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Educazione digitale, i ragazzi italiani meno consapevoli rispetto agli europei

di Alessia Maccaferri

Il Pnrr e la sfida della digitalizzazione

I dati dell’Osservatorio del Movimento etico digitale. Dal Maso: «Ripartiamo da una Giornata Europea sulla cittadinanza digitale e dalle scuole»

21 ottobre 2021
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4' di lettura

Tre ragazzi su dieci usano il web per contrastare il gender gap e razzismo ma rispetto ai coetanei Ue sono ancora lontani dall’essere cittadini consapevoli. È quanto emerge dall’analisi condotta dall'Osservatorio Scientifico della non profit Movimento Etico Digitale, fondata da Davide Dal Maso, sulle potenzialità e i rischi del web che, insieme a partner europei, chiede l'istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale con un evento in programma venerdì 22 ottobre 2021 a Roma: in campo 70 giovani opinion leader esperti di educazione digitale provenienti da 12 Paesi europei.

Le anticipazioni della survey che sarà presentata a Roma raccontano che il 67% dei ragazzi italiani tra gli 11 ed i 18 anni (campione mille italiani e mille europei) si sente a proprio agio sul web, tra social media, gaming e streaming.

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La percentuale sale al 75% nel caso degli omologhi europei. «Le motivazioni principali in base alle quali il web viene percepito come un ambiente positivo - spiega Davide Dal Maso, esperto di digital e Generazione Z - sono molteplici: i ragazzi coinvolti nella survey usano il web per divertirsi e creare nuove amicizie, per informarsi sull'attualità, per aumentare le proprie competenze acquisendo contenuti nuovi e implementando la conoscenza delle lingue con corsi gratuiti, per far sentire la propria voce su una serie di tematiche sensibili (come il diritto a una sessualità libera, contrasto all'omofobia ecc) e per potersi raccontare liberamente».

L’anno scorso l’indagine si era focalizzata sulla dipendenza dei ragazzi dai social. Quest’anno uno dei temi forti è l’educazione digitale.

Scarsa educazione digitale

Al 74% degli italiani nessuno ha insegnato ad essere cittadini digitali, diversamente dal 47,6% dei ragazzi europei. Per Dal Maso è «incredibile come in un momento storico quale quello che viviamo, in cui i ragazzi stanno più di due mesi l’anno sullo smartphone (dato Osservatorio Scientifico sull'Educazione Digitale febbraio 2021), non sia ancora stata implementata un'educazione efficace alla cittadinanza digitale.

Questo termine, introdotto dalla Commissione Europea, comprende le 21 competenze digitali chiave dei cittadini. Come vediamo dai dati, c'è un profondo divario tra ragazzi italiani ed europei. In Italia soltanto 1 giovane su 4 ha ricevuto formazione su questi temi, mentre a livello europeo viene fatto un lavoro educativo migliore e più costante per quanto riguarda l’educazione alla cittadinanza digitale e allo sviluppo delle competenze digitali. In ogni caso c'è ancora molta strada da fare su questi temi sia in Italia che nel resto d'Europa».

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Gender gap, lotta al razzismo e alla povertà

Quali temi stanno più a cuore? Per i ragazzi italiani: gender gap (50%), lotta al razzismo (47,2%), povertà nel mondo (39,3%), ecologia e cambiamenti climatici (38,9%); pericoli in rete (29,6%). Per i ragazzi europei: pericoli in rete (50,3%), ecologia e cambiamenti climatici (42,1%), povertà nel mondo (37,6%), gender gap (35,4%), lotta al razzismo (33,5%).

«Progettare lezioni di cittadinanza digitale che includano tematiche sempre più importanti come l'educazione all’affettività, alla sessualità, all'ecologia e al combattere pregiudizi e stereotipi razziali - fa sapere Gregorio Ceccone, pedagogista e coordinatore dei formatori del Movimento Etico Digitale - vuol dire creare opportunità che possono concretamente portare un miglioramento nel mondo che ci circonda. Dai dati che abbiamo raccolto appare come fondamentale l’acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto al tema della cittadinanza digitale. Come fare questo passo? Portando sistematicamente questa materia a scuola. Sia in Italia che in Europa. Sono competenze ed abilità che ci permettono di essere maggiormente consapevoli delle opportunità della rete».

Partecipazione a cause attraverso il web

«Hai mai partecipato a un’iniziativa, fatto una condivisione su Instagram o sostenuto una petizione online per sostenere una causa sociale?». Il 33,1% dei ragazzi italiani e il 63,7% degli europei ha risposto positivamente.«Sicuramente i social media, in particolare Instagram e TikTok con brevi video e reels - è il commento di Dal Maso - sono diventati il mezzo con cui i giovani riescono a informarsi maggiormente contribuendo, anche con una semplice condivisione, a diventare essi stessi portatori di news. Questo meccanismo di condivisioni virali si rafforza quanto più i temi veicolati, come nel caso di climate change o pregiudizi razziali, li toccano da vicino. Rendere i giovani più consapevoli delle potenzialità e dei rischi di questi potenti mezzi diventa l'unico modo per formare dei cittadini digitali capaci di costruire una società migliore».

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Verso una giornata europea?

All’evento di Roma il Movimento etico digitale chiederà, insieme ai partner europei, l’istituzione della Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni come Francesco Tufarelli, Direttore Generale Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la senatrice Messina sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. «La cittadinanza digitale - spiega Dal Maso, inserito nel 2019 da Forbes tra i cinque under 30 italiani più influenti nel settore education e membro della Digital Skills and Job Coalition della Commissione Europea - è un tema cardine del futuro della nostra società e possiamo definirla come l'unione tra l'educazione civica e l'educazione digitale, quindi da un lato la formazione ai propri diritti e doveri come cittadini e dall'altro la consapevolezza che le azioni che si effettuano on-line e off-line hanno un impatto nel presente e nel futuro per sé stessi e per gli altri».

Inoltre nell'ambito dell'evento verrà lanciata la campagna #CittadiniDigitali per raccontare l'importanza di portare l’educazione civica digitale, e le opportunità di inclusione sociale che questa offre, nelle scuole di tutta Europa. Più di 1500 studenti verranno coinvolti in una “lezione di cittadinanza digitale” sulla piattaforma Twitch dove potranno interagire su temi inerenti al mondo del lavoro in relazione alla reputazione digitale con diversi influencer tra cui Giovanni Muciaccia, storico conduttore tv di Art Attack.

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