di Luigia Ierace
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È una sfida del cambiamento a Matera due fratelli, imprenditori di seconda generazione, 12 anni fa, hanno deciso di diversificare l’attività di famiglia e investire in un settore fortemente innovativo: l’Ict. E hanno vinto. Una crescita continua, che non si è arrestata neppure con la pandemia per Cinzia e Eustachio Papapietro, 39 e 37 anni, decisi a esplorare le frontiere della trasformazione digitale per innovare, migliorare e crescere in tutti gli ambiti legati all’Information and Communication Technology.
Tutto è partito nel 2005. All’epoca i due fratelli avevano 23 e 20 anni e si accingevano ad entrare a lavorare nell’azienda familiare di Matera che si occupa di impiantistica industriale e civile. In un anno si sono resi conto che hanno voglia di correre da soli, forti della stessa vocazione all’intrapresa del padre Pasquale, ma di un irrefrenabile desiderio di autonomia e di cimentarsi anche in altri ambiti industriali. Così, proprio nella città dei Sassi, i fratelli Papapietro fondano la società Ondatel, azienda di consulenza strategica e operativa nei sistemi di vendita innovativi, con l’obiettivo di imporsi come leader italiani nei servizi commerciali e di customer management.
Un obiettivo che riescono a raggiungere in poco tempo con una crescita significativa che porta alla nascita di altre imprese che operano in settori contigui come la produzione di software, il marketing e il teleselling. Una sfida continua per i due fratelli Papapietro che li vede oggi al vertice di un gruppo di aziende composto da cinque realtà che si propone sul mercato con il marchio “Solida” e un’offerta di servizi avanzati integrati concepiti in un'ottica “end-to-end”. Operano tra Basilicata, Puglia e Veneto con oltre 300 risorse impiegate, età media di 35 anni, per il 60% donne, e un fatturato di 10 milioni.
«È importante innanzitutto riconfigurare il nostro Paese parificando le possibilità di accesso alle opportunità non solo tra uomo e donna, ma anche tra giovani e anziani e tra Nord e Sud –, sottolinea Eustachio Papapietro che guarda avanti –.Uno dei problemi più gravi è la burocrazia. Un grande fardello soprattutto nel Mezzogiorno. Occorre svecchiare e snellire la struttura amministrativa: troppe scelte sono dettate solo dal bisogno di consenso, troppi poteri di veto, troppi i vincoli burocratici e troppo poca cultura dell’efficienza e della programmazione».
Ma tutto questo non basta a fermarli e a coinvolgere e investire su altri giovani, come loro, fortemente orientati alla cultura di impresa. Di qui la nascita di Ivert, azienda di sviluppo software che ha avviato l’iter per la certificazione di alcuni brevetti legati alla sicurezza informatica e di sistemi di controllo e sorveglianza e alla blockchain. «Sta a noi giovani imprenditori contribuire a disegnare quel Paese nuovo che uscirà dalla crisi post Covid – ribadisce Cinzia Papapietro –: se vogliamo che l’impresa sia riconosciuta come determinante nel generare sviluppo economico e progresso sociale dobbiamo portare avanti, noi più di altri, progetti e proposte in grado di sostenerla».
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