di Andrea Gagliardi
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Archiviata la vittoria alle Regionali, in casa Fratelli d’Italia si analizza, anche pallottoliere alla mano, la portata del risultato ottenuto dal partito di Giorgia Meloni sui territori. Una nettissima affermazione, quella di FdI (33,6% a livello regionale), preceduta però nelle scorse settimane da alcune tensioni, culminate con la sostituzione del coordinatore romano di FdI, il rampelliano Massimo Milani, con il responsabile organizzativo del partito Giovanni Donzelli per ordine della leader di Via della Scrofa.
Nelle analisi post voto viene evidenziata la straordinaria performance di FdI a Roma (33,1%), dove per la prima volta alle regionali il partito sale sul gradino più alto del podio anche nel centro storico. Il merito dello storico risultato ottenuto da FdI nella Capitale, nel partito viene attribuito anche al lavoro di Donzelli, neo responsabile della federazione romana, mentre dietro l’affermazione nelle province ci sarebbe il ruolo svolto da Marco Silvestroni e Paolo Trancassini, due esponenti della classe dirigente voluta da Meloni per condurre Fdi alla conquista del Lazio. «Straordinario», festeggiano i “meloniani”, il risultato di Giancarlo Righini - sostenuto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida - che tocca le 36mila preferenze: record assoluto da quando esiste questo sistema elettorale nel Lazio. Mentre a Roma città il più votato è stato Fabrizio Ghera (19.354 voti), capogruppo FdI nella scorsa legislatura e rampelliano di ferro.
Classe 1968, Righini è consigliere uscente e di professione vice direttore di banca a Velletri, paese dei Castelli Romani. E proprio in provincia di Roma, Righini ha fatto il ‘boom’, anche se si è ben difeso anche nella Capitale (oltre 16mila preferenze). Quest’anno saranno 22 i consiglieri regionali FdI a entrare alla Pisana (su un totale di 51). Dieci anni fa, invece, c'era solo lui, Righini, primo consigliere regionale di FdI eletto in tutta Italia e unico al timone del partito nel quinquennio, 2013/2018. Mentre nel quinquennio 2018-2023 i consiglieri meloniani erano saliti a quota sei.
Dunque Righini potrebbe presiedere l’Aula o avere un assessorato di peso, come Trasporti o Lavori Pubblici. «Se mi piacerebbe essere presidente del Consiglio regionale o assessore? Io non ho obiettivi personali, ma come ho sempre fatto nelle precedenti occasioni anche stavolta metterò a disposizione del mio movimento politico e del presidente Rocca le mie competenze e le mie professionalità per andare a contribuire alla causa nel suo complesso. Questo consenso personale è già per me motivo di orgoglio e contribuirò dove sono più utile» ha dichiarato Righini.
Andrea Gagliardi
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