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Volo acrobatico: l'impresa del pilota italiano entra nel Guinness dei primati

di Paco Guarnaccia

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L'aviatore italiano da record Dario Costa, classe 1980, ha vinto il Campionato di Volo Acrobatico nella classe regina Unlimited e la Challenger Class di Red Bull Air Race.

L'aviatore italiano da record Dario Costa, classe 1980, ha vinto il Campionato di Volo Acrobatico nella classe regina Unlimited e la Challenger Class di Red Bull Air Race.

Adrenalina, concentrazione, tecnica, allenamento e sangue freddo. Sono queste le doti che Dario Costa ha messo in campo per volare dentro un tunnel.

18 aprile 2022
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3' di lettura

È durata 44 secondi l'adrenalinica impresa che il 4 settembre 2021 ha visto il pilota acrobatico italiano Dario Costa entrare nel Guinness dei primati dopo per aver attraversato in volo, a bordo di uno Zivko Edge 540 V2 modificato per essere più leggero, due tunnel, conquistando cinque record. Erano le 6.43 di mattina dell'ora di Çatalca, una cittadina in provincia di Istanbul, vicino alla quale si trova l'autostrada turca di Marmara dove Costa ha superato i suoi limiti attraversando due gallerie (la seconda di 1.730 metri gli è valsa il Guinness) una dietro l'altra per un totale di 2,26 km a una velocità media di 245 km/h. Per comprendere ancora meglio la portata di questa avventura basti pensare che il pilota è stato in grado di tenere la cloche del velivolo (dalla superficie lavorata “a pelle di squalo” per ridurre l'attrito dell'aria e con un sedile simile a quelli usati in Formula 1) con una sensibilità tale da portare l'aereo a un'altezza tra i 30 e i 70 cm dall'asfalto e allo stesso tempo badando bene alle distanze delle pareti dei tunnel.

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai dovuto affrontare?

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Sono state tante. Penso al repentino aumento e riduzione della portanza in alcuni punti specifici che, per affrontarli, necessitavano di tempi di reazione talmente precisi da essere inferiori a 250 millesimi di secondo. Poi l'illuminazione a intermittenza del tunnel: buio al decollo, luce per i 300 metri del primo tunnel e ancora buio per gli 1,7 km del secondo.

Vista la portata dell'impresa ne avrai affrontate anche altre…

Il decollo che doveva essere sia aggressivo, perché c'era poco spazio per essere in volo prima dell'uscita dal primo tunnel, sia delicato per non rischiare di oltrepassare quel range tra i 30 e i 70 cm. Poi c'era il suolo che era inclinato lateralmente di -2,5° ed era in salita per 1,8 km e poi pianeggiante negli ultimi 500 metri. Non va poi dimenticato il roof effect che risucchiava l'aereo verso il soffitto.

Alla fine tutto è andato secondo i piani.

Sì. Ma forse la difficoltà più grande è stata l'essere il primo ad averci provato. Nessuno poteva garantirmi al 100% che cosa sarebbe successo e se tutti i calcoli degli ingegneri erano giusti e se l'allenamento che ho fatto per un anno era sufficiente. È stato un progetto che non concedeva errori e vie di fuga. Se non all'uscita del secondo tunnel… Alla fine ho realizzato un sogno che avevo fin da quando avevo 12 anni e che ha richiesto 29 anni di preparativi.

Cosa ti ha spinto a diventare pilota?

Tante cose, ma più di tutte la terza dimensione. Sono diventato poi un pilota acrobatico perché avevo il sogno di gareggiare nella Red Bull Air Race.

Quanto tempo ci hai messo per imparare tutte quelle evoluzioni che fai in volo?

Non siamo nati per volare. Non siamo fatti per stare in aria come gli uccelli. Il talento per il volo non esiste e il giorno in cui tornerò da un volo senza aver imparato qualcosa di nuovo, sarà giunto il momento di smettere di volare.

Che sensazioni provi durante le evoluzioni?

Se ho fatto bene i compiti allora non proverò nulla! Le sensazioni arrivano alla fine dell'evoluzione. E ovviamente dipendono da come è andata. Felicità se tutto è andato per il meglio. Ma siccome sono un perfezionista potrei essere comunque sempre un po' arrabbiato con me stesso se ho compiuto delle imperfezioni.

Ma quando hai compiuto la tua ultima impresa…

…gioia, soddisfazione, incredulità, una certa pace dei sensi e… una serie di altre emozioni di cui ignoravo l'esistenza.

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Il Khaki Aviation Takeoff Automatic Chronograph 46 mm di Hamilton ha la cassa in acciaio annerito in PVD di 46 mm di diametro e il quadrante nero. Il movimento è a carica automatica con funzioni cronografiche. Cinturino In pelle nera. Prezzo 2.835 euro.

Come brand ambassador di Hamilton che rapporto hai con il tempo, visto che un pilota deve calcolarlo alla perfezione?

Quando si è immersi nel “flow” il tempo scorre in modo completamente diverso: è impercettibile e rallenta solo quando bisogna intervenire in modo diverso da quanto hai visualizzato e preparato nei minuti, ore, giorni, mesi e, a volte, negli anni precedenti a quel volo.

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