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Argentina, la crisi fa alzare il rendimento dei bond

Argentina: crisi; ministro Finanze, modello non si cambia

25 settembre 2018
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2' di lettura

I rendimenti dei titoli di Stato argentini hanno registrato sensibili rialzi nel giorno delle dimissioni del Governatore della Banca centrale che ha innescato una reazione a catena che ha investito la moneta e la Borsa.

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Secondo gli operatori interpellati da Il Sole 24 Ore Radiocor, sulla scadenza decennale in valuta (dollari) si è registrato un rialzo nell’ordine del 10 punti base, in linea con quanto segnato dai bond di altri Paesi dell’area latinoamericana, Brasile in testa. Sui bond in euro il rialzo è nell’ordine dei 25 punti base. Sulla scadenza quinquennale il rialzo dei rendimenti dei bond in valuta estera si è attestato intorno ai 5-6 punti base.

Per mercoledì 26 settembre il calendario del Tesoro argentino prevede la riapertura di un Letras con scadenza 12 aprile 2019 e tasso nominale annuo del 6%. Attualmente il debito pubblico argentino ammonta al 59,3% del Pil del Paese sudamericano (dati aggiornati al primo trimestre del 2018) ed è costantemente risalito dai minimi toccati nel 2011, quando si attestava al 38,9% del Pil. Allo stesso modo è costantemente aumentata negli ultimi anni la quota di debito emessa in valuta estera a fronte di quella emessa in valuta nazionale. Proprio nel I trimestre dell’anno la quota in valuta estera ha sfondato la soglia del 70%.

Nel 2011 era al 63,7% e nel 2006 al 59,9 per cento. Nell’ultimo anno l’Argentina ha emesso con frequenza in valuta estera. Accanto alle tradizionali emissioni in dollari Usa, l’Argentina è tornata a finanziarsi anche in euro. Nel novembre 2017 sono stati emessi 2,75 miliardi di bond argentini denominati euro mentre a marzo 2017 Buenos Aires aveva collocato presso investitori istituzionali bond per 400 milioni in franchi svizzeri. Da segnalare, nel marzo 2017, anche l’emissione di un bond con scadenza a 100 anni: per i bond con scadenza 2117 in dollari erano state avanzate richieste per quasi 10 miliardi a fronte di un importo emesso pari a 2,75 miliardi di dollari.

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