Italia sotto esame tra debito pubblico e rating a rischio
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È arrivata nella serata di venerdì 12 maggio la revisione del giudizio di Fitch sull’affidabilità del debito dell’Italia (l’attuale rating è BBB). Allo stato attuale i report delle principali agenzie di rating sull’Italia vedono il nostro Paese godere di un BBB da parte di Standard & Poor’s, Baa3 per quanto riguarda Moody’s e BB+ da parte di Scope.
Fitch ha affermato per l’ultima volta il giudizio su Fitch lo scorso 18 novembre, collocandolo a BBB, due livelli al di sopra della categoria «junk».Tutto confermato il 12 maggio, con outlook stabile e revisione netta al rialzo delle stime di crescita per il 2023 dal +0,5% al +1,2 per cento.
L’Italia rischia di perdere l’investment grade da parte di Moody’s poiché si trova appena un gradino al di sopra della categoria speculativa (non investment grade). È quanto ha spiegato l’agenzia a fine aprile in un report citato da Bloomberg. Gli analisti della società statunitense hanno esaminato come le diverse nazioni sono passate a un giudizio “junk” (cioé non più compreso nell’’investment grade) negli ultimi trent’anni e l’Italia viene individuata come un candidato di spicco per questo poco auspicabile passaggio. «Quello italiano al momento è l’unico debito sovrano con rating Baa3 con prospettive negative», hanno ricordato gli analisti tra cui Kelvin Dalrymple e Scott Phillips citati da Bloomberg. «La crescita lenta e i costi di finanziamento più elevati del debito potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia», ha aggiunto Moody’s. Il rating di Moody’s è atteso per venerdì 19 maggio.
Il 21 aprile l'agenzia S&P ha confermato il rating BBB dell'Italia con outlook stabile, dunque due gradini al di sopra della categoria speculativa (junk). «La crescita economica decelererà nel 2023 con l'inflazione e la stretta delle condizioni di credito, prima di recuperare nel 2024», ha chiarito S&P, sottolineando che il consolidamento di bilancio sarà probabilmente graduale e contingente alla crescita e alle pressioni politiche. L'agenzia di rating ha previsto un pil in aumento quest'anno dello 0,4% dopo il +3,7% del 2022. L'elaborazione della legge di bilancio 2024 «sarà importante per valutare l'impegno del bilancio alla prudenza fiscale». S&P in quell’occasione ha sottolineato come, da quando è stata eletta, la premier Giorgia Meloni abbia «seguito un approccio moderato e pragmatico in relazione all'Europa e alla politica di bilancio». Il rating dell’Italia rischia di finire sotto pressione nel caso in cui il debito non calasse e se «le riforme fossero attuate solo parzialmente, soprattutto quelle legate ai fondi Ue. Questo metterebbe a rischio la crescita e i conti pubblici e quindi metterebbe sotto pressione il debito».
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