di Andrea Gagliardi
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Il decreto, cosiddetto “anti-Rave party”, passato al Senato con 92 sì, 75 no e un astenuto, oltre a introdurre il reato di ’rave-party’ (articolo 633-bis Codice penale) che punisce con il carcere da 3 a 6 anni chi organizza mega-raduni musicali su terreni altrui, contiene alcune norme di carattere sanitario decisive nella gestione dell’isolamento per i contagiati da Covid, annunciate da tempo dal ministro Schillaci. Non va dimenticato che il decreto deve passare ora al vaglio della Camera
L'isolamento delle persone infettate dal coronavirus, che oggi dura 5 giorni, si concluderà, senza bisogno di fare un tampone. Resta in vigore l'obbligo di isolamento ma lo si interrompe eliminando dunque l’obbligo di fare un test. Il cambiamento ha bisogno di essere meglio specificato. Cosa succede se una persona ha ancora sintomi dopo 5 giorni? Dovrà risolvere la questione una circolare di Schillaci, che indicherà ad esempio come comportarsi a seconda che ci siano o meno dei sintomi, dei quali nella norma approvata al Senato non si parla.
Il decreto inoltre prevede l’abolizione del green pass negli ospedali, ultimo luogo in cui era rimasto l’obbligo (fino a fine dicembre 2022). Familiari e visitatori a strutture di ospedali, residenze sanitarie assistite (RSA), strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, non avranno più l’obbligo di esibire il certificato verde.
Non solo. Le persone che hanno avuto contatti stretti con positivi oggi possono uscire ma devono seguire un regime di autosorveglianza per 10 giorni, indossando la mascherina. Un emendamento ha abbassato la durata a 5 giorni, sempre con mascherina Ffp2 al chiuso o dove c’è il rischio di assembramenti. Viene anche abolita la misura attuale che prevede «l’obbligo di effettuare un tampone presso centri privati a ciò abilitati, alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto»
Il decreto prevede inoltre che quando entrerà in vigore la legge di conversione e fino al 30 giugno dell’anno prossimo saranno sospesi i procedimenti per le sanzioni da 100 euro (in base a un emendamento della Lega), attualmente previste per gli over 50, insegnanti, forze dell’ordine che al 15 giugno scorso non erano in regola con le vaccinazioni.
Non va dimenticato del resto che già a fine ottobre il governo firmò un decreto che prevedeva lo stop anticipato all’obbligo vaccinale contro il Covid per gli operatori sanitari. Non si è dovuto più attendere il 31 dicembre ma già dal 1 novembre è cessato ogni obbligo, con annessa possibilità di tornare al lavoro.
L’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto della pandemia, guidata dal generale Tommaso Petroni e istituita dopo la fine dell’incarico di commissario al generale Francesco Figliolo doveva passare tutte le competenze al ministero alla Salute dal primo gennaio 2023. Si è deciso di prorogarla fino al primo luglio dell’anno prossimo.
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Andrea Gagliardi
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