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Carne sintetica, l’allarme: richieste di via libera in Europa nel 2023

di Micaela Cappellini

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(Adobe Stock)

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L’allarme della Coldiretti dopo l’ok della Fda Usa al pollo in laboratorio. Il ministro Lollobrigida: «Lo contrasteremo». E annuncia anche le vie legali per l’health warning sul vino in Irlanda

14 gennaio 2023
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2' di lettura

In Europa le prime richieste di via libera all’arrivo sulle tavole della carne sintetica potrebbero essere già presentate nel 2023. L’allarme arriva dalla Coldiretti: dopo il via libera della Food and drug americana dello scorso novembre alla prima carne di pollo prodotta in laboratorio, l’apertura della prima breccia nella Ue potrebbe essere più vicina di quanto si pensi. Per la Coldiretti, così come per molte delle associazioni agricole italiane, «si tratta di una minaccia letale per l’agricoltura, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta».

Contro la possibilità di un via libera di Bruxelles sono state raccolte quasi 400mila firme: tra queste ci sono la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, molti parlamentari nazionali ed europei, sindaci, imprenditori e numerosi vescovi. La mobilitazione mira a promuovere in Italia una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico. «Lo contrasteremo in ogni modo», ha assicurato ieri il ministro Lollobrigida, intervenendo al convegno “Frankenstein nel piatto? Il cibo sintetico la nuova minaccia” organizzato dalla Coldiretti. «Il cibo sintetico non è buon cibo - ha detto ancora il ministro - inoltre la produzione di cibo in laboratorio cancellerebbe la nostra economia sostenibile, il nostro modo di vivere e la nostra civiltà».

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Lollobrigida ha annunciato anche che sulla questione degli health warning sulle bottiglie di alcolici, scoppiata giorni fa con l’ok di Bruxelles all’uso in Irlanda di queste etichette, l’Italia «cercherà ogni strada legale per arrivare a rivendicare il diritto non solo di promuovere il vino, ma anche di poter evitare che in alcune nazioni venga stigmatizzato con un’etichettatura fuorviante».

Finora, queste scritte erano riservate solo ai pacchetti di sigarette. Ora, invece, con il suo silenzio-assenso la Commissione Ue ha sdoganato la normativa irlandese, che le vuole portare anche sugli alcolici. Un precedente pericoloso per i produttori di vino, birra e liquori in Europa: entro quest’anno, infatti, Bruxelles potrebbe essere chiamata a scrivere la nuova normativa sulle etichette comunitarie che comprende sia quelle nutrizionali (come il semaforo Nutriscore), sia i famigerati health warning. «Sosterremo non solo azioni di difesa rispetto all’aggressione di etichettature fasulle - ha ribadito ieri il ministro Lollobrigida - ma faremo anche tutte le azioni promozionali per spiegare a ogni livello quali sono i benefici della dieta mediterranea, nella sua complessità, e dei prodotti della nostra nazione».

Per potere arrivare sulle nostre tavole, un’eventuale bistecca sintetica dovrà percorrere lo stesso iter di approvazione che è servito a portare in Europa gli insetti nel piatto: prima è arrivata l’autorizzazione della Commmissione Ue (nel 2021); poi l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha dato singoli ok a ciascun preparato specifico, dalla larva della farina ai grilli. Allo stesso modo, nel novembre del 2022 alla Food and drug administration c’è stata una prima consultazione pre-commerciale su un alimento umano a base di cellule animali di pollo coltivate: non un’approvazione vera e propria, ma il segno che l’ente americano non ha nulla da obiettare sulla sicurezza alimentare del prodotto in questione. La palla, sulle carni coltivate nei laboratori della californiana Upside Foods, passa ora al Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.

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