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Le Borse credono alla svolta nei colloqui di pace Ucraina-Russia, Milano +2,4%. Giù il petrolio

di Stefania Arcudi ed Enrico Miele

La Borsa, gli indici del 29 marzo 2022

Commenti positivi dopo gli incontri in Turchia, i mercati sperano nel cessate il fuoco. Rublo accelera su euro e dollaro. Spread cala sotto 150 punti

29 marzo 2022
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I primi passi avanti nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, dopo settimane di stallo diplomatico, galvanizzano le Borse europee, che mostrano di credere alla svolta nelle trattative per arrivare a un cessate il fuoco. Partiti in rialzo fin dalle prime battute, gli indici del Vecchio Continente hanno accelerato verso a metà giornata e hanno chiuso in netto rialzo, pur se sotto i massimi toccati alla conclusione dei colloqui tra i rappresentanti di Kiev e Mosca in Turchia. Così, il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, l'IBEX 35 di Madrid e l'AEX di Amsterdam. Positiva anche Wall Street.

L'azionario europeo ha allungato il passo dopo che le parti hanno parlato di «un dialogo costruttivo», con l'apertura da parte russa a una riduzione dell'attività militare per favorire i colloqui di pace, mentre Kiev ha ammorbidito la propria posizione sulla neutralità, in cambio di adeguate garanzie. Tutto questo spiana la strada a un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, considerato possibile da Mosca.
Con il petrolio in caduta libera, e il Wti sceso a tratti sotto i cento dollari al barile, gli investitori hanno subito fatto i conti col nuovo scenario geopolitico, che ha portato a rapidi realizzi sui principali titoli europei della difesa, concentrando gli acquisti su istituti di credito e big dell’auto, tra i settori finora più penalizzati a causa della loro esposizione verso la Russia.

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Borsa di Mosca a due velocità

Seduta a due velocità per la Borsa di Mosca, già chiusa quando sono arrivate le prime notizie sull'esito dei colloqui tra Russia e Ucraina in Turchia. Il Moex, l'indice di riferimento denominato in rubli, ha finito in calo dello 0,91% a 2.408,49 punti, mentre il Rts, denominato in dollari, ha guadagnato il 7,11% a 881,59 punti. Tutte le azioni russe e i titoli internazionali dell'indice Moex Russian sono disponibili per la negoziazione nella modalità di negoziazione principale (order book centrale) dalle 10 alle 14 ora locale. Per i titoli internazionali si tratta del primo rientro in contrattazione da fine febbraio. Anche oggi non erano consentite vendite allo scoperto in stock. Esteso l'orario di contrattazione per i corporate bond.

Rublo accelera su euro e dollaro, a massimo da inizio guerra

Il rublo accelera ulteriormente su euro e dollaro. La valuta russa era già in rialzo fin dalle prime battute, dopo che la Russia ha confermato il pagamento dei 102 milioni di dollari di cedole del bond in scadenza nel 2035 e notificato il rimborso, previsto per la settimana prossima, di un bond da 2 miliardi di dollari. A spingere il rublo, che guadagna l'8,4% sulla moneta unica e il 10,4% sul biglietto verde e si porta ai massimi dall'inizio della guerra, sono le notizie incoraggianti che arrivano dai negoziati tra Russia e Ucraina. In particolare, il rublo è scambiato a 86 per un dollaro (91,5 in avvio) e a 95,61 per un euro (102 in avvio).

Il cambio euro / dollaro

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Brusca inversione di marcia per il petrolio, rallenta il gas

Torna a scendere precipitosamente il prezzo del greggio dopo i rialzi della mattinata, con le notizie positive in arrivo da Istanbul che allentano la tensione sui mercati. Rallenta la corsa del prezzo del gas: ad Amsterdam i future Aprile salgono del 6% a 109 euro al Mwh. La Russia insiste per avere il pagamento del gas in rubli ma i Paesi del G7 sono fortemente contrari.

A Milano volatilità sul comparto energia

Subito dopo l’esito del summit turco, sui listini del Vecchio Continente sono scattati i realizzi sui principali titoli europei della difesa, da Leonardo - Finmeccanica, fermata anche in volatilità, alla francese Thales (-5%), passando per Bae Systems a Londra (-3,5%). Come contraltare, gli investitori si sono rapidamente ricoperti sugli istituti di credito e i big dell’auto (Stellantis, che spinge l'azionista Exor, e Pirelli & C), spesso tra i settori più penalizzati nel corso del conflitto a causa della loro esposizione verso la Russia. Balzo in avanti quindi per Unicredit,Intesa Sanpaolo, SocGen (+7,3%), ING (+5,1%) e Bbva (+7%). Stesso trend anche nell’industria delle quattro ruote con Stellantis, Renault (+9,2%) e Continental (+8,5%). Giornata positiva anche per Moncler , Amplifon e Nexi. Segno opposto per molti titoli del comparto energia, da Saipem che paga i realizzi dopo l'exploit della vigilia, a Terna.

Spread torna sotto 150 punti dopo avvio in rialzo

Gli spiragli di pace rallentano la corsa al rialzo per i tassi sui titoli di Stato, con una chiusura in flessione per lo spread BTp/Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco si attestava a 149 punti, in calo rispetto ai 152 punti base del closing della vigilia. Sale leggermente, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 2,13% dal 2,11% del riferimento della vigilia.

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