di Andrea Gagliardi
3' di lettura
Si allarga la platea degli italiani che riceveranno la terza dose della vaccinazione anti-Covid: dal primo dicembre, infatti, potranno essere immunizzati con la cosiddetta dose “booster”, utilizzando un vaccino a mRna, anche le persone tra i 40 ed i 60 anni per le quali siano trascorsi sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario con due dosi. Dopo i 17 milioni di vaccinati over 60 già invitati alla terza dose - finora l'hanno fatta in oltre due milioni - il Governo dunque ha deciso di bruciare le tappe e, primo Paese in Europa (e non solo) ha aperto il nuovo round di vaccinazioni anche a tutti gli over 40. Ma vediamo più nel dettaglio i principali aspetti legati alla terza dose.
Le prime categorie per le quali con una circolare del ministero della Salute è stata autorizzata la terza dose sono state, a partire da metà settembre, gli immunocompromessi (pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni) ai quali è destinata una dose addizionale (considerata come parte del ciclo vaccinare primario) da somministrare dopo almeno 28 giorni dall’ultima. La dose booster (intesa come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario) in una prima fase è stata riservata agli over 80, ospiti e personale delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e sanitari. Una nuova circolare ha allargato la platea a tutti gli over 60 e ai soggetti iperfragili (con patologie che vanno dalle malattie respiratorie a quelle neurologiche e varie forme di disabilità). E successivamente a tutti i soggetti vaccinati da almeno sei mesi (180 giorni) con una unica dose di vaccino Johsohn & Johnson (indipendentemente dall’età).
Altri 15 milioni di italiani tra i 40 e i 59 anni già vaccinati con due dosi si preparano alla nuova iniezione dal prossimo 1 dicembre. A patto che siano passati sei mesi dal completamento del ciclo primario con due dosi.
La dose “booster” viene effettuata esclusivamente con un vaccino a m-Rna: Pfizer o Moderna. Di Moderna è previsto un dosaggio dimezzato. Quindi chi ha fatto il primo ciclo con AstraZeneca o Johnson&Johnson deve cambiare vaccino.
Per tutti i vaccini approvati la protezione si indebolisce a partire dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale (in media). Questo calo riguarda soprattutto la capacità di protezione dai contagi: il vaccino protegge da ricoveri e decessi, ma (in parte) lascia al virus un certo margine di circolazione nella popolazione. Non solo. La protezione dei vaccini dai sintomi gravi resta ancora alta: attorno al 90%, ma non basta sempre a evitare ricoveri e decessi delle persone vaccinate.La terza dose riporta la protezione a livelli ottimali anche riguardo alle infezioni.
È il web per la maggior parte delle regioni la principale porta d'accesso per prenotarsi per la terza dose di vaccino anti-Covid. Al momento c'è però una grande disomogeneità fra le regioni. Poche hanno attivato la chiamata diretta con sms. In alcuni casi è previsto il coinvolgimento dei medici di famiglia. Il richiamo può essere offerto anche in farmacia.
La nuova certificazione per terza dose viene emessa il giorno successivo alla vaccinazione e ha validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato. L’aggiornamento della certificazione è automatico.
Per ora non vige l’obbligo di terza dose per nessuno. Ma è in arrivo la proroga dell'obbligo vaccinale per i sanitari e il personale che lavora nelle Rsa (le uniche categorie finora per le quali vige l’obbligo del ciclo vaccinale primario). La proroga dell'obbligo vaccinale nasce dall'aumento dei contagi tra il personale sanitario (il primo a vaccinarsi): già a ottobre si è infatti registrato un aumento dei casi mentre l'adesione alla terza dose non decolla.
Per visualizzare questo contenutoapri la pagina su ilsole24ore.com
Andrea Gagliardi
redattore
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy