di Paolo Paronetto
(IMAGOECONOMICA)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Vendite su Dovalue a Piazza Affari, dove i titoli della società registrano la peggiore prestazione dell'intero listino con perdite in doppia cifra. DoValue, che opera nella gestione dei crediti deteriorati, ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 500mila euro (da 10,4 milioni nei primi 3 mesi del 2022), ricavi lordi pari a 101,4 milioni (-22,7% rispetto al primo trimestre 2022) e un ebitda esclusi elementi non ricorrenti pari a 30,1 milioni (-23,4% annuo).
Nello stesso periodo il cash flow operativo è in crescita del 41,6% anno su anno e pari a 22,1 milioni mentre l'indebitamento netto e' pari a 432,7 milioni (429,9 milioni al 31 dicembre 2022). Per quanto riguarda l'outlook per il 2023 la società ha segnalato una pipeline di mandati di servicing crescente nel Sud Europa e pari a 58 miliardi.
«Nonostante i risultati migliori delle attese a livello di Ebitda, riteniamo necessaria una forte accelerazione per raggiungere le stime di consensus», commentano gli analisti di Equita. Il mercato si attende un Ebitda di circa 200 milioni nell'intero esercizio. Parlano invece di «risultati peggiori delle stime» gli esperti di Intermonte, puntando il dito soprattutto sulle «componenti di ricavo».
Il titolo in Borsa è in forte flessione da fine febbraio, quando era arrivato in area 7,7 euro. Nelle scorse settimane c'è stato l'avvicendamento alla guida operativa della società con l'uscita di Andrea Mangoni , passato alla holding dei Benetton (e di Blackstone) Mundys, e l'arrivo di Manuela Franchi nel ruolo di Ceo.
Paolo Paronetto
Redattore Radiocor
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