di Chiara Beghelli
La presentazione della collezione Christian Dior ad Atene nel 1951
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Dopo il revenge shopping, è iniziata l'era del revenge show? La sospirata e a quanto sembra avviata fine della pandemia ha già avuto un effetto rimbalzo sugli acquisti di abbigliamento, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti, dove il Covid ha rallentato prima di altri Paesi. E una sorta di rimbalzo creativo si sta registrando anche nel calendario delle prossime sfilate haute couture e cruise, le prime a cogliere i benefici della campagna vaccinale, ma che manterranno un'anima digitale con la contemporanea trasmissione in streaming, innovazione destinata a diventare permanente.
Dopo aver annullato gli eventi del 2020, alcuni atelier stanno preparando un ritorno trionfale, spesso in presenza di pubblico, seppure ancora contingentato e accolto secondo le regole sanitarie ancora in vigore: il centro della settimana della couture resterà Parigi, dal 5 all'8 luglio, anche se solo lunedì 7 giugno la Fédération de la haute couture rilascerà la prima bozza del calendario. Molto atteso il ritorno di Balenciaga alla couture (e un debutto per Demna Gvasalia in questa categoria), che presenterà la collezione nel rinnovato atelier di monsieur Cristóbal, al 10 dell'Avenue Georges V. Sempre nella capitale francese, Giorgio Armani presenterà la collezione Privé, il 3 luglio nell'ambasciata d'Italia.
I riflettori delle sfilate sono puntati anche su Venezia, città simbolo di rinascita e resilienza fin dalle sue origini, dove è in corso la Biennale di Architettura e che sta organizzando quella del Cinema di settembre: Saint Laurent donerà alla città un'installazione di Doug Aitken che farà da sfondo alla sfilata del menswear il 14 luglio, e il giorno dopo Valentino porterà nella Serenissima la sua collezione couture ribattezzata Valentino Des Ateliers.
Il 17 giugno si annuncia emozionante la sfilata della collezione Cruise 22 di Dior allo Stadio Panathinaiko di Atene, dove nacquero le prime Olimpiadi moderne, che garantirà un comodo distanziamento agli ospiti ed è luogo e simbolo di ripartenza, slancio e fiducia. Un assaggio di futuro che è anche un omaggio al passato della maison: Christian Dior scelse infatti l’Acropoli per presentare la sua collezione nel 1951, esattamente 70 anni fa.
Chiara Beghelli
Redattore
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