le sue prossime mosse.
«Capisco le proteste, motivate dall’indignazione per le elezioni. Ma non vanno usati i metodi della sinistra», ha detto ancora Bolsonaro, con riferimento ai blocchi effettuati dai suoi sostenitori sulle autostrade, come riportano i media brasiliani.
In diminuzione i blocchi di strade a autostrade ad opera dei sostenitori di Jair Bolsonaro in Brasile. In una conferenza stampa, la Polizia stradale federal (Prf) ha reso noto che nel Paese restano 267 punti di protesta, con 42 cortei senza ostruzione del flusso dei veicoli, 136 blocchi parziali e 89 totali. Il direttore delle operazioni, Djairlon Moura, ha riferito che il “picco” di blocchi totali e parziali si è verificato nella notte, toccando il numero record di 421. Al termine delle operazioni congiunte con la Polizia militare, sono stati sbloccati 306 punti. Ad una domanda sulle immagini che circolano sui social media di agenti che incitano i manifestanti a resistere, è stato riferito che sono già state aperte delle inchieste e che gli agenti coinvolti sono stati identificati. Gli stati con il maggior numero di manifestazioni in corso sono Santa Catarina, Pará e Mato Grosso.
La prima protesta si era registrata domenica sera nello stato del Mato Grosso do Sul. Nelle prime ore di lunedì il numero delle manifestazioni si era allargato a quota 134, salendo a 421 in nottata.
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