(REUTERS)
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Un gruppo di investitori che rappresenta oltre 4,5 miliardi di franchi svizzeri di obbligazioni del Credit Suisse ha citato in giudizio l’autorità di regolamentazione svizzera per la decisione di azzerare i loro investimenti nel corso del salvataggio d’emergenza orchestrato dal governo il mese scorso con la vendita a Ubs.
Lo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, che rappresenta gli obbligazionisti, ha dichiarato venerdì che la mossa è la prima di una serie di passi per cercare di ottenere un risarcimento per i clienti che, a suo dire, sono stati illegittimamente privati dei loro diritti durante l’acquisizione del Credit Suisse da parte della più grande rivale UBS.
Si tratta della prima causa di pubblico dominio intentata in merito alla decisione svizzera di cancellare circa 18 miliardi di dollari di bond Additional Tier 1 (AT1) del Credit Suisse durante l’operazione da 3 miliardi di franchi svizzeri del mese scorso.
DOSSIER / Il caso Credit Suisse
Il ricorso contro la FINMA, l’Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari che ha ordinato la svalutazione, è stato presentato il 18 aprile al Tribunale amministrativo federale di San Gallo, nel nord-est della Svizzera.“La decisione della FINMA mina la fiducia internazionale nella certezza del diritto e nell’affidabilità della piazza finanziaria svizzera”, ha dichiarato Thomas Werlen, managing partner di Quinn Emanuel per la Svizzera.“Siamo impegnati a cambiare questa decisione, nell’interesse dei nostri clienti, ma anche per rafforzare la posizione della Svizzera nel sistema finanziario globale”.
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