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Il gruppo Le Bontà acquisisce le storiche confetture Chiaverini

di Silvia Marzialetti

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Strategie di crescita per la storica azienda fiorentina che ora fattura tre milioni di euro rilevata dalla società delle famiglie Carapelli e Barbagli

12 gennaio 2023
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2' di lettura

Continuità territoriale e gestione familiare, ma con una nuova visione commerciale che punta al rafforzamento sul mercato nazionale e alla conquista di quello internazionale.
La storica azienda fiorentina di marmellate Chiaverini - tre milioni di euro di fatturato e dieci dipendenti - entra nel gruppo Le Bontà delle famiglie fiorentine Barbagli e Cara pelli, attive da 130 anni nel Food con l’olio omonimo, leader di mercato dell’extravergine.

Secondo gli accordi maturati dopo due anni di “contatti”, stabilimento (a Calenzano) e assetto operativo rimarranno invariati «salvo ampliamenti di personale finalizzati a implementare la produzione».

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Nate nel 1928 in uno storico laboratorio artigianale accanto alla ferrovia, le confetture Chiaverini hanno attraversato la storia di Firenze mutando packaging, ma non ingredienti: «dapprima consegnate in mastelli di legno, poi in mastelli d’argento, infine sottoforma di packaging iconico». Oggi – come allora – l’azienda si vanta di osservare rigorosamente la ricetta scritta a mano dai fratelli fondatori, che prevede l'utilizzo di tre ingredienti: frutta, zucchero e tempo, necessario a garantire cremosità e consistenza.Ora l’obiettivo è crescere.

«Contiamo di investire circa il 15% del fatturato 2023 per incrementare lo sviluppo e la distribuzione del mercato italiano», spiega Andrea Barbagli, ad Le Bontà, gruppo con fatturato stimato in 25 milioni nel 2023 e con una quota di export del 20%. «Il progetto, a partire dalla primavera 2023, è di arrivare sul territorio nazionale attraverso i canali tradizionali: gdo, che ha sempre considerato le marmellate Chiaverini come proposta premium e le piccole gastronomie, da sempre fedeli al marchio».

Le Bontà nasce nel 2011 come contenitore di eccellenze toscane alimentari. Oggi conta 60 dipendenti e uno stabilimento di 9mila mq, rinnovato completamente nel 2011.Con l’acquisizione di Chiaverini, il gruppo risulta costituito da tre divisioni: I Toscanacci (sughi di cacciagione); Nuova terra (cereali, legumi e zuppe) e l’ultimo arrivato. Alle famiglie Barbagli e Carapelli si deve anche l’impresa di aver replicato nelle spezie il percorso già intrapreso nell’oleario con Carapelli, attraverso Drogheria e Alimentari Spa (ex Florenpepe), ceduta nel 2015 a Mc Cormick & Company, con una valutazione di 85 milioni di euro (ovvero oltre nove volte l'Ebitda del 2014), dopo lo spin-off dei brand Nuova Terra, I Toscanacci e Le Bontà (cui fa capo il brand). Lo stabilimento di Drogheria e Alimentari si trova ancora oggi a San Piero a Sieve.

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