di Fabio Tamburini
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Fin dall'inizio abbiamo sottolineato come la diciassettesima edizione del Festival dell'economia di Trento sarebbe stata una grande opportunità di confronto e di crescita per l'intera città, per il Trentino e per il Paese. Non un evento targato Sole 24 Ore, ma un'occasione di confronto a tutto campo per avere più strumenti di comprensione su dove sta andando il mondo in momenti di cambiamenti epocali.
Un anno fa avevamo intuito che, dopo la pandemia, nulla sarebbe stato più come prima. E che c'erano i presupposti per rimettere in discussione paradigmi consolidati, con l'alternativa tra Ordine e Disordine. La guerra in Ucraina ha rappresentato una accelerazione clamorosa, con effetti tutti da verificare.
L'agenda del Festival, in calendario dal 2 al 5 giugno prossimi, conferma che avevamo visto giusto e che siamo stati di parola definendo un programma ricco di eventi in cui i personaggi più rappresentativi dell'economia, dell'università, delle istituzioni, dell'imprenditoria e della finanza saranno a Trento per condividere momenti d'incontro e di riflessioni. E' il momento giusto per farlo.
Dopo due anni di pandemia e con la guerra in Ucraina in corso, l'ordine globale è alla ricerca di nuovi equilibri tra Occidente e Oriente, tra poveri e ricchi, tra industria e finanza. E, soprattutto, non è affatto chiaro quale sarà il punto di caduta. E' in corso una trasformazione profonda che sta cambiando la storia e la nostra quotidianità, un susseguirsi di avvenimenti che meritano di essere approfonditi e analizzati. Il Festival dell'Economia di Trento rappresenta quindi una occasione formidabile per riflettere sulla realtà economica, politica e sociale che stiamo vivendo.
Tradizione e innovazione contraddistinguono il nuovo format del Festival. La tradizione è rappresentata dal filone dell'accademia e dell'università e vedrà alternarsi incontri e dialoghi con Premi Nobel ed economisti internazionali. L'innovazione è rappresentata da due nuovi filoni di approfondimento che sono stati aggiunti: da un lato l'economia industriale, che troppo spesso viene trascurata in un Paese che non ha mai avuto una politica industriale adeguata, e dall'altro l'economia dei territori, che rappresenta la spina dorsale del sistema Italia e di cui il Trentino è l'alfiere e proprio per questo abbiamo costruito un programma dedicato con il coinvolgimento delle realtà locali di riferimento del territorio trentino.
Gli argomenti trattati vanno dalla geopolitica all'Osservatorio sul Pnrr, dalla questione climatica e dalla transizione energetica fino all'emergenza demografica, dai temi della parità di genere all'economia circolare e alla sostenibilità, dall'economia digitale alla nascita dell'economia dello spazio, dal patto di stabilità all'inflazione al real estate e al territorio.
Ma, nonostante i tempi poco rassicuranti, nella vita è anche importante lasciare tempo al divertirsi. Per questo il nuovo Festival propone una serie di iniziative dedicate ai giovani e alle famiglie con nomi di spicco tra cui una serata con i comici di Zelig, il cantautore Mahmood, il Canto della fabbrica di Salvatore Accardo, il concerto organizzato dal Museo del Violino di Cremona.Siamo alla vigilia di quattro giorni che accenderanno i riflettori su Trento e sulla comunità trentina. Felici per avere mantenuto gli impegni presi e per il fronte comune che è stato possibile con i principali protagonisti.
Un ringraziamento particolare va al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, al sindaco di Trento Franco Ianeselli, al rettore dell'Università Flavio Deflorian e all'amministratore delegato di Trentino marketing Maurizio Rossini. Per quanto mi riguarda sarò a Trento durante l'intero periodo del Festival. Ci sarò per conoscere meglio la città, capitale di montagne fantastiche che frequento e apprezzo da sempre, ma anche per imparare e riflettere.
Fabio Tamburini, presidente del Comitato Scientifico della manifestazione - Direttore Il Sole 24 Ore, Radio 24 e Radiocor
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