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David di Donatello: trionfa «La pazza gioia» di Paolo Virzì

di Stefano Biolchini e Andrea Chimento

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28 marzo 2017
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2' di lettura

«La pazza gioia» ha vinto il David di Donatello per il miglior film: il premio più importante degli Oscar di casa nostra è andato al lungometraggio di Paolo Virzì, presentato al Festival di Cannes 2016 all'interno della Quinzaine des Réalisateurs.
È la terza volta che il regista livornese ha una così grande soddisfazione, dopo il successo nel 1996 con «Ferie d'agosto» e nel 2014 con «Il capitale umano». Virzì ha inoltre alzato la statuetta come miglior regista, premio che in precedenza non aveva mai conquistato.
«La pazza gioia» ha trionfato anche in altre tre categorie: miglior attrice protagonista (Valeria Bruni Tedeschi), miglior scenografo e miglior acconciatore.

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Molti riconoscimenti sono andati a «Veloce come il vento» di Matteo Rovere e a «Indivisibili» di Edoardo De Angelis (sei statuette a testa). Dalla scenografia al montaggio, passando per il miglior suono, il miglior trucco e i migliori effetti digitali, «Veloce come il vento» ha ottenuto diverse menzioni tecniche, oltre al titolo di miglior attore protagonista andato a un eccellente Stefano Accorsi, mai così bravo in carriera.

David di Donatello, la serata delle premiazioni

12 foto

Paolo Virzì, miglior regista per il film La pazza gioia (LaPresse)
Roberto Benigni, premio alla carriera (LaPresse)
Paolo Virzì, miglior regista per il film La pazza gioia (LaPresse)
Valeria bruni tedeschi e Micaela Ramazzotti (LaPresse)
Antonia Truppo (LaPresse)
Valerio Mastandrea (LaPresse)
Valeria Bruni Tedeschi riceve il David di Donatello da Claudio Santamaria (Ansa)
Valerio Mastrandrea e Valentina Avenia (LaPresse)
Paolo Virzì, miglior regista per il film La pazza gioia con Carlo Verdone (LaPresse)
Roberto Benigni, premio alla carriera (LaPresse)
Valeria bruni tedeschi e Micaela Ramazzotti (LaPresse)
Valeria Bruni Tedeschi, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti (LaPresse)

«Indivisibili» ha trionfato nella categoria per la miglior attrice non protagonista (Antonia Truppo), la miglior sceneggiatura originale e in quattro categorie tecniche: miglior costumista, miglior musicista (Enzo Avitabile), migliori produttori e miglior canzone originale («Abbi pietà di noi»).
Meritato il premio al miglior attore non protagonista, vinto da Valerio Mastandrea per il toccante «Fiore» di Claudio Giovannesi, mentre sorprende quello per la miglior sceneggiatura adattata a «La stoffa dei sogni» di Gianfranco Cabiddu.

Il David per il miglior regista esordiente è stato assegnato a Marco Danieli per il film «La ragazza del mondo».
Tra gli altri riconoscimenti, il titolo di miglior documentario è andato a «Crazy for Football» di Volfango De Biasi, quello per il miglior cortometraggio a «A casa mia» di Mario Piredda, il Premio David Giovani a «In guerra per amore» di Pif e il 3 Future Award a «Il più grande sogno» di Michele Vannucci.
Come miglior film straniero ha trionfato «Animali notturni» di Tom Ford, mentre nella categoria del miglior film dell'Unione Europea ha aggiunto un nuovo premio al suo palmarès «Io, Daniel Blake» di Ken Loach, vincitore della Palma d'oro per il miglior film al Festival di Cannes 2016.
Tra i momenti più significativi della serata, da segnalare un omaggio a Roberto Benigni nell'anno in cui spegne venti candeline il suo film più importante e conosciuto, «La vita è bella»: il comico, attore e regista toscano è stato premiato da Giuliano Montaldo con il David speciale alla carriera.
Infine, va evidenziato che, nonostante ci siano stati parecchi miglioramenti con il nuovo format e la conduzione di Alessandro Cattelan (alla guida della manifestazione dallo scorso anno), sono ancora diversi i limiti di un programma che fatica a risultare brioso e interessante tanto per gli addetti ai lavori quanto per il grande pubblico: qualche passo in avanti è stato fatto, ma c'è ancora molto da lavorare.

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