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Berlino: Putin investe in attacchi informatici, enorme pericolo. Usa minaccia Cina su possibile fornitura armi alla Russia

Ucraina, Zelensky: "Bene nuove sanzioni Usa a Mosca"

Kiev conferma l’intenzione di sferrare una grande controffensiva in primavera, tra gli obiettivi anche la riconquista della Crimea. Putin in un’intervista a Rossiya-1 riferita da Ria Novosti ricorda invece che la priorità è “preservare il nostro Paese, garantire la sicurezza, la stabilità strategica”. Secondo il direttore della Cia, la Cina valuta invio armi a Mosca ma non ha deciso.

26 febbraio 2023
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Zelensky silura un alto comandate militare

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha licenziato un alto comandante militare impegnato contro le truppe russe nell’est del paese, ma non ha fornito ragioni per la decisione. In un decreto di una riga, Zelenskiy ha annunciato il licenziamento di Eduard Moskalyov come comandante delle forze congiunte dell’Ucraina, che sono impegnate in battaglie nella regione del Donbass.
Zelensky ha menzionato Moskalyov in un discorso quotidiano venerdì elencando i comandanti militari con cui aveva parlato. Moskalyov era in carica dal marzo 2022, poco dopo l’inizio dell’invasione.

Arrivato il nuovo pacchetto di aiuti dall’Estonia

L’Ucraina ha ricevuto nella giornata di oggi un nuovo pacchetto di aiuti dall’Estonia. Ne dà notizia la Radiotelevisione estone. Il pacchetto comprende fucili d’assalto, pistole, droni, termocamere, generatori, caricabatterie e vestiti. Dall’inizio della guerra, l’Estonia ha fornito all’Ucraina aiuti militari per un valore complessivo di quasi 400 milioni di euro, ovvero più dell’1% del suo Pil. Tra i materiali donati in passato hanno trovato posto missili anticarro Javelin, obici, mine anticarro, lanciagranate, mortai, veicoli, apparecchiature di comunicazione, forniture mediche e cibo liofilizzato. In collaborazione con la Germania, l’Estonia ha inoltre donato all’Ucraina due ospedali da campo e forniture mediche per un valore di quasi 15 milioni di euro. Il ministero della Difesa di Tallinn ha richiesto un risarcimento finanziario per le attrezzature donate attraverso il Fondo europeo per la pace, dal quale il Paese baltico riceverà un risarcimento pari a 156 milioni di euro.

Zelensky: diritto internazionale prevarrà in Donbass e Crimea



“L’Ucraina non abbandonerà nessuno, non lascerà nessuno al nemico. Restituiremo tutta la nostra gente e tutto ciò che è nostro dalla prigionia russa. Nel 2014, l’aggressione russa è iniziata con il sequestro della Crimea. È logico che liberando la Crimea, porremo una fine storica a qualsiasi tentativo della Russia di rovinare la vita degli ucraini e di tutti i popoli dell’Europa e dell’Asia che un tempo il Cremlino affermava di conquistare. Il diritto internazionale prevarrà qui, nelle terre dell’Ucraina: nel Donbass, nel Mar d’Azov, nella regione di Kherson e in Crimea”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale riportato da Ukrinform.

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Un ferito per bombe russe su villaggio nel Kherson


Le truppe russe hanno bombardato il villaggio di Dniprovske, nella regione di Kherson, ferendo un uomo di 55 anni. Lo riporta Ukrinform. “Questa sera, l’esercito russo ha colpito il villaggio di Dniprovske nella comunità di Bilozerka con il fuoco dell’artiglieria. Un proiettile nemico si è schiantato contro il cortile dei residenti locali”, ha scritto su Telegram l’amministrazione militare regionale di Kherson. A seguito dei bombardamenti russi, un uomo di 55 anni è rimasto ferito ed è stato trasportato all’ospedale più vicino.

Da Arabia saudita pacchetto aiuti da 400 milioni dollari a Kiev <br>


Dopo l’incontro odierno fra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, “l’Ucraina riceverà un vero aiuto dall’Arabia saudita”. Lo ha reso noto Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino in un messaggio su Telegram. “L’ufficio presidenziale ha firmato due documenti che formalizzano un pacchetto di aiuti da 400 milioni di dollari all’Ucraina: 100 milioni di dollari in aiuti umanitari e 300 milioni di dollari in prodotti petroliferi”, ha spiegato.


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Kiev: in Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti


In Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti. Lo ha affermato Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino, citato dal Guardian. “A causa del costante timore della resistenza ucraina, la Russia non ferma la dura repressione e la persecuzione dei nostri cittadini nella Crimea temporaneamente occupata con perquisizioni illegali, casi penali inventati, condanne inventate, in particolare, contro rappresentanti indigeni della penisola: i tatari di Crimea”, ha precisato Lubinets. Il funzionario ucraino ha poi definito la recente morte nelle celle del Cremlino di due prigionieri politici torturati una “flagrante violazione dei diritti umani fondamentali e delle norme del diritto internazionale da parte della Russia”.

Berlino: Putin investe in attacchi informatici, enorme pericolo


La ministra degli interni tedesca, Nancy Faeser, ha avvertito di un “enorme pericolo” che la Germania deve affrontare a causa dei sabotaggi russo, della disinformazione e degli attacchi di spionaggio. Lo riporta il Guardian. Faeser ha affermato che Vladimir Putin sta investendo enormi risorse negli attacchi informatici come parte fondamentale della sua guerra di aggressione. “Le preoccupazioni per la sicurezza informatica sono state esacerbate dalla guerra. Gli attacchi degli hacker filo-russi sono aumentati”, ha precisato in un’intervista alla rete di notizie Funke Mediengruppe pubblicata oggi. Da quando la Germania ha iniziato a sostenere l’Ucraina con consegne di armi e introducendo sanzioni contro la Russia, gli attacchi informatici sono aumentati, in particolare contro i fornitori di energia e le organizzazioni militari.

Zelensky firma nuove sanzioni contro chi aiuta i russi


Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato 3 decreti del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale con nuove sanzioni “contro coloro che sono coinvolti o aiutano la Russia a fare la guerra e distruggere vite e persone”, afferma nel consueto discorso serale. Le sanzioni sono “contro quei russi coinvolti nel rapimento di bambini ucraini; contro quei rappresentanti del settore sportivo russo che stanno cercando di mettere lo sport al servizio dell’aggressione; contro coloro che aiutano a mantenere strutture mercenarie in Russia per la guerra contro l’Ucraina e tutte le persone libere”. “La pressione dall’Ucraina continuerà. La pressione del mondo sullo stato terrorista continuerà”, aggiunge Zelensky.

Cia: Putin sottovaluta la determinazione Usa

Burns ha anche detto che Putin sta sottovalutando la determinazione degli Stati Uniti a sostenere l’Ucraina, affermando che, secondo la sua esperienza, il leader russo ritiene che gli americani abbiano “un disturbo da deficit di attenzione e che prima o poi passeremo a qualche altra questione”. I commenti sono giunti in un momento critico per la guerra, poiché l’amministrazione Biden è “fiduciosa che la leadership cinese stia valutando” se fornire equipaggiamenti militari “letali” alla Russia. “Sarebbe una scommessa molto rischiosa e poco saggia”, ha osservato Burns, aggiungendo che una mossa del genere potrebbe solo far peggiorare le relazioni tra le due maggiori economie del mondo. “Per questo spero vivamente che non lo facciano”. Burns ha detto che il leader cinese, Xi Jinping, ha osservato da vicino l’evoluzione della guerra e “credo che, per molti versi, sia rimasto turbato e rasserenato da ciò che ha visto”. Il direttore della Cia ha parlato di “dove l’arroganza di Putin ha portato la Russia” e ha detto che nei sistemi autoritari, quando “nessuno mette in discussione” un leader, “si possono fare degli errori enormi”.

Cia: Putin è troppo fiducioso di poter schiacciare Kiev

Il direttore della Cia, William Burns, ritiene che il presidente russo Vladimir Putin sia “troppo fiducioso” nella capacità dei suoi militari di ridurre l’Ucraina in schiavitù. In un’intervista televisiva a “Face the Nation” della CBS, Burns ha detto che il capo dei servizi segreti russi ha mostrato nel loro incontro di novembre “un senso di presunzione e di arroganza” che riflette la convinzione di Putin stesso “di poter far lavorare il tempo per lui, di credere di poter schiacciare gli ucraini, di poter logorare i nostri alleati europei, che la stanchezza politica alla fine si farà sentire”. Quella conversazione, in cui Burns ha avvertito delle conseguenze se la Russia avesse schierato un’arma nucleare in Ucraina, è stata “piuttosto scoraggiante”, ha spiegato il direttore della Cia. Burns ha detto di aver giudicato Putin “abbastanza determinato” a continuare la guerra, nonostante le perdite, le carenze tattiche e i danni economici e di reputazione per la Russia. Burns ha aggiunto che “a un certo punto, dovrà affrontare anche costi crescenti, in bare che tornano a casa in alcune delle zone più povere della Russia”, da dove, secondo lui, provengono molti dei coscritti “che vengono gettati come carne da cannone”.

Sullivan (Usa): avvertito Cina di conseguenze se armi a Russia

Gli Stati Uniti hanno avvertito la Cina “in modo chiaro” e “in particolare a porte chiuse” delle conseguenze qualora Pechino decidesse di fornire armi alla Russia per il conflitto in Ucraina. Lo ha detto Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa. Lo riporta la Cnn.

Berlino: giudichiamo Cina da fatti non da parole

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha reagito con scetticismo ai piani della Cina su come porre fine al conflitto ucraino. “Quando sento notizie – e non so se siano vere – secondo cui la Cina potrebbe pianificare di fornire droni kamikaze alla Russia presentando allo stesso tempo un piano di pace, allora suggerisco di giudicare la Cina dalle sue azioni e non le sue parole”, ha dichiarato in un’intervista all’emittente pubblica tedesca citata dalla Cnn.

Casa Bianca: Crimea? Decide Kiev cosa succede in guerra e eventuale accordo

“Quello che alla fine succederà alla Crimea, nell’ambito di questa guerra e un accordo, è qualcosa che spetta agli ucraini decidere con il sostegno degli Stati Uniti”. È questa la risposta diplomatica data dal consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, alla domanda della Cnn se Joe Biden sosterrebbe la decisione di Kiev nel fissare la vittoria con la riconquista della Crimea. Oggi ricorre il nono anniversario dell’inizio dell’occupazione russa della penisola del Mar Nero. Sullivan è stato molto cauto anche nel rispondere alla domanda se gli Usa potranno sostenere questo livello di assistenza militare a Kiev da qui ad un anno: “posso dire che la guerra è imprevedibile, un anno fa tutti temevano la caduta di Kiev nel giro di pochi giorni, un anno dopo Joe Biden è stato al fianco del presidente Zelensky a Kiev”. Infine, Sullivan ha di nuovo ribadito che Washington “per il momento” esclude la fornitura di F16: “in questa fase della guerra c’e’ bisogno di tank, di veicoli da combattimento, mezzi corazzati, artiglieria, sistemi di difesa aerea tattica, in modo che gli ucraini possano riconquistare il territorio occupato - ha detto - gli F16 sono una questione per un momento successivo”.

Putin: non possiamo ignorare la capacità nucleare della Nato

La Russia deve tenere conto del potenziale nucleare non solo degli Stati Uniti, ma anche di tutti gli altri paesi della Nato, poiché l’Alleanza considera la sconfitta strategica di Mosca il suo obiettivo principale. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista al canale Rossiya-1, commentando la sospensione della partecipazione della Russia al trattato New Start. “Nelle condizioni odierne, poiché tutti i principali paesi della Nato hanno annunciato la nostra sconfitta strategica come il loro obiettivo principale per far soffrire la nostra gente, come possiamo non considerare il loro potenziale nucleare in queste condizioni?” ha detto Putin.

Mosca: respingeremo minacce a confini nazionali Russia

La Russia “sarà costretta a respingere le minacce ai suoi confini, Fino a che punto dipenderà dal tipo di armi che i paesi occidentali consegneranno all’Ucraina.” Lo ha annunciato il ministro della Difesa della Federazione Russa, Sergei Shoigu, in un’intervista al canale televisivo Rossiya-1. Lo riporta la Tass.

Casa Bianca: se fornirà armi a Russia Cina andrà incontro a costi reali

Ci saranno “costi reali” per la Cina se fornirà armi alla Russia per la sua guerra in Ucraina. È il nuovo monito rivolto a Pechino dagli Stati Uniti. “Dalla nostra prospettiva, in effetti, questa guerra rappresenta una vera complicazione per Pechino e Pechino dovrà prendere le sue decisioni su come procedere, se fornire assistenza militare - ha detto il consigliere per la Sicurezza mazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan - ma se sceglierà questa strada, questo comporterà costi reali per la Cina”. “E credo che i leader cinesi stiano valutando questo nel prendere le loro decisioni”, ha aggiunto, parlando alla Cnn,

Sullivan aggiungendo che nei contatti diplomatici con Pechino, gli Stati Uniti “non stanno rivolgendo solo dirette minacce”. “Stiamo spiegando quello che è in gioco e le conseguenze - ha spiegato - e come le cose potranno evolvere, lo stiamo facendo in modo chiaro e specifico a porte chiuse”. Secondo quanto riferito da fonti dell’intelligence Usa, la Cina sta valutando se inviare a Mosca droni e munizioni, ma non vi sono indicazioni che Pechino abbia preso una decisione finale.

Ministro Difesa estone a Kiev, annuncia aiuti militari

Il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha incontrato a Kiev il suo omologo ucraino Oleks Reznikov e ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, che questa volta consiste in armi e attrezzature donate alle forze per le operazioni speciali. Lo riporta la radiotelevisione estone Err. Il pacchetto consegnato oggi comprende fucili d’assalto, pistole, droni, termocamere, generatori e caricabatterie. L’Estonia ha fornito all’Ucraina aiuti militari per un valore di quasi 400 milioni di euro, ovvero più dell’uno per cento del prodotto interno lordo (Pil), riferisce Err. In precedenza, l’Estonia ha donato, tra l’altro, missili per sistemi Javelin, obici, mine, lanciagranate, mortai, veicoli, apparecchiature di comunicazione, forniture mediche.

Kirill: Donbass avamposto della Russia

“Il Donbass oggi è un avamposto della Russia, è importante che i giovani che vi abitano capiscano che c’è una lotta leale per il patrimonio storico del Paese”. Lo ha detto il patriarca russo Kirill incontrando un gruppo di giovani atleti del Donbass nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Lo riporta Ria Novosti.

Fincantieri: dare armi a Kiev è sostenere la pace

““Dobbiamo percepire che la soluzone è nel sostegno all’Ucraina e che dare armi all’Ucraina significa sostenere la pace. Se qualcuno manda un messaggio diverso, è un messaggio che in questo momento purtroppo rende più complicata la situazione”. Lo ha detto il presidente di Fincantieri, generale Claudio Graziano, a ’Mezz’ora in più’ su RaiTre. “Dobbiamo mandare il messaggio all’Italia che in questo momento la Russia rappresenta un pericolo, che noi dobbiamo guardare al Sud e anzi spiegare agli stati europei che c’è questo pericolo”. Sul tema del riarmo, ha aggiunto: “Dobbiamo essere pronti ad essere dotati di sistemi in grado di mantenere la superiorità tecnologica rispetto al potenziale avversario. La Nato ha avuto sempre la superiorità tecnologica rispetto al patto di Varsavia e questa dobbiamo mantenerla. L’Europa sta sviluppando una comunità di difesa e investendo di più nella difesa e nella ricerca e sviluppo deve sviluppare anche questa superiorità tecnologica”. Graziano ha ricordato che “i sistemi d’arma che stiamo sviluppando oggi resteranno in servizio per 40 anni”.

Zelensky vede ministro Esteri saudita, intensificare i rapporti


“Ho tenuto un incontro con il ministro degli Affari esteri del Regno dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud.
Questa è la prima visita ufficiale del capo del ministero degli Affari esteri del Regno dell’Arabia Saudita in Ucraina dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche.
Mi aspetto che darà nuovo slancio all’ulteriore intensificazione del nostro dialogo reciprocamente vantaggioso”.
Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pubblicando un video dell’incontro. “Grazie per aver sostenuto la pace in Ucraina, la nostra sovranità e integrità territoriale! Questo è molto importante per noi e per la nostra società”, ha aggiunto.

Media: esplosione in aeroporto Bielorussia, danneggiato velivolo russo

Due esplosioni si sarebbero verificate all’aeroporto militare di Machulishchi, situato a 12 chilometri da Minsk in Bielorussia. Lo scrive Ukrainska Pravda citando l’associazione indipendente bielorussa Bypol. Un aereo da trasporto militare russo sarebbe stato danneggiato.

Fincantieri: Italia è sempre stata coesa con alleati

“Nessuno stato può fare da solo serve un sistema alleanze e l’Italia è sempre stata con gli alleati e spesso in prima linea e quello che conta l’Italia nelle decisioni che sono state assunte dal 24 febbraio dell’anno scorso e anche laddove c’è una dialettica interna alla fine l’Italia ha sempre preso meglio degli altri le decisioni”. Lo ha detto il presidente di Fincantieri Claudio Graziano e già presidente del comitato militare dell’Unione europea, intervistato a Mezz’ora in più su Rai Tre. “Noi non siamo solo ricettori delle decisioni ma anche attori” ha sottolineato.

Kiev: russi ritirano nave con missili Kalibr dal Mar Nero


Le forze russe hanno ritirato dal Mar Nero l’unica nave con missili Kalibr presente sabato nel bacino. Lo riferisce la Marina ucraina secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda. Secondo la Marina, ora 7 navi di Mosca sono in servizio nel Mar Nero, tra queste non ci sono portamissili. Nel Mar d’Azov è presente una nave russa.

Tajani: l’invio di caccia a Kiev non è sul tavolo


Al momento l’invio di caccia in Ucraina “non è sul tavolo”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite a Mezz’ora in più su Rai Tre. Questo perché “formare un pilota da caccia con aerei sofisticati” come quelli occidentali “richiede mesi di formazione”. Inoltre, per farlo “bisognerebbe avere gli stessi aerei” da parte di tutti i partner. “Noi siamo sempre stati impegnati a inviare materiale per difendere il territorio ucraino”, ha sottolineato Tajani, ricordando che in Ucraina “arriveranno le batterie Samp-T come strumento di difesa aerea, insieme ad altro materiale”. Il Parlamento “ha autorizzato il governo a inviare armi fino tutto il 2023, e noi stiamo rispettando questo impegno”, ha affermato il vicepremier.

Tajani: proposta Cina in direzione pace ma no ad alcuni punti

In merito al conflitto in Ucraina “la proposta cinese va in direzione della pace ma ci sono due punti che non ci piacciono ovvero che le due parti hanno la stessa responsabilità e poi non ci sono accenni al fatto che i russi debbano ritirarsi”. Lo ha detto l ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a ’In mezzo’ora in più su Rai3. “Ma il fatto che Zelensky ha detto che vuole parlare con Xi lascia aperto uno spiraglio - aggiunge - la porta non è mai chiusa”.
Sul non invio di armi a Mosca mi auguro che la Cina abbia detto la verità. Pechino può svolgere un ruolo importante”. Poi: “Zelensky non ha fatto un attacco diretto a Berlusconi, ha detto che non conosce cosa accade in Ucraina. Berlusconi è uomo di pace e filo-atlantico”.

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Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani (Epa/Robert Ghement)

Kiev: senza successo gli a ttacchi russi a villaggi a Bakhmut


L’esercito ucraino ha affermato che ieri la Russia ha condotto offensive vicino a Yahidne, villaggio a nord di Bakhmut, ma senza successo, dopo che il gruppo mercenario russo Wagner ha dichiarato di aver catturato l’insediamento nell’Ucraina orientale. Lo riporta il Guardian. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha dichiarato nel suo aggiornamento di questa mattina che la Russia continua a concentrare i suoi sforzi offensivi lungo l’intera linea del fronte di Bakhmut, dove si trova Yahidne. L’aggiornamento afferma che gli attacchi russi continuano e parla di “offensive fallite” vicino a sei insediamenti, tra cui i villaggi di Yahidne e Berkhivka, nella regione di Donetsk. Il leader mercenario russo Yevgeny Prigozhin aveva riferito ieri sera che le sue forze avrebbero invece catturato Yahidne, mentre venerdì aveva rivendicato il controllo di Berkhivka. Il bollettino dell’Ucraina afferma che le forze russe hanno bombardato le aree di 22 insediamenti lungo quella parte di fronte a Donetsk ieri, mentre l’Ucraina ne ha respinti 71 a Donetsk e altrove lungo la linea del fronte.

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Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani (Epa/Robert Ghement)


Usa: Crimea è di Kiev, non riconosceremo mai annessione russa

“La Crimea è ucraina. Gli Stati Uniti non riconosce e non riconoscerà mai la presunta annessione russa della penisola”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ricordando che “nove anni fa la Russia ha invaso ed occupato la Crimea”. Si è trattato, ha aggiunto, di “una chiara violazione della legge internazionale e la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. “Gli Stati Uniti accoglie gli sforzi della Piattaforma Crimea dell’Ucraina - conclude la dichiarazione - per concentrare l’attenzione globale sulla continua occupazione della Russia”.

Algeria riapre ambasciata a Kiev a un anno da invasione russa

A un anno dall’inizio dell’invasione russa l’Algeria annuncia la riapertura dell’ambasciata a Kiev. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Algeri citato dai media locali.

Media: da Zelensky lista nuove armi a repubblicani Usa


Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky compilerà un elenco di armi e beni di prima necessità di cui Kiev ha bisogno e lo sottoporrà all’esame di un gruppo di rappresentanti della Camera dei rappresentanti Usa del Partito repubblicano che ha visitato l’Ucraina la settimana scorsa. Lo riferisce Unian. I membri del Congresso hanno promesso di rivedere questo elenco, scrive la Cnn. Zelensky, che ha incontrato il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera Michael McCaul e altri quattro membri del Congresso, avrebbe detto loro che intende inviare un elenco di armi, compresi i caccia F-16, necessarie per accelerare la fine della guerra con la Russia. Un alto comandante militare statunitense ha ribadito a un gruppo di legislatori repubblicani che sarebbero necessari aerei da combattimento F-16 e missili a lungo raggio per aiutare l’Ucraina, ha riferito una fonte all’emittente americana.

Cnn: ecco le tre armi che hanno cambiato il corso della guerra


Quando Vladimir Putin un anno fa ha lanciato l’attacco all’Ucraina, in molti, non solo in Russia, si aspettavano una veloce vittoria degli invasori. Ma invece questa non si è materializzata in particolare grazie alla capacità di resistenza e superiorità tattica delle forze ucraine, ma anche per le cruciali forniture di armi arrivate dai Paesi della Nato. E la Cnn oggi osserva che, anche se ora il dibattito è concentrato su carri armati e sistemi di difesa aerea, sono tre i sistemi di arma che hanno cambiato il corso della guerra e che gli ucraini hanno usato in modo che è risultato devastante per gli avversari russi. I primo sono i missili anti-tank lanciati a spalla, che possono essere usati da un singolo militare, Javelin che sono serviti agli ucraini a bloccare l’avanzata delle colonne corazzate russe all’inizio della guerra. Poi è stata la volta degli Himars, acronimo per High Mobility Artillery Rocket System, un carro lanciatore di precisione che può lanciare quasi simultaneamente sei razzi, inviandoli ben oltre la linea del fronte.

“Se il Javelin è stata l’arma iconica delle fasi iniziali della guerra, gli Himars sono stati quella delle fasi successive”, ha scritto Mark Cancian, analista dell’ International Security Program at the Center for Strategic and International studies. Infine il terzo sistema d’armi sono i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca, diventati gli Uav più famosi al mondo grazie al loro utilizzo nella guerra in Ucraina. Anche perché il sistema, relativamente economico nella sua componentistica, permette anche di registrare video dei raid, video che ovviamente sono diventati virali. “I video virali dei Tb2 sono un perfetto esempio della guerra moderna nell’era di TikTok”, ha scritto Aaron Stein, analista del Foreign Policy Research Institute.

Shmyhal: no corruzione diffusa al ministero della Difesa ucraino

“Non c’è corruzione sistemica nel Ministero della Difesa. Le singole manifestazioni, e sottolineo singole, vengono immediatamente combattute”. Lo ha detto il primo ministro di Kiev, Denys Shmyhal, in un’intervista al giornale tedesco ’Focus’.

A gennaio capo Wagner tentò di impossessarsi di milioni di munizioni russe

È una vera e propria tentata ’rapina’ per milioni di munizioni per artiglieria, quella che sembra emergere da alcuni documenti postati su twitter da Igor Sushko, osservatore ucraino con forti connessioni con ambienti ufficiali russi ’dissidenti’. A tentare il colpo sarebbe stato Evgeny Prigozhin, capo della milizia privata Wagner che dall’inizio dell’invasione russa all’Ucraina ha affiancato le truppe di Mosca.

