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ChatGPT progetta, insieme a un gruppo di ricercatori, il suo primo robot

“Non temete il robot in sala operatoria”

Gruppo di ricerca universitario, di cui fanno parte anche due italiani, ha realizzato un robot per la raccolta dei pomodori utilizzando il chatbot realizzato da OpenAI

11 giugno 2023
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2' di lettura

Da poesie, saggi e ricette alla progettazione di robot, il salto può essere breve: lo ha compiuto ChatGpt, che ha progettato il suo primo robot insieme ai ricercatori, aiutandoli in tutte le fasi. Il sistema basato sull’Intelligenza Artificiale ha collaborato alla progettazione di un braccio robotico in grado di raccogliere i pomodori, e i suoi consigli, idee e suggerimenti sono stati messi in pratica dal gruppo di ricerca dell’Università olandese di Delft, del quale fanno parte due italiani, e da una ricercatrice del Politecnico Federale di Losanna.

Pubblicato sulla rivista Nature Machine Intelligence, il risultato ha avuto esiti positivi, ma al momento uno scenario in cui ChatGpt possa progettare un robot in modo autonomo non è possibile e, secondo i ricercatori, neanche auspicabile. «Volevamo che ChatGpt non progettasse un robot qualunque - osserva Cosimo Della Santina, co-autore dello studio guidato da Francesco Stella - ma uno che fosse davvero utile».

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Il robot-contadino

La scelta è quindi ricaduta su un robot-contadino per i pomodori, la coltura che secondo ChatGpt sarebbe economicamente più vantaggiosa da automatizzare. I ricercatori hanno seguito i consigli del chabot relativi alla progettazione, particolarmente utili nella fase concettuale: «ChatGpt può ampliare le conoscenze degli ingegneri ad altre aree di competenza», commenta Stella.

Ma il sistema ha anche fornito suggerimenti interessanti nella fase di realizzazione vera e propria: «Costruite la pinza in silicone o in gomma, per evitare di schiacciare i pomodori», oppure indicando il motore più adatto per far muovere il robot. Gli autori dello studio hanno trovato la collaborazione positiva e arricchente. «Tuttavia - aggiunge Stella - ci siamo resi conto che il nostro ruolo di ingegneri si è spostato verso l’esecuzione di compiti più tecnici».

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