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Pitti Uomo, partenza all’insegna della fiducia, con la sostenibilità in primo piano

di Silvia Pieraccini

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(Photo credits: AKA Studio)

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L’impegno per la tutela del pianeta e delle persone riecheggia tra gli stand degli 825 marchi ospiti nella Fortezza da Basso. E che si preparano alla rivoluzione “epocale” del nuovo regolamento europeo sull’eco-design

14 giugno 2023
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2' di lettura

«Pitti è tornato, più forte di prima», dice il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Sarà un’edizione meravigliosa», gli fa eco il neo-presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis. E Sergio Tamborini, presidente di Sistema moda Italia, sottolinea «la capacità di rigenerarsi della fiera». L’inaugurazione del Pitti Uomo edizione 104, ricco di eventi fuori e dentro il salone, è servita ad “aggiornare” gli obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale che risuonano, sempre più spesso, tra gli stand degli 825 brand che espongono fino a venerdì alla Fortezza da Basso le collezioni maschili per la primavera-estate 2024.

Il clima a Firenze è di moderata fiducia (+21% l’export dell’industria italiana di moda maschile nei primi due mesi 2023), nonostante la guerra, l’inflazione e le turbolenze mondiali. La sostenibilità sociale è stata “interpretata” da Marco Palmieri, fondatore del gruppo Piquadro, che ha ricevuto il premio Pitti Immagine Uomo ricordando di aver atteso alcune edizioni prima di essere ammesso al salone, 20 anni fa: «Le fiere sono piene di giovani che sognano di emergere – ha spiegato con emozione dal palco -. È successo anche a me: ero un ragazzo di provincia che non sapeva dove trovare i clienti, e al Pitti cercavo di intercettare quelli di Cucinelli e di Kiton. La sostenibilità sociale è permettere a chi ha talento e voglia di fare di entrare in contatto col mondo».

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Si appresta a cambiare, invece, la sostenibilità ambientale, dopo anni in cui è stata associata (solo) a capsule in cotone riciclato o al risparmio di acqua e di anidride carbonica. «Il regolamento europeo in arrivo sull’eco-design è una rivoluzione epocale – ha detto Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la moda italiana (Cfmi) che controlla Pitti Immagine - perché cambierà il modo di progettare i prodotti».

Le sfide sulla sostenibilità sono considerate strategiche da Tamborini: «Il 1° giugno il Parlamento europeo ha approvato le raccomandazioni per una produzione tessile sostenibile e circolare, che punta a salvaguardare l’ambiente e eliminare la concorrenza di chi produce in Paesi che non rispettano i diritti umani e del lavoro. La prima sostenibilità starà nel sapere come si fanno i prodotti importati». Sono temi che in futuro condizioneranno anche Pitti Uomo. «Abbiamo il 43% di espositori internazionali», ha detto De Matteis, sottolineando le potenzialità e il primato del sistema-moda italiano quando rema nella stessa direzione.

Di «alta velocità d’innovazione dell’Italia» ha parlato il presidente dell’Ice Matteo Zoppas, sottolineando il ritorno dei buyer cinesi e dell’Estremo Oriente, mentre Nardella, ha annunciato il via ai lavori di restyling dentro la Fortezza da Basso: dal 15 luglio partirà la costruzione del nuovo padiglione Bellavista, con un investimento di 26 milioni. La sfida sarà conciliare l’attività fieristica con i cantieri.

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