In base a questi documenti, che sarebbero stati messi in circolo dai servizi di sicurezza Fsb, nel quadro di una faida in atto a Mosca, a inizio gennaio sarebbe stato deciso il trasferimento di milioni di munizioni dai magazzini dell’esercito russo a due unità operative, la 22ma brigata delle forze speciali e al 78mo Centro di ricognizione: ma in realtà la destinazione sarebbero stati i reparti di Prigozhin. A bloccare l’operazione - che sarebbe stata approvata da diversi generali - il cambio della guardia ai vertici operativi delle operazioni in Ucraina con la sostituzione di Sergei Surovikin: al suo posto il generale Valery Gerasimov, considerato oppositore del capo del gruppo Wagner.

Dopo il mancato ’approvvigionamento’ dai magazzini ufficiali, le cose per la milizia mercenaria sono andate sempre peggio: non solo il Ministero della Difesa, su indicazione di Gerasimov, sembra aver deciso di privare completamente la Wagner di qualsiasi munizione (provocando pesanti proteste dello stesso Prigozhin, in video divenuti virali) ma ha anche proibito al gruppo di reclutare dalle carceri russe altri detenuti da mandare al fronte, dove il livello di perdite è elevatissimo. Di pochi giorni fa, infine, le voci su un diktat del Cremlino per eliminare dai media russia qualsiasi riferimento a Prigozhin. Una censura che - secondo molti - appare come una condanna a morte annunciata per la milizia privata.

Cnn, con Javelin, Himars e Bayraktar cambiato corso della guerra

Sono tre, secondo una ricostruzione della Cnn, le armi chiave che gli ucraini hanno usato contribuendo a cambiare il corso della guerra. Il Javelin è un’arma ’spara e dimentica’. Non appena l’operatore spara, può correre al riparo: l’utilizzo è stato particolarmente importante nei primi giorni di guerra, poiché i russi tendevano a rimanere in colonna quando cercavano di entrare nelle aree urbane. Un operatore Javelin può sparare da un edificio o da dietro un albero e scappare prima che i russi possano rispondere al fuoco. Non solo: il Javelin è anche in grado di colpire il punto debole dei carri armati russi, ossia le superfici orizzontali. E gli effetti si vedono nelle immagini dei carri armati russi con le torrette saltate in aria all’inizio della guerra. Altro vantaggio dei Javelin: sono politicamente accettabili.

L’altro sistema d’arma che ha dato risultati importanti in battaglia all’esercito ucraino è l’Himars, nome completo M142 High Mobility Artillery Rocket System. Si tratta di “un sistema d’arma di precisione su ruote, collaudato per tutte le stagioni. Per dirla in parole povere, l’Himars è un camion di 5 tonnellate che trasporta una capsula in grado di lanciare sei razzi quasi simultaneamente, inviando le testate esplosive ben oltre le prime linee del campo di battaglia, per poi cambiare rapidamente posizione per evitare un contrattacco. L’Himars ha avuto due effetti chiave: gli attacchi hanno costretto “i russi a spostare i loro depositi di munizioni nelle retrovie, riducendo così la potenza di fuoco dell’artiglieria e rendendo più difficile il supporto logistico”. Inoltre, l’uso per colpire obiettivi come i ponti ha interrotto le attività di rifornimento russe”.

Infine, i droni Bayraktar TB2. Di progettazione turca, sono diventati tra i veivoli aerei senza pilota più noti al mondo grazie al suo utilizzo nella guerra in Ucraina. L’uso di questi droni ha potenzialmente salvato la vita dei piloti ucraini. Hanno funzionato quando la posizione dell’Ucraina era più precaria.

Zelensky, 9 anni fa attacco Mosca a Crimea, tornerà nostra

“Nove anni fa iniziava l’aggressione russa in Crimea. Ripristineremo la pace nella Penisola”, ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky su Telegram. “Quella è la nostra terra, il nostro popolo. Riporteremo la nostra bandiera in ogni angolo dell’Ucraina”, ha aggiunto.

Putin, “Trattato Start sospeso per tutelare nostra sicurezza strategica”

Vladimir Putin difende la decisione di sospendere la Russia dallo Start come mossa per proteggere la sicurezza strategica. “Abbiamo fatto quello che dovevamo: proteggere e garantire la sicurezza e la stabilità strategica della Russia”, ha detto nell’intervista da Rossiya 1. La Russia ha sospeso il 21 febbraio la partecipazione all’ultimo accordo in vigore tra Mosca e Washington per il controllo degli arsenali atomici per “valutare”, secondo il Cremlino, gli arsenali degli altri Paesi della Nato che sono “fuori completamente dal controllo”. “Dato che tutti i Paesi della Nato hanno annunciato come proprio obiettivo finale la nostra sconfitta strategica, come è possibile che non teniamo in conto la loro potenzialità atomica in questo contesto?”, ha affermato Putin nell’intervista di oggi.

Kiev, Croazia consegnerà a Ucraina 14 elicotteri militari

La Croazia si prepara a consegnare all’Ucraina entro una decina di giorni 14 elicotteri militari da trasporto Mi-8, la cui fornitura era stata annunciata a novembre. Lo ha rivelato la pubblicazione croata ’Jutarnji list’, citata dall’agenzia ucraina Unian. Gli elicotteri saranno pronti per la partenza tra circa 10 giorni. Secondo i giornalisti, dodici elicotteri Mi-8MTV-1 e due Mi-8T sono stati rimossi dalle forze armate croate e sono attualmente in fase di manutenzione presso il Centro tecnico aeronautico di Velika Gorica. Tra l’altro, tutti i contrassegni esistenti vengono rimossi dagli elicotteri e vengono eseguiti lavori di riparazione e restauro, scrive Unian sul suo sito.

