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Terza dose vaccino Covid: chi può farla, come e da quando

di Andrea Gagliardi

Covid, Speranza: 2,5 milioni di italiani con terza dose

Dal 1° dicembre potranno essere immunizzati con la dose “booster” di un vaccino a mRna, anche le persone tra i 40 ed i 60 anni per le quali siano trascorsi sei mesi dal ciclo primario

11 novembre 2021
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3' di lettura

Si allarga la platea degli italiani che riceveranno la terza dose della vaccinazione anti-Covid: dal primo dicembre, infatti, potranno essere immunizzati con la cosiddetta dose “booster”, utilizzando un vaccino a mRna, anche le persone tra i 40 ed i 60 anni per le quali siano trascorsi sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario con due dosi. Dopo i 17 milioni di vaccinati over 60 già invitati alla terza dose - finora l'hanno fatta in oltre due milioni - il Governo dunque ha deciso di bruciare le tappe e, primo Paese in Europa (e non solo) ha aperto il nuovo round di vaccinazioni anche a tutti gli over 40. Ma vediamo più nel dettaglio i principali aspetti legati alla terza dose.

Chi può accedere attualmente alla terza dose

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Le prime categorie per le quali con una circolare del ministero della Salute è stata autorizzata la terza dose sono state, a partire da metà settembre, gli immunocompromessi (pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni) ai quali è destinata una dose addizionale (considerata come parte del ciclo vaccinare primario) da somministrare dopo almeno 28 giorni dall’ultima. La dose booster (intesa come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario) in una prima fase è stata riservata agli over 80, ospiti e personale delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e sanitari. Una nuova circolare ha allargato la platea a tutti gli over 60 e ai soggetti iperfragili (con patologie che vanno dalle malattie respiratorie a quelle neurologiche e varie forme di disabilità). E successivamente a tutti i soggetti vaccinati da almeno sei mesi (180 giorni) con una unica dose di vaccino Johsohn & Johnson (indipendentemente dall’età).

A chi è estesa la terza dose (“booster”) dal 1° dicembre

Altri 15 milioni di italiani tra i 40 e i 59 anni già vaccinati con due dosi si preparano alla nuova iniezione dal prossimo 1 dicembre. A patto che siano passati sei mesi dal completamento del ciclo primario con due dosi.

Che tipo di vaccino è utilizzato per la terza dose

La dose “booster” viene effettuata esclusivamente con un vaccino a m-Rna: Pfizer o Moderna. Di Moderna è previsto un dosaggio dimezzato. Quindi chi ha fatto il primo ciclo con AstraZeneca o Johnson&Johnson deve cambiare vaccino.

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Perché si rende necessaria la terza dose

Per tutti i vaccini approvati la protezione si indebolisce a partire dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale (in media). Questo calo riguarda soprattutto la capacità di protezione dai contagi: il vaccino protegge da ricoveri e decessi, ma (in parte) lascia al virus un certo margine di circolazione nella popolazione. Non solo. La protezione dei vaccini dai sintomi gravi resta ancora alta: attorno al 90%, ma non basta sempre a evitare ricoveri e decessi delle persone vaccinate.La terza dose riporta la protezione a livelli ottimali anche riguardo alle infezioni.

Come ci si prenota

È il web per la maggior parte delle regioni la principale porta d'accesso per prenotarsi per la terza dose di vaccino anti-Covid. Al momento c'è però una grande disomogeneità fra le regioni. Poche hanno attivato la chiamata diretta con sms. In alcuni casi è previsto il coinvolgimento dei medici di famiglia. Il richiamo può essere offerto anche in farmacia.

Quanto dura il green pass dopo la terza dose

La nuova certificazione per terza dose viene emessa il giorno successivo alla vaccinazione e ha validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato. L’aggiornamento della certificazione è automatico.

Chi ha l’obbligo della terza dose

Per ora non vige l’obbligo di terza dose per nessuno. Ma è in arrivo la proroga dell'obbligo vaccinale per i sanitari e il personale che lavora nelle Rsa (le uniche categorie finora per le quali vige l’obbligo del ciclo vaccinale primario). La proroga dell'obbligo vaccinale nasce dall'aumento dei contagi tra il personale sanitario (il primo a vaccinarsi): già a ottobre si è infatti registrato un aumento dei casi mentre l'adesione alla terza dose non decolla.

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