di Enrico Bronzo
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Alla morte del padre nel 1928, Francesco, l'unico figlio di Medardo Rosso, si trova con l'importante eredità di un numero considerevole di sculture che l'artista aveva lasciato nello studio di Parigi e in quello di Via Solferino a Milano.
Decide di raccogliere a Barzio, un piccolo paese nelle prossimità del lago di Como, dove fin da piccolo era solito trascorrere le vacanze con la madre e a cui era molto legato affettivamente, le sculture e ogni materiale ritrovato nei due studi dell'artista. Acquista dal parroco l'antica chiesa presso l'oratorio del paese.
In questo edificio del 1600, con l'aiuto dell'architetto Piero Portaluppi che lo consiglia anche nella costruzione di una casa nello stesso appezzamento di terreno, fonda il Museo Medardo Rosso.
Il Museo conserva un cospicuo numero di sculture che coprono l'intero arco della produzione dell'artista.
La collezione documenta anche l'interesse dello scultore per il lavoro sulla serie: Rosso riprende lo stesso soggetto trasformandolo da gesso a cera a bronzo per alterarne le dimensioni e la colorazione che cambia completamente la percezione del soggetto e ne fa un'opera sempre unica e irripetibile.
“Ecce puer” (sx) e “Rieuse” (dx)
Questa visione porta Medardo Rosso a essere un artista al di là del suo tempo con sperimentazioni che caratterizzano la nostra contemporaneità.
Per informazioni e visite solo su appuntamento potete scrivere all’indirizzo email: museo@medardorosso.org.
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