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Tim sfida la debolezza del mercato e corre in Borsa in attesa di novità sulla rete

di Eleonora Micheli

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(IPP)

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Il mercato guarda a Cdp e Macquarie per una possibile offerta alternativa a quella di Kkr

6 febbraio 2023
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Telecom Italia in rialzo a Piazza Affari, mentre il mercato si interroga sul futuro della rete, soprattutto dopo che è sceso in campo il fondo Kkr presentando un’offerta non vincolante. Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, la valutazione della rete, che per Kkr è di circa 20 miliardi, potrebbe essere ritoccata al rialzo nel caso in cui il governo concedesse incentivi o nel caso in cui venisse realizzata una fusione con Open Fiber. Sempre secondo indiscrezioni, inoltre, Cdp e Macquarie starebbero valutando di presentare un’offerta alternativa a quella di Kkr.

Il Sole 24 Ore di sabato scorso ha riportato dettagli sull’offerta presentata da Kkr per la rete Telecom da 20 miliardi di euro. Il fondo valuterebbe FiberCop 10-12 miliardi (con 2 miliardi di differenza che sembrano essere l’earn out legato alla possibile successiva fusione con Open Fiber), Sparkle 1,25 miliardi e la rete primaria 6,75 miliardi. «L’offerta attribuirebbe a FiberCop una valutazione più alta delle nostre ipotesi, che erano guidate dal prezzo riconosciuto da Kkr a Tim all’ingresso in FiberCop (7,7 miliardi) e meno generosa per la rete secondaria», hanno commentato gli analisti di Equita. Il Fatto Quotidiano ha riportato indiscrezioni sulla governance che il fondo avrebbe proposto al governo. «Si tratta di una serie di poteri di controllo strategico e supervisione che rendono più credibile l’offerta, anche alla luce delle dichiarazioni del ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato della necessità per il governo di assicurarsi il controllo strategico dell’asset (più che il controllo del capitale)», hanno commentato sempre gli esperti di Equita. Tutte le fonti di stampa, inoltre, riportano la notizia che Cdp e Macquarie starebbero lavorando per presentare una contro proposta entro il 24 febbraio (data in cui il cda di Tim si troverà per valutare l’offerta di Kkr).

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«La possibilità di avere due offerte per la rete rimane lo scenario a nostro avviso più probabile e a nostro avviso più interessante per il titolo, aumentando il potere negoziale di Tim da un valore di partenza che sembrerebbe risultare coerente con le nostre ipotesi». Equita consiglia un "buy" sui titoli di Tim, con l’indicazione di un target di prezzo a 0,39 euro. Sono invece più scettici gli esperti di Intermonte. «Considerando il rischio golden power di un’offerta solo da parte di Kkr, riteniamo fondamentale per il fondo trovare un accordo con Cdp per consentire di co-investire in NetCo; ci sembra, invece, poco probabile che Cdp e Macquarie possano formulare un’offerta alternativa senza risolvere prima le problematiche sul fronte antitrust legate alla loro partecipazione in Oper Fiber», hanno spiegato, ipotizzando che «una soluzione possibile è che Cdp esca completamente da Open Fiber (asset meno strategico per il governo rispetto alla rete di Tim) cedendo la sua quota del 60% a Macquarie (che potrebbe così salire al 100%) o ad altro fondo e con i proventi della cessione (stimiamo circa 3,5 miliardi) finanzierebbe l’acquisizione di una quota di almeno 30% nell’equity di NetCo (in un caso base da 20 miliardi, ipotizzando un equity complessivo di almeno 10 miliardi e circa 10 miliardi di debito) a fianco di Kkr», hanno motivato. Ad ogni modo anche Intermonte consiglia di acquistare le azioni di Telecom, calcolando un prezzo obiettivo a 0,42 euro.

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