di Redazione Scuola
1' di lettura
Georgetown, Columbia e California Institute of technology sono tra le 16 università più prestigiose degli Stati Uniti accusate di cospirazione per limitare gli aiuti finanziari agli studenti. Lo afferma una class action intentata da cinque ex studenti presso un tribunale federale dell'Illinois, come riporta il Washington Post. Nel procedimento si sostiene che le università - tra cui ci sono anche Northwestern, Brown, University of Chicago, Cornell, Yale, Dartmouth College, University of Pennsylvania, Duke, Massachusetts Institute of Technology - utilizzano una metodologia condivisa per calcolare il fabbisogno finanziario in modo da ridurre i contributi istituzionali ai ragazzi delle famiglie della classe media e operaia.
Gli avvocati stimano che più di 170.000 studenti che hanno ricevuto un aiuto finanziario parziale negli ultimi 18 anni siano stati danneggiati dalla pratica. Alcuni dei migliori college americani sono famosi per i loro sostanziali aiuti ai giovani a basso reddito, con la promessa di eliminare la necessità di prestiti. Ma gli avvocati degli ex studenti affermano che almeno nove università - tra cui Georgetown, Penn e Duke - favoriscono ancora i ricchi mantenendo politiche di ammissione che avvantaggiano i figli di donatori passati o potenziali.
Nel frattempo Karen Peart, portavoce di Yale, ha fatto sapere che «la politica sugli aiuti finanziari dell'ateneo è conforme al 100% a tutte le leggi applicabili». Le pratiche di aiuto finanziario tra le scuole d'elite sono state a lungo fonte di controversie legali. Nel 1991 ad esempio, il dipartimento di Giustizia ha accusato tutte le otto scuole della Ivy League e il Mit di aver violato le leggi antitrust limitando gli aiuti finanziari.
Per visualizzare questo contenutoapri la pagina su ilsole24ore.com
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy