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Se l’Ucraina non ricevere urgentemente armi dai suoi alleati occidentali «nelle prossime settimane», i russi potrebbero vincere la guerra. A sostenerlo è il presidente della Polonia Andrzej Duda in un’intervista a Le Figaro riportata dalla presidenza polacca. «Sì, i russi possono ancora vincere la guerra se l’Ucraina non riceve aiuto con urgenza. Non hanno infrastrutture militari moderne, ma hanno persone! Se non inviamo equipaggiamento militare all’Ucraina nelle prossime settimane, Putin potrebbe vincere. Potrebbe vincere e non sappiamo dove si fermerà», ha dichiarato Duda, secondo cui Putin «si è indebolito, soprattutto perché non ha vinto la guerra come promesso. Ma purtroppo non condivido l’opinione di chi pensa che lo fermerà la morte di decine di migliaia di soldati caduti. Alla Russia non interessa la vita umana».
«Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di FI alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, dell’Europa e degli Usa. Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che che nessuno è esente da responsabilità». È quanto si legge in una nota di Forza Italia.
«Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina, dalla parte dell’Europa, della Nato e dell’Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ormai un’immagine usata per “una campagna pubblicitaria” allo scopo di “far vedere che la Russia è cattiva e l’Occidente è buono”. Lo ha detto all’ANSA la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. «Ormai - ha aggiunto la portavoce - è un’immagine che appare ovunque, dalle partite di calcio al vostro Festival di Sanremo. È una cosa assolutamente ridicola».
«Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani. Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente». Lo ha detto all’ANSA la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo». Così riferiscono fonti Palazzo Chigi
«Giorgia Meloni è d’accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue». Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi.
«Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore». Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ha aggiunto: «Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: “’È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina”. Un piano Marshall da 6, 7, 8, 9mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi»
Una mina è esplosa al passaggio di un’auto lungo una strada di campagna nei pressi del villaggio di Novoraysk, nell’oblast di Kherson, e i due uomini a bordo del veicolo, di 45 e di 48 anni, sono rimasti uccisi. Lo riferisce Kyiv Independent, citando le amministrazioni miliari e civili locali. Novoraysk è stata liberata dall’occupazione russa nel novembre scorso durante una massiccia controffensiva ucraina nel sud del Paese, da allora è stata avviata una operazione per sminare il territorio, mine e ordigni possono tuttavia emergere nelle campagne e nelle foreste della regione. Lo scorso gennaio il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha affermato che l’Ucraina è diventato “il più grande campo minato al mondo” in seguito all’invasione russa, ricorda ancora Kyiv Independent.
«L’Iran ha utilizzato barche e una compagnia aerea statale per inviare i nuovi tipi di droni armati avanzati a lungo raggio in Russia da utilizzare nella sua guerra contro l’Ucraina». A rivelarlo è il Guardian che cita fonti in Iran. «Almeno 18 dei droni sono stati consegnati alla marina di Vladimir Putin dopo che ufficiali e tecnici russi hanno effettuato una missione a Teheran a novembre, dove è stata mostrata loro una gamma completa di tecnologie iraniane», si legge nell’articolo,
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato oggi il decreto che rende effettiva la decisione del consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di imporre sanzioni per altre 200 persone affiliate alla Federazione Russa: si tratta di 199 cittadini russi ed un cittadino ucraino. Si tratta di misure prevalentemente economiche e che rimarranno in vigore per 50 anni.
Il fondatore e capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha annunciato che i combattenti della compagnia militare privata hanno preso il controllo dell’insediamento di Krasna Hora a nord di Bakhmut, una città strategica che è stata l’epicentro dei combattimenti degli ultimi mesi.
Due ex combattenti del gruppo Wagner catturati in Ucraina hanno raccontato alla Cnn il periodo trascorso sul fronte con il gruppo di mercenari: in particolare l’attacco al villaggio di Bilohorivka, che hanno paragonato alle avanzate durante la prima guerra mondiale. «Eravamo 90. Sessanta sono morti in quella prima offensiva. Alcuni sono rimasti feriti. Se un gruppo non aveva successo, ne veniva inviato subito un altro. Se il secondo non aveva successo, inviavano un altro gruppo». «Se venivi ferito, dovevi allontanarti da solo, in ogni modo possibile, in un luogo neutrale e se non c’era nessuno in giro, prestarti da solo i primi soccorsi», hanno riferito i due, entrambi sposati e con figli, entrambi reclutati in carcere. Disobbedire agli ordini dei comandanti comportava conseguenze letali.
Ukrainian servicemen exit an armoured personnel carrier, amid Russia's attack on Ukraine, in the frontline town of Bakhmut, in Donetsk region, Ukraine February 9, 2023. REUTERS/Yevhenii Zavhorodnii TPX IMAGES OF THE DAY
Secondo il Sunday Telegraph armi e veicoli militari britannici potrebbero essere fabbricati in Ucraina. Alti funzionari dell’industria della difesa del Regno Unito stanno discutendo i piani con Kiev, riferisce la testata britannica. I dirigenti britannici si sono recati in Ucraina con l’obiettivo di creare joint venture per produrre armi e veicoli localmente su licenza.
“Aspettiamo e vediamo. Questo è quello che abbiamo sentito sui carri armati... So che alcuni leader devono dire queste parole”. Così l’ambasciatore ucraino a Londra, Vadym Prystaiko, ha reagito alla cautela e ai dubbi su potenziali forniture di caccia a Kiev, espressi attraverso un’intervista alla Bbc dal presidente polacco Andrzej Duda. Per l’ambasciatore ucraino i paesi prenderanno una “decisione di gruppo” sulla fornitura di jet, nonostante le esitazioni internazionali. Quella di fornire caccia F-16 all’Ucraina sarebbe “una decisione molto seria, non facile da prendere”, aveva osservato Duda qualche ora prima, parlando con la Bbc
Le forze russe hanno bombardato l’edificio dell’amministrazione militare dell’oblast di Kherson nella piazza centrale della città. Lo riferisce il ’The Kyiv independent’ citando le autorità regionali. Secondo la portavoce del comando operativo meridionale Natalia Humeniuk l’Ucraina continua a condurre operazioni militari per liberare il resto dell’oblast di Kherson
“Non dimentichiamo, fratelli e sorelle, la martoriata Ucraina. Che il Signore dia vie di pace e dia ai responsabili il coraggio di percorrerle”. Così Papa Francesco durante l'Angelus a Piazza San Pietro.
“Siamo uniti nei nostri obiettivi e impegnati a garantire un futuro per l’Ucraina all’interno dell’Unione Europea. L’Ucraina ha il nostro incrollabile sostegno”. Lo scrive su Twitter il capogruppo del Ppe al parlamento europeo, Manfred Weber, che posta anche una foto del suo incontro a Bruxelles nei giorni scorsi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Le forze russe hanno danneggiato 1.218 strutture mediche in Ucraina dall’inizio dell’offensiva su vasta scala, di queste 540 sono ospedali. Lo ha detto oggi a Ukrinform il ministro ucraino della Salute Viktor Liashko. Secondo Liashko 173 ospedali sono andati completamente distrutti e serve “fino ad un miliardo di dollari per riportare lo stato delle strutture mediche statali a quello che era prima del 24 febbraio”.
“Nelle ultime due settimane la Russia ha probabilmente subito il più alto numero di vittime dalla prima settimana di invasione dell’Ucraina”: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Secondo i dati forniti dallo Stato Maggiore ucraino, la media degli ultimi sette giorni è stata di 824 vittime al giorno, oltre quattro volte il tasso riportato nel periodo giugno-luglio 2022, riporta il ministero su Twitter sottolineando che anche l’Ucraina continua a soffrire di “un alto tasso di logoramento”.
“L’Ungheria non sostiene alcuna sanzione sull’energia nucleare, in quanto mette a rischio l’approvvigionamento energetico e minaccia la sua sovranità. L’accesso all’energia nucleare è necessario all’Ungheria per aumentare la propria indipendenza dai mercati energetici internazionali.” Lo ha detto il ministro degli Esteri Peter Szijjártó. “La posizione dell’Ungheria sulla guerra in Ucraina è rimasta invariata dal suo scoppio: l’Ungheria vuole un cessate il fuoco immediato e negoziati di pace, perché è l’unico modo per salvare vite umane”, ha aggiunto il ministro degli Esteri, secondo quanto riportato dal portavoce del governo Zoltan Kovacs.
Quella di fornire caccia F-16 all’Ucraina sarebbe “una decisione molto seria, non facile da prendere”. Così il presidente polacco, Andrzej Duda, ha lasciato trasparire, parlando con la Bbc, i dubbi e le difficoltà legate all’eventuale fornitura di aerei da caccia a Kiev.
Il presidente polacco Andrzej Duda. (Reuters/Ints Kalnins)
I paesi europei dovrebbero adoperarsi di più per garantire una migliore ripartizione dei rifugiati ucraini. A dichiararlo è stato il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser. Parlando con la Bild am Sonntag Faeser ha sottolineato che altri paesi dell’Ue possono fare di più per alleviare la pressione sui paesi vicini all’Ucraina, che hanno accolto un gran numero di civili in fuga dall’invasione russa. Serve un maggior coordinamento nel caso in cui a fronte di nuovi attacchi russi si determinassero nuove ondate di profughi in fuga, ha osservato. “La Polonia finora ha accolto oltre 1,5 milioni di rifugiati, la Spagna 160mila. Non può restare così”.
Il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser. (Photo by John Macdougall / Afp)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato dall’incarico il numero due della Guardia Nazionale, Ruslan Dziuba, con un ordine esecutivo in data di ieri nel quale tuttavia non vengono specificate le ragioni del provvedimento. Lo riferisce Kyiv Independent, sottolineando che Dziuba era responsabile della logistica militare. In quest’ottica quindi, la decisione di Zelensky sembra rientrare nei cambi ai vertici di istituzioni e agenzie governative seguiti agli scandali e alle accuse di corruzione. La Guardia Nazionale ucraina fa capo al ministero dell’Interno e ha responsabilità di sicurezza pubblica. In questa fase è anche direttamente impegnata al fronte.
Il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, ha reso noto di aver avuto ieri una conversazione telefonica con il collega americano Lloyd J. Austin per discutere della “situazione al fronte e le priorità per il prossimo Ramstein”, il prossimo incontro del Gruppo di Contatto sull’Ucraina.
Il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov. (Epa/Julie Sebadelha)
L’esercito dell’Ucraina ha abbattuto nella notte 5 droni russi. Lo riferisce il ’The Kyiv independent’ citando lo Stato Maggiore ucraino. I droni sono 4 di fabbricazione iraniana e uno russo. Secondo i militari i droni sono stati lanciati dalla costa orientale del mar d’Azov e hanno preso di mira le infrastrutture critiche dell’Ucraina nel sud-est del Paese. Sembrerebbe che i droni lanciati siano stati in tutto 6.
(Reuters/Gleb Garanich)
I mercenari del gruppo Wagner hanno preso il controllo del villaggio di Krasna Hora vicino a Bakhmut, nell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo ha annunciato oggi Yevgeny Prigozhin, il fondatore della compagnia militare privata Wagner. “L’insediamento di Krasna Hora è stato preso oggi dalle unità d’assalto di Pmc Wagner”, ha detto Prigozhin.
