di Raoul de Forcade
(Agf)
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La Gronda di Genova «è una svolta cruciale per il sistema-Paese e attendiamo a breve il via». Ad affermarlo è Roberto Tomasi, ceo di Autostrade per l’Italia, prefigurando un prossimo avvio dell’infrastruttura, su cui Aspi prevede un investimento complessivo di oltre 4,75 miliardi, interamente coperto dall’azienda. Si tratta di 65 chilometri di tracciato autostradale con 25 gallerie per una lunghezza complessiva di 55 chilometri, 23 viadotti (di cui 12 esistenti) e un tempo stimato di realizzazione di 10 anni.
Il tracciato si stacca dalla A12 sullo svincolo di Genova Est, bypassa Genova attraversando l’entroterra e si ricollega alla A10, poco prima di Arenzano, intercettando, nel suo percorso anche la A7 per Milano e A26. L’obiettivo è di raccogliere i flussi di grande percorrenza e liberare il tratto urbano della A10 da Genova Ovest a Voltri, rendendolo una sorta di tangenziale cittadina. L’opera, richiesta a gran voce da istituzioni, sindacati e associazioni di categoria, ha una storia tormentata. Il progetto preliminare risale al 2002-2003. Nel 2008 il piano, il cui tracciato definitivo era al centro di contrapposizioni, è stato sottoposto a dibattito pubblico. È iniziato poi il processo di validazione presso i ministeri competenti. Finalmente nel 2018 il progetto è stato consegnato al Mit. Il M5s, però, ha iniziato a frenare, appoggiando le riserve degli sparuti comitati No Gronda, sorti sul territorio. Poi il crollo del Morandi, che ha complicato la situazione, visto che l’opera fa capo ad Aspi, per cui il M5s, all’indomani della tragedia, aveva chiesto il ritiro delle concessioni. Il progetto è tuttora fermo al Mit. Ma con l’atteso perfezionamento del passaggio di proprietà di Aspi dal gruppo Atlantia a Cdp, è possibile che finalmente la Gronda ottenga l’ok da Roma.
Tomasi, come si è visto, attende un via libera rapido all’opera, che, sottolinea, è «unica per complessità progettuale e realizzativa. La Gronda rivoluzionerà completamente la viabilità ligure e non solo, risolvendo in modo decisivo la questione della mobilità sul territorio, facendo da volano per l’economia». Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ricorda che «dal punto di vista formale il progetto è al ministero e sostanzialmente pronto. La Regione ha già espropriato circa 50 milioni di euro di aree e fabbricati sul tracciato previsto dal percorso, pagando con i soldi di Aspi».
Raoul de Forcade
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