Direttore Cia, la Cina valuta invio armi a Mosca ma non ha deciso

In un’intervista esclusiva a Cbs News, il direttore della Cia Bill Burns ha confermato la possibilità che la Cina possa inviare aiuti letali alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina anche se Pechino non ha ancora preso una decisione. “Non vediamo che sia stata ancora presa una decisione definitiva e non vediamo prove di spedizioni effettive di attrezzature letali”, ha affermato Burns, confermando che l’obiettivo dell'amministrazione Usa - condividendo quello dell’intelligence della Cia - è quello di dissuadere la Cina dal prendere la decisione di trasferire aiuti a Mosca. E ha indicato che se questo venisse deciso, per il presidente Xi “sarebbe una scommessa molto rischiosa e imprudente”.

Burns ha poi osservato che l’invasione russa e la conseguente risposta mondiale sono state di particolare interesse per Xi: “Non c’è nessun leader straniero che abbia guardato più attentamente all’esperienza di Vladimir Putin in Ucraina, l’evoluzione della guerra, di quanto abbia fatto Xi Jinping”, ha detto. “Penso che, in molti modi, sia stato turbato da ciò che ha visto”, ha aggiunto.

Tre mesi fa, Biden ha inviato Burns per incontrare il direttore dell’intelligence russa Sergey Naryshkin per lanciare un avvertimento a non usare armi nucleari: Burns ha descritto l’incontro come “piuttosto scoraggiante”. “C’era anche un atteggiamento molto provocatorio da parte di Naryshkin. Un senso di arroganza che credo rifletta il punto di vista di Putin, la sua stessa convinzione oggi, che può far lavorare il tempo per lui, che crede di poter macinare gli ucraini, che può logorare i nostri alleati europei, che la stanchezza politica finirà per prevalere”, ha affermato Burns.

Kiev, sminamento in corso nella regione di Kharkiv

Solo nell’ultima giornata, sono stati disinnescati 46 ordigni esplosivi nell’intero oblast ucraino di Kharkiv, ha riferito il governatore Oleh Syniehubov, sottolineando che le attività di sminamento continuano attivamente in tutta l’area. Lo scrive Kyiv Independent. Secondo Syniehubov, il bombardamento russo della città di Kupiansk nei giorni scorsi ha danneggiato almeno 4 abitazioni private e alcune attività commerciali sono state distrutte. Una donna di 82 anni è stata curata in seguito al forte stress subito. Nel vicino villaggio di Kupiansk-Vuzlovyi, condomini di cinque piani sono stati danneggiati. Monachynivka, anch’essa situata nel distretto di Kupiansk nell’oblast di Kharkiv, è stata bombardata intorno alle 14 di ieri. Non ci sono state vittime.

Putin, fornendo armi a Kiev la Nato partecipa al conflitto

Il presidente russo, Vladimir Putin, accusa la Nato di partecipare di fatto alla guerra, fornendo armi alle forze ucraine. In un’intervista all’emittente Rossiya-1, il capo del Cremlino ha ribadito: “Essi (la Nato) inviano decine di miliardi di dollari di armamenti all’Ucraina. Questa è di fatto una partecipazione al conflitto”.

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Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin (foto Sputnik/Bednyakov/Reuters)

Putin, ci opponiamo a un mondo che guarda solo a interessi Usa

Noi come Russia, “ci opponiamo alla costruzione di un nuovo mondo che tiene conto solo degli interessi degli Stati Uniti d’America”: lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato dall’emittente Rossiya-1. Putin ha affermato di non essersi mai opposto all’idea che il mondo debba cambiare e che il potenziale di oggi della Federazione russa è diverso da quello passato dell’Unione sovietica. “Lo capiamo e siamo d’accordo che il mondo dovrebbe cambiare”, ha detto il leader del Cremlino, dicendo che Mosca non si oppone mai a cambiamenti di questo tipo, anche all’Onu, e pensa a come riformarlo. Ma un’altra cosa, secondo Putin, è un mondo sottoposto “ai soli interessi americani”.

Kiev, controffensiva in primavera, liberiamo anche Crimea

L’esercito ucraino sarà pronto a passare alla controffensiva in primavera: l’obiettivo è la liberazione di tutti i territori occupati, compresa la Crimea: “Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991”, ha affermato il vice capo dell’intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur) Vadym Skibitskyi, citato da Unian. Uno degli obiettivi sarà il tentativo di “inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa”, ha spiegato Skibitsky, “l’Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì”.

Secondo Skibitsky, il momento preciso dell’offensiva dipende da una serie di fattori, inclusa la fornitura di armi occidentali. Due giorni fa il ministro della Difesa dell’Ucraina, Oleksiy Reznikov, dopo l'incontro a Ramstein, ha chiarito che “la fornitura di attrezzature all'Ucraina dipende principalmente dal periodo di addestramento dell’esercito”. Quindi “in pochi mesi le forze militari ucraine saranno completamente pronte: poi, secondo la decisione dello Stato maggiore, si verificheranno determinati eventi”.

