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Opposizioni contro Fazzolari: armi a scuola? Messaggio grave

di Redazione Scuola

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(ANSA)

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Scatena polemiche il retroscena che attribuisce al sottosegretario alla Presidenza, Giovanbattista Fazzolari - che smentisce - l'idea di introdurre come disciplina sportiva scolastica il tiro a segno

7 febbraio 2023
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2' di lettura

Un messaggio «grave», una «destra dal grilletto facile». E ancora: «un clamore di armi» o «ecco le priorità per la scuola della Meloni» fino a chi si chiede «a quando le adunate del sabato?». Il retroscena che attribuisce al sottosegretario alla Presidenza, Giovanbattista Fazzolari - pur nettamente smentito dal diretto interessato - accende comunque la polemica politica con le opposizioni che lanciano l'allarme di chi (come il tesoriere di +Europa, Alfonso Maria Gallo) vede nell'idea di introdurre come disciplina sportiva scolastica il tiro a segno «per insegnare ai nostri giovani ad essere dei pistoleri provetti. Non ingegneri, non medici, non latinisti, storici o scienziati: pistoleri».

Le reazioni

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«Con tutto il rispetto per la disciplina sportiva del tiro a segno - si chiede anche la capogruppo dem al Senato Simona Malpezzi -, ma davvero la priorità della destra per l'istruzione è insegnare ai ragazzi ad usare le armi? Valditara chiarisca». «Avete scambiato il Governo del Paese per un'assemblea del Fuan?», interviene con un tweet il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano preannunciando sul tema un'interrogazione parlamentare. «Ci mancava il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che propone di incrementare l'insegnamento del tiro a segno nelle scuole: non c'è che dire, una vera e sentita priorità per le famiglie italiane», ironizza il capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera Matteo Richetti sottolineando che «la vera emergenza è smettere di sparare stupidaggini perché la legislatura è ancora lunga». «Singolare e allucinante», per il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni l'idea del numero due di Giorgia Meloni che registra sulla scuola «prima l'umiliazione formativa di Valditara, poi l'alternanza scuola-lavoro alle basi militari, ora questo. Il tutto mentre la spesa militare torna a crescere senza freni».

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