di Andrea Biondi
AFP
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Tempi stretti (64%), difficoltà di coordinamento (57%) e complessità delle procedure (50%). La strada per migliorare la gestione del Pnrr e attuare degli interventi più efficaci passa dalla risoluzione di questi tre nodi. Questa è la convinzione di manager pubblici mentre per quelli privati i principali problemi stanno nell’accesso alle informazioni (38%), complessità delle rendicontazioni (35%) e difficoltà d'interlocuzione con le amministrazioni (33%).
La seconda edizione dell'indagine realizzata da EY, in collaborazione con Swg evidenzia un calo della fiducia sul potere taumaturgico del Pnrr, che però non cadrà nel vuoto. «La percezione finale - commenta Dario Bergamo, Responsabile Mercati Regolati, EY Italia – è che il Pnrr potrà lasciare in eredità nuove infrastrutture (67%), più efficaci forme di collaborazione tra pubblico e privato e degli strumenti di governance (52%), nonché migliori strumenti e know-how di gestione dei grandi investimenti pubblici (66%). Risulta quindi indispensabile, in questo momento in cui gli sforzi del governo italiano sono concentrati sulla riprogrammazione di risorse e progetti, valutare quali azioni possano essere intraprese in risposta alle criticità individuate per riorientare il percorso intrapreso e mantenere la promessa del Piano, trasformando così il Pnrr da strumento di resilienza a motore trainante di rilancio del Paese».
L'attuazione del Pnrr cosa lascerà all'Italia una volta terminato? Per i rispondenti all'indagine ci sarà un sistema di infrastrutture più adeguato, l'acquisizione di nuove competenze gestionali ed operative, ma anche un miglioramento dei meccanismi di cooperazione tra pubblico e privato o degli strumenti di governance dei grandi progetti. Secondo il 54% dei manager privati il PNRR sta portando ad una nuova cultura nella gestione dei fondi e dei processi, sia da parte delle imprese sia degli enti pubblici, e il 52% ritiene che potrà dare un forte impulso alla realizzazione di partenariati pubblico privato, anche se, fino ad oggi le esperienze concretamente riscontrate sono modeste
Andrea Biondi
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