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Zes Ionica, via libera alle prime due imprese autorizzate

di Domenico Palmiotti

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(AdobeStock)

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Le autorizzazioni firmate dal commissario Floriana Gallucci riguardano Tito, in provincia di Potenza, e Grottaglie, nel Tarantino. Interessato il Gruppo Conad

13 febbraio 2023
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2' di lettura

Due autorizzazioni già rilasciate dal commissario della Zes (Zona economica speciale) Ionica, Floriana Gallucci, ad altrettante imprese e quattro aziende candidatesi con istanza per insediarsi in due aree portuali che ricadono nella Zona economica speciale. Anche se il porto di Taranto ha chiuso il 2022 con un dato negativo, -16,9%, espressione soprattutto della crisi dell'ex Ilva perché i traffici container e crociere sono invece andati bene, c'è tuttavia dinamismo attorno alle aree Zes e portuali. E si profila pure l'impiego dei droni.

Le autorizzazioni firmate da Gallucci riguardano Tito, in provincia di Potenza, e Grottaglie, nel Tarantino, in quanto la Zes ionica abbraccia due regioni e fa leva sul porto di Taranto. In Basilicata l'investimento è di 10 milioni di euro nelle costruzioni e nella carpenteria metallica e gli occupati saranno 35, mentre in Puglia riguarda Brick, società immobiliare del gruppo Conad. Quest'ultima investirà 14 milioni di euro su un'area di 21.000 metri quadri, di cui 8.500 coperti, per realizzare una piattaforma logistica per il fresco. La piattaforma sarà completata e operativa entro giugno e occuperà a regime 54 lavoratori.

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Le aree portuali su cui c'è interesse sono, per ora, la piattaforma logistica e l'ex Soico. La prima ha due pretendenti. C'è la Vestas, che vuole insediarvi attività di stoccaggio e trasporto di prodotti finiti, semilavorati e materie prime relativamente al ciclo produttivo delle pale eoliche, anche in previsione delle nuove attività che partiranno a Taranto da settembre, costruzione della pala eolica più grande del mondo, la V236-15.0 MW.

E c'è Progetto internazionale 39 che punta a movimentazione e stoccaggio di merci e containers, nonché ad attività di ricerca e sviluppo nell'energia. Per le due proposte, dichiara Sergio Prete, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, è stata già formata una commissione che effettuerà una comparazione sulla base di una serie di criteri e poi deciderà per l'assegnazione. Stessa cosa si profila per l'area ex Soico. Oltre a Termocentro, che ha chiesto una concessione parziale, c'è Cantieri di Puglia srl che concorre per l'intera area per allocarvi attività di costruzione e refitting di yacht di medio-grandi dimensioni. Termocentro, invece, vuole insediarvi un deposito logistico.

Obiettivo: «La distribuzione, su scala nazionale ed internazionale, di prodotti per la costruzione di acquedotti e fognature, con conseguente incremento dei traffici portuali ed avvio di attività di innovazione e ricerca per la tracciabilità dei prodotti in arrivo presso l'impianto produttivo». L'offerta di Cantieri di Puglia sarà adesso online per 20 giorni sull'albo pretorio dell'Authority per eventuali osservazioni e opposizioni, dopodiché partirà anche in questo caso la comparazione. Intanto il porto di Taranto mette in campo la sperimentazione dei droni. Lo prevede un accordo tra Authority e Distretto tecnologico aerospaziale (quest'ultimo presieduto da Giuseppe Acierno). La collaborazione, si spiega, permetterà di monitorare le variazioni intervenute sulle diverse matrici di inquinamento dell'area portuale, nonché di sperimentare attività di carico e scarico di merci in ambito portuale in modalità smart.


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