Petraeus, ”alla fine Putin ha rafforzato la Nato”

“Vladimir Putin si proponeva di rendere la Russia di nuovo grande, ma ciò che ha realmente fatto è rendere di nuovo grande la Nato”. Lo sottolinea in un’intervista alla ’Giornale’ il generale David Petraeus, già comandante Usa in Iraq e Afghanistan e direttore della Cia, aggiungendo che “assolutamente, nonostante occasionali esitazioni” oggi l'Occidente è più unito che all'inizio della guerra. Ricordando il ruolo delle armi occidentali e il sostegno dell'intelligence l’ex generale lo definisce “assolutamente vitale. L'Ucraina ha fatto un lavoro davvero straordinario nel mobilitare l'intero paese per combattere ciò che gli ucraini vedono come la loro guerra d'indipendenza. Ma ciò non sarebbe stato possibile senza la massiccia assistenza degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali”. “Gli Stati Uniti da soli hanno ora fornito oltre 27 miliardi di dollari in armi, munizioni e materiale all'esercito ucraino dall'invasione dello scorso febbraio, con altri 2 miliardi di dollari che stanno per essere aggiunti. E i sistemi d'arma forniti continuano ad essere sempre più efficaci” conclude Petraeus.

Ue-Cina: von der Leyen e Michel a Pechino entro giugno

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel potrebbero visitare la Cina nella prima metà del 2023. Lo ha annunciato l'ambasciatore cinese presso l'Unione europea Fu Cong, intervistato dal Global Times nell'edizione cinese. L'ambasciatore ha dichiarato di essere “ottimista” sulla ripresa delle relazioni Cina-Ue sebbene ci siano ancora “alcuni problemi”, per esempio sul fatto che Pechino non sia “pienamente d'accordo” con alcune delle posizioni dell’Ue sulla questione dell'Ucraina, ma tuttavia assicura che non è intenzione della Cina lasciare che “la questione influisca sullo sviluppo dei rapporti”.

Capi Stato Maggiore,avanti con cooperazione Italia-Francia

“Imboccare senza riserve la via tracciata dal Trattato del Quirinale, conferendo una maggiore profondità strategica alla cooperazione politica e militare fra Francia e Italia”. E’ quanto affermano i capi di Stato Maggiore dei due Paesi, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il generale Thierry Burkhard, in una intervista congiunta a Repubblica e al Journal du Dimanche. Rispetto al ruolo del Mediterraneo nella guerra in Ucraina Burkhard dice: “Non è un secondo fronte di confronto tra Russia e Nato, ma un’area di competizione con la Russia e altri attori. Per la Francia è importante mantenere una presenza quasi permanente, soprattutto nel Mediterraneo orientale, per monitorare e anticipare le intenzioni russe”.

“Nel Mediterraneo - aggiunge Cavo Dragone - c’è stato un incremento della flotta russa che ha provocato la reazione delle nostre forze. Ma anche Siria, Libia, Sahel, Golfo Persico sono teatro di un maggiore attivismo degli alleati, delle organizzazioni e delle milizie”. Ai due ufficiali viene chiesto del Sahel dove è diminuita la presenza europea, aumentata quella della Wagner e dilaga l’insurrezione jihadista. Burhkard afferma: “Oggi abbiamo di fronte una minaccia doppia. Oltre a quella dei terroristi c’è la Russia, la Cina e la Turchia. La Wagner va affrontata sul campo informativo. Ma è importante capire che il terrorismo può essere sconfitto solo dalle forze armate locali”. Cavo Dragone spiega: “Abbiamo incrementato dal 2017 la presenza dell’Italia nel Sahel, soprattutto in Niger. Dovremmo accompagnare il cammino di questi Paesi nella crescitai: è l’unica maniera per impedire che cadano nella sfera di influenza di altre potenze e siano condizionati dai terroristi”.

Rispetto alle operazioni di contrasto all’influenza russa sull’opinione pubblica, il francese afferma: “L’importante è che sia condotta a livello alto perché avviene soprattutto su Internet e quindi con il massimo numero di attori si avrà il maggiore impatto”. “Al di là della posizione ambigua della Cina - afferma l’italiano - gran parte degli Stati con due terzi della popolazione mondiale sono collocati su una posizione di non allineamento. La vera sfida comunicativa è convincere la gran parte del mondo a far sentire in maniera molto più determinata la propria voce”.

Urso (Mimit): Piano Marshall per Kiev con un corridoio per le merci

“Piano Marshall per Kiev: l’Italia sarà in prima linea. Un corridoio per le merci”. Così il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso in una intervista a ’Il Messaggero’. “Abbiamo pensato di realizzare una piattaforma logistica che metta in contatto terrestre l’Ucraina con i porti del nord Italia, in particolare e non solo, Trieste e Venezia”, aggiunge spiegando che si investirà “su ponti, strade e ferrovie”.

Kiev, scoperta camera di tortura in regione Zaporizhzhia

Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha detto di aver scoperto una camera di tortura dei russi nella città di Vasylivka, nella parte occupata della regione di Zaporizhzhia. Lo riporta il Kiev Independent.

Allarme aereo nella regione di Kharkiv

Allarme aereo nella regione di Kharkiv in Ucraina. Lo riportano i media di Kiev.

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