I mercenari del gruppo Wagner hanno preso il controllo del villaggio di Krasna Hora vicino a Bakhmut. (Press service of "Concord"/Handout via Reuters)
È stato publicato in Gazzetta il decreto che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. Lo ricorda oggi La Stampa. Il decreto, firmato il 31 gennaio dai ministri Crosetto, Tajani e Giorgetti, è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio. Come per tutti gli altri, l’elenco degli equipaggiamenti elaborato dallo Stato Maggiore della difesa è secretato. Nella conferenza stampa di giovedì a Villa Madama il ministro Crosetto aveva spiegato che “il decreto aiuti all’Ucraina è stato mandato al Copasir, non ha bisogno di ulteriori passaggi ed è stato firmato la scorsa settimana
Il ministro della Difesa Guido Crosetto. (Ansa/Giuseppe Lami)
Le forze ucraine hanno colpito nelle ultime 24 ore, con missili e artiglieria, 14 basi temporanee russe, un deposito di munizioni e un complesso di missili antiaerei: lo riporta lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento del conflitto. Kyiv Independent. Le truppe ucraine hanno colpito almeno 19 volte le basi temporanee russe nel Paese ed hanno abbattuto un aereo Su-25 oltre a un drone di tipo Orlan. Sempre nelle ultime 24 ore, Kiev ha respinto gli attacchi russi vicino a 11 insediamenti, tra cui Bilohorivka e Serebrianske nella regione di Lugansk e Torske, Fedorivka, Bakhmut, Ivanivske, Chasiv Yar, Pervomaiske, Pobeda, Vuhledar e Mariinka nel Donetsk. Secondo l’esercito ucraino, i russi hanno lanciato 12 attacchi missilistici (tre dei quali hanno colpito le infrastrutture civili nella regione di Kharkiv), 32 attacchi aerei e oltre 90 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo (MLRS) contro le infrastrutture ucraine.
(Photo by Dimitar Dilkoff / Afp)
“Gli invasori russi hanno bombardato ieri per ben 49 volte il territorio della regione di Kherson” ed “una persona è rimasta ferita. L’area è stata attaccata con artiglieria, cannoni antiaerei, mortai, carri armati e anche con dei missili”. Lo scrive Ukrinform. Secondo il governatore della regione, Oleh Sinehubov, citato dal Guardian, “tre missili russi S-300 hanno colpito ieri sera la città ucraina orientale di Kharkiv” e “una infrastruttura è stata danneggiata”.
“L’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura”. E’ un passaggio della lettera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky letta ieri sera da Amadeus sul palco del festival di Sanremo.
Amadeus legge una lettera di Zelensky Presidente dell’Ucraina (Foto Matteo Rasero/LaPresse)
Le forze armate russe hanno lanciato tre attacchi missilistici nella notte su Kharkiv, secondo quanto riferito dal governatore della regione Oleg Sinegubov su Telegram. L’allerta aerea è scattata poco prima della mezzanotte. Secondo Sinegubov sono stati sferrati tre attacchi con missili S-300. Una infrastruttura sarebbe stata danneggiata e si conta almeno un ferito, un uomo di 35 anni ricoverato in ospedale.
Armi e veicoli militari britannici potrebbero essere fabbricati in Ucraina, secondo piani che segnerebbero un rafforzamento dei legami del Paese con la Nato. Lo scrive il Telegraph, precisando che importanti manager dell’industria della difesa del Regno Unito starebbero trattando in questo senso con le loro controparti a Kiev. “I dirigenti britannici si sono recati lì con l’obiettivo di creare joint venture per fabbricare armi e veicoli in loco su licenza”, scrive il giornale citando fonti del settore. Anche altre società europee della difesa sarebbero in trattativa con l’Ucraina, con le società britanniche desiderose di non essere battute sul tempo dai rivali francesi e tedeschi. L’indiscrezione giunge dopo che il premier Rishi Sunak ha deciso di inviare in Ucraina gli aerei da combattimento chiesti dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo viaggio a sorpresa nel Regno Unito la scorsa settimana. Ieri sera, Downing Street e il Ministero della Difesa - riporta il sito del quotidiano - si sono rifiutati di commentare, affermando che si tratta di una questione industriale.
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