di Marco Trabucchi
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Con un post su Instagram di qualche tempo fa, Fedez ha fatto schizzare alle stelle l’interesse per le cargo bike: le biciclette (in questo caso elettriche) che come suggerisce il nome – sono concepite per trasportare persone (in questo caso i suoi due figli) e naturalmente oggetti e carichi pesanti.
Una tipologia di bici molto versatile, sempre più spesso usate dai corrieri e per i servizi di logistica, dove si dimostrano particolarmente adatte nelle piccole strade dei nostri centri storici dove traffico e Ztl possono bloccare una vettura ma non una cargo, in grado di effettuare consegne più rapide, con un risparmio di tempo fino al 60% rispetto a un furgoncino.
Sempre più apprezzate anche dai genitori, che hanno più di due figli e che nella praticità di queste tipologia di bici hanno trovato la maniera perfetta per spostare rapidamente la famiglia tra scuola e impegni.
Una tendenza che ha beneficiato, forse più di tutte, dell’introduzione della pedalata assistita, con le e-cargo (cargo a pedalata assistita), che hanno conquistato una nicchia di mercato ancora più ampia, con l’assistenza elettrica che ha amplificato l’usabilità: più chili da trasportare, più chilometri da percorrere e zero fatica.
Le cargo sono il mezzo ideale per decongestionare le città e per poter accedere dappertutto, con indubbi vantaggi in tema di sostenibilità ambientale. Molto più compatte di auto e van, richiedono aree di sosta minori e riducono il traffico veicolare rendendolo più fluido.
Un'opportunità che l'Europa sembra aver abbracciato con le vendite delle cargo che sono cresciute del 38% nel 2020 e che nel 2021 ha fatto un ulteriore balzo del 66%, secondo uno studio di City Changer Cargo Bike (progetto interno al programma europeo Horizon2020).
Il più grande mercato europeo è la Germania, dove l'associazione nazionale di biciclette (Ziv) ha registrato 103mila cargo bike vendute nel 2020. L'anno scorso è andata ancora meglio: ne sono state vendute 167mila, con una crescita del 62%. In Germania, il cargo bike sharing è già disponibile in più di 140 città.
Le cargo bike si dividono in tre principali categorie, a seconda del numero di ruote e del posizionamento del carico. Le “Long John” con il pianale di carico, situato tra i pedali e la ruota anteriore; le “Long Tail” con il carico posizionato al di sopra della ruota posteriore e i “tricke”, i tricicli, con il cassone fissato alle due ruote anteriori o posteriori che fanno guadagnare in stabilità a discapito della maneggevolezza.
«Le cargo piacciono perché possono sostituire la macchina in città grazie alla loro versatilità», spiega Antonella di Frida Bike, negozio a Milano specializzato in bici da carico, che nel 2021 ha quadruplicato le vendite.
Nel suo negozio di Milano – punto di riferimento da anni - il modello più venduto è della tipologia “trike”, ovvero il triciclo con il cassone anteriore inserito tra le due ruote anteriori, con capacità di carico maggiori grazie al cassone largo e profondo. In questo caso il trasporto dei bimbi è più facile, dato che la bici non ha bisogno di cavalletto.
Ed è anche la tipologia di bici che dal punto commerciale è la più usata grazie alle diverse configurazioni disponibili, adattandosi facilmente a diverse esigenze commerciali: dal delivery allo street food fino all'esposizione.
TrikeGo, produttore specializzato, ha dichiarato un aumentato della produzione del 37% solo nel 2020. «Quando abbiamo iniziato nel 2013 non avremmo mai immaginato una simile trasversalità di applicazioni; ogni settimana un nuovo utente ci aiuta ad aprire ancora di più l’angolo del nostro sguardo sulla natura dei cargobikers» dichiarano dall'azienda milanese.
Il triciclo di TrikeGo è disponibile anche con motore elettrico e la particolarità è il notevole cassone anteriore, che con un volume di 260 litri può trasportare fino a 150 kg, bimbi e soprattutto merci.
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