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Italmatch investe 50 milioni in vista della quotazione

di Raoul de Forcade

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 il gruppo impiega cinque milioni l’anno tra personale, test e analisi

 il gruppo impiega cinque milioni l’anno tra personale, test e analisi

28 febbraio 2022
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2' di lettura

«Abbiamo il progetto di sbarcare in Borsa, forse in Usa, entro 3-4 anni, con l’appoggio del nostro partner Bain Capital. Ma per farlo dobbiamo arrivare a un miliardo di fatturato, contro i 600 milioni attuali, e puntare sempre più su prodotti Esg (Environmental, social and governance)». Sergio Iorio, ceo e fondatore di Italmatch, gruppo internazionale con sede a Genova, specializzato in additivi per trattamento delle acque, lubrificanti, materie plastiche e oil & gas, sa bene che un’azienda chimica è percepita come un soggetto inquinante dal sentire comune. Per questo ha ben chiaro che, per un futuro sbarco in Borsa, occorre incrementare la sostenibilità dell’impresa. L’azienda, che conta mille dipendenti e 19 stabilimenti, da 18 mesi «ha dunque varato una politica di gruppo totalmente Esg, che prevede investimenti per la realizzazione di prodotti che abbiano sempre minori emissioni di Co2 e per puntare su applicazioni sempre più circolari». Un esempio arriva dall’oil & gas. «Abbiamo sviluppato additivi biodegradabili, da utilizzare nelle estrazioni di petrolio nel Mare del Nord, introducendo anche come antiagglomerante, al posto del metanolo, un prodotto che utilizza le proteine tratte dagli scarti dell’industria del salmone». Italmatch, peraltro, ricorda Iorio, «investe circa 5 milioni l’anno in personale, test e analisi, dedicati all’Esg». E il gruppo partecipa a numerosi programmi internazionali tra i quali quello Ue Ipcei sulle batterie, all’interno del quale segue tre progetti: uno riguarda lo studio di batterie elettriche (anche per l’automotive): «Italmatch – dice il ceo - contribuirà alla ricerca di soluzioni per la realizzazione di batterie più performanti e sicure, a base di elettroliti solidi»; uno attiene allo sviluppo di una supply chain sostenibile di prodotti destinati alle batterie agli ioni di litio; un terzo progetto punta a fornire tecnologie chimiche innovative (che l’azienda genovese ha nel suo know-how) per un processo di recupero dei metalli dalle batterie esauste. Italmatch è poi partner tecnologico europeo nel progetto Flashphos, per il recupero del fosforo da materiali derivanti da rifiuti urbani e inceneritori; poi sta realizzando lubrificanti speciali per ridurre le manutenzioni delle turbine eoliche e prodotti per limitare il consumo energetico nella geotermia. L’azienda ha inoltre sviluppato nuovi additivi per la desalinizzazione, utilizza in Medio Oriente. «Alcuni progetti di ricerca - conclude Iorio - prevedono la costruzione di impianti pilota, il che richiederà investimenti aggiuntivi per circa 50 milioni, 20-25 dei quali andranno a Flashphos ».

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