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Il cappero coi fiori bianchi che le donne spesso si mettono tra i capelli come tiarè polinesiani è così presente e capace di incidere l'orografia e l'economia dell'isola da meritare un apposito Museo che le famiglie Bonomo e Giglio hanno voluto dedicargli anche per celebrare gli uomini e donne che lo coltivano da tempi immemorabili. Al suo interno, in un dammuso originale composto da alcova, camerino e cisterna, si impara davvero come e quando procedere alla raccolta del germoglio, e sono esposti gli attrezzi del passato mentre nella cucina è possibile gustare i piatti colmi di queste pepite verdi.
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