Norme e Tributi
Pubblicità

Norme e Tributi

Illegittima la chiusura dell’ospedale San Giacomo di Roma

di Patrizia Maciocchi

Immagine non disponibile
(foto Agf)

(foto Agf)

Il Consiglio di Stato non è andato oltre il suo potere nel considerare la dismissione irrazionale e arbitraria perché non ha tenuto conto né di un vicolo di destinazione del 1500 né di soluzioni alternative

14 febbraio 2023
Pubblicità

2' di lettura

Il Consiglio di Stato nel considerare illegittima e irrazionale la chiusura dell’Ospedale San Giacomo di Roma, non è andato oltre le sue prerogative. I giudici amministrativi, senza sostituirsi all’autorità amministrativa nella decisione sulla chiusura, si sono limitati ad evidenziare che la scelta della dismissione non ha tenuto conto un vincolo di destinazione imposto alla fine del 1500 dal Cardinale Antonio Maria Salviati.

Una volontà, espressa dall’alto prelato nel suo testamento, di adibire la struttura alle cure ospedaliere, che doveva costituire un limite alla discrezionalità degli amministratori. Con queste motivazioni, le Sezioni unite della Corte di cassazione (ordinanza 4386) hanno respinto il ricorso della Regione Lazio contro Maria Oliva Salviati, discendente ed erede del Cardinale che, nel 1593 donò alla città di Roma l’immobile sede dell’Ospedale San Giacomo vincolandolo, in virtù di una donazione modale in favore della Confraternita di San Giacomo degli incurabili ed al Collegio Salviati.

Pubblicità

Le vie alternative alla chiusura

La Suprema corte avalla la decisione del Consiglio di Stato, escludendo un’invasione di campo dei giudici che si sono semmai limitati a riscontrare l’illegittimità della scelta di sacrificare sull’altare dell’equilibrio di bilancio, imposto dal piano regionale, una struttura utile per il territorio che poteva essere salvata, percorrendo vie alternative alla chiusura. Il Commissario ad acta non ha, infatti, «valutato le eventuali misure che ne avrebbero consentito il mantenimento, coerentemente anche al vincolo di destinazione ed agli stessi obiettivi di contenimento del deficit previsto dalla legge di bilancio». Una strada da percorrere poteva essere quella della riduzione dei posti letto «tenuto conto del rilievo peraltro attribuito dalla stessa Regione all’efficienza dei servizi poliambulatoriali svolti nel plesso, che sono stati poi trasferiti in una struttura limitrofa». Con la cessazione dell’attività sanitaria nel 2008, era stato attivato un punto di prima assistenza nei locali della Asl, destinando le risorse umane, strumentali e finanziarie in dotazione al San Giacomo al potenziamento delle strutture carenti nella stessa Azienda sanitaria locale. Questo, invece di riportare l’ospedale ad una gestione compatibile con gli obiettivi del piano, salvando una struttura utile al territorio. Da qui la decisione del Consiglio di Stato di bollare le scelte fatte come irrazionali e arbitrarie.


Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy