di Enrico Netti
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Durante il convegno inaugurale della 11esima edizione di Marca by BolognaFiere a Bologna, si è parlato dell’emergenza carrello della spesa. «Alcune cose sono state fatte, io ho apprezzato la buona volontà della distribuzione di tentare di calmierare i prezzi. Il nostro governo sta intervenendo per quanto possibile - dice Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste-. Stiamo cercando proprio nei tavoli anche con la grande distribuzione, con le organizzazioni di settore, di utilizzare al meglio per esempio i 500 milioni che abbiamo stanziato per sostenere il potere di acquisto delle persone più in difficoltà».
Marco Pedroni, presidente Adm (Associazione distribuzione moderna) da parte sua manifesta di volere contribuire a questa iniziativa: «Siamo al tavolo per dare una mano vera sui 500 milioni per quella fascia più bassa di indigenti. Vi chiediamo di sostenere il potere d’acquisto del 50% delle famiglie italiane che sono in forte o in qualche difficoltà». Su quali strumenti impiegare Pedroni preferisce lasciare scegliere al Governo. «Sceglieteli voi. Possono essere il cuneo fiscale, un intervento sull’Iva per i beni di largo consumo, ma comunque è molto importante stare vicino a questa parte. Così come, pensiamo, che se ci classificaste come imprese energivore, visto che lo siamo, questo darebbe una mano per introdurre un miglioramento nelle cose che potremmo fare per le nostre famiglie».
In nodo cruciale sono i continui aumenti a doppia cifra dei prezzi dei prodotti alimentari e quelli del largo consumo confezionato. Un fenomeno che nella seconda parte del 2022 ha accentuato i rincari il cui andamento è continuato nel nuovo anno. A gennaio sono entrati in vigore i nuovi listini di oltre 400 fornitori della Gdo e gli addetti ai lavori spiegano che altri aumenti sono attesi a febbraio e maggio. I rincari sono stati indiretti protagonisti del convegno di apertura di Marca 2023 in cui Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti ha presentato alcune slide in cui si evidenziava come la moderna distribuzione finora ha cercato di fare da ammortizzatore, assorbendo una parte degli aumenti registrati all’ingrosso.
Nel settembre 2022 se all’ingrosso il prezzo al litro è rincarato del 38% il prezzo allo scaffale segna un +13,7%. Analogamente le uova segnano un +37% che diventa un +16,6%, la verdura vede un passaggio dal 32,4% al 14,3%, il pane all’ingrosso segna un 23,3% che alla cassa del supermercato diventa un +14,3%. Aumenti pesanti ma l’effetto ammortizzatore della Gdo nel 2022 ha concesso alle famiglie risparmiare in media 77 euro al mese. Quest’anno la Gdo ha già messo le mani avanti dicendo di non essere in grado di assorbire altri rincari mentre scatta l’allarme calo dei volumi di vendita.
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