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Draghi riceve Macron. Oggi la firma del Trattato del Quirinale

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Mattarella al presidente francese: «Insieme per costruire un’Ue più forte»

25 novembre 2021
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3' di lettura

Il premier Mario Draghi il presidente francese Emmanuel Macron a Palazzo Chigi giovedì sera per un incontro bilaterale in vista della firma, venerdì 26 novembre, del Trattato del Quirinale. Dopo il faccia a faccia tra i due leader (durato un’ora), l’incontro si è allargato a ministri e delegazioni.

Mattarella: cooperazione per un’Ue più forte

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Nel pomeriggio di giovedì Macron era stato ricevuto al Quirinale, accolto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il colloquio, Macron si è trasferito a Palazzo Chigi per l’incontro con Mario Draghi. Quindi alle 21 è tornato al Quirinale per la cena offerta da Mattarella.

«La rafforzata cooperazione tra Italia e Francia - ha sottolineato Mattarella incontrando nel pomeriggio il presidente francese - deve avere l’obiettivo di portare all’interno dell’Ue la necessaria ambizione. La dimensione europea è l’elemento chiave in una fase in cui siamo chiamati a superare la crisi legata alla pandemia e a ripartire con rinnovato slancio per affrontare con successo le grandi sfide della transizione ecologica e digitale. Le molte misure previste per rafforzare il dialogo e la cooperazione e stimolare iniziative comuni sono un investimento nel comune futuro di Italia e Francia».

Per il capo dello Stato italiano «la firma del Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata è un risultato importante, un testo di ampio respiro. È un Trattato che unisce due Paesi fondatori dell’Unione europea che condividono l’impegno per la costruzione del grande progetto europeo. Un rapporto più forte tra Italia e Francia contribuisce a costruire un’Ue più forte, tanto più necessaria oggi di fronte a sfide che solo un’Europa più integrata può affrontare, come la crisi pandemica ha messo in luce».

Le delegazioni

Al bilaterale allargato tra Draghi e Macron, partecipano anche i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Difesa Lorenzo Guerini, dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario agli Affari Ue Enzo Amendola. Per parte francese presenti i ministri Jean-Yves Le Drian (Esteri), Bruno Le Maire (Economia), Florence Parly (Difesa), Gérald Darmanin (Interno), il sottosegretario Clément Beaune (affari europei).

Cosa è il Trattato del Quirinale

Il Trattato del Quirinale è il frutto di un lungo e complesso impegno negoziale, proseguito per tutto il 2021. È finalizzato al rafforzamento del rapporto bilaterale tra Roma e Parigi, attraverso un dialogo tra le Amministrazioni, consultazioni periodiche e l'individuazione di un'agenda comune con grandi temi e priorità condivisi. Questa cooperazione è posta nel quadro di riferimento europeo, più volte ricordato nel testo a partire dal preambolo, nell'ottica di un rafforzamento dell'Ue e della sua capacità di azione internazionale, nonché per la promozione congiunta di priorità comuni ai due Paesi. Tra i temi condivisi: il rafforzamento dell'Unione Europea, l'impegno comune nel Mediterraneo e in Africa, le transizioni digitale e ambientale, la sicurezza, la cultura e l'istruzione, la cooperazione economica e industriale, la cooperazione in ambito spaziale, i rapporti tra le rispettive società civili e la cooperazione transfrontaliera.

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I complessi rapporti Italia-Francia

“Macron e l’Italia, un rapporto con alti e bassi” ha titolato Le Monde una pagina dedicata alla visita del presidente francese a Roma e alla firma del Trattato del Quirinale. Con un altro articolo, di taglio basso: “Da Roma, il capo dello stato tenta di rivolgersi ai cattolici”. Le Monde ripercorre gli ultimi anni non sempre facili nei rapporti fra Roma e Parigi, ricordando fra l’altro «una serie di decisioni francesi che spezzarono» lo slancio di amicizia iniziale: «La volontà di fare marcia indietro sull’accordo con cui Fincantieri doveva acquisire i Cantieri dell’Atlantico, provocando la rabbia del mondo degli affari italiano»; poi, Emmanuel Macron «ignorò le richieste dell’Italia, che sperava in un aiuto della Francia nella crisi migratoria nel Mediterraneo». E, ancora, «organizzò un vertice internazionale sulla Libia al quale l’Italia fu coinvolta» soltanto in un secondo momento. Poi «la diplomazia francese tentò di correggere il tiro» con Macron e l’allora premier italiano Paolo Gentiloni che chiusero «un accordo sul dossier Fincantieri, evocando la pista di un trattato fra i due Paesi che istituzionalizzasse il dialogo bilaterale per evitare in futuro nuovi malintesi».


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