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Entro marzo il bando per i fondi al fotovoltaico su stalle e cascine

di Micaela Cappellini

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(LOGORYTM - stock.adobe.com)

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Sul piatto 1,5 miliardi di euro di finanziamenti. L’obiettivo: installare pannelli su 4,3 milioni di metri quadrati senza intaccare il suolo agricolo

19 febbraio 2022
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2' di lettura

Sarà pubblicato entro il 31 marzo il bando per accedere ai finanziamenti della misura ’Parco Agrisolare, gli 1,5 miliardi di euro di fondi a fotovoltaico in agricoltura stanziati dal Pnrr. L’intervento prevede l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo, sulle coperture degli edifici cosiddetti «ad uso produttivo», come le stalle e le cascine.

L’obbiettivo è di raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di metri quadrati per 0,43 GW. Una volta inviate, le domande del bando - fa sapere il ministero dell’Agricoltura - saranno poi gestite dal Gestore servizio elettrico indicato dal Mipaaf quale attuatore della linea di intervento Pnrr, con cui si sta predisponendo una convenzione ’pubblico-pubblico che consentirà di avviare subito le operazioni di attuazione dei programmi fotovoltaici le cui domande avranno ricevuto parere favorevole.

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«La pubblicazione del bando entro il 31 marzo per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per l'istallazione di pannelli fotovoltaici su migliaia di tetti di stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è una prima importante risposta alla nostra mobilitazione a sostegno delle campagne, nell'interesse degli agricoltori e dei consumatori», ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. La confederazione degli agricoltori da sempre considera il fotovoltaico una opportunità per il contenimento dei costi energetici. «La mobilitazione della Coldiretti ora continua – conclude Prandini – con l’obiettivo che vengano liberati gli 1,2 miliardi per i contratti di filiera, che vengano incentivate le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e che vengano fermate le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori, con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali».

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