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L’innovazione digitale al centro della mobilità sostenibile

di Mario Cianflone

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La digitalizzazione è uno dei grandi driver di cambiamento dell'automotive

La digitalizzazione è uno dei grandi driver di cambiamento dell'automotive

Il ruolo dei fornitori

19 dicembre 2022
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2' di lettura

la transizione energetica e l’accelerazione verso la trazione elettrica sta trasformando la geografia dell’automotive. Ovviamente, il cambiamento non riguarda solo le case costruttrici ma, forse soprattutto, anche i fornitori di componenti di primo livello. Ne abbiamo parlato con Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia, multinazionale che si trova coinvolta nella rivoluzione elettrico-digitale a 360 gradi dai pneumatici all’infotainment, dalle soluzioni per la guida assistita e la mobilità del futuro fino ai sistemi per le vetture a ioni di litio.

«Il nodo degli pneumatici - spiega De Martino - è tecnologicamente cruciale nelle auto elettriche perché servono prodotti adatti a vetture più pesanti, con più coppia e maggiore accelerazione. Per lo sviluppo abbiamo lavorato in sinergia con le case automobilistiche al fine di costruire insieme le fondamenta dei veicoli di oggi e del futuro con pneumatici ad alta efficienza (fondamentale per l’autonomia di una e-car) e silenziosi perché non c’è più il rumore del motore a coprire il rotolamento delle gomme sull’asfalto.

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Nel percorso evolutivo dell’auto, verso digitalizzazione, elettrificazione e guida assistita, si è però posto l’ostacolo del chip shortage, cioè la carenza di semiconduttori che ha rallentato produzione e consegne. Secondo De Martino questo choc ha portato ad accelerare una revisione della cultura ingegneristica che ora punta alla progettazione di auto dove il numero dei chip è ridotto perché si tenderà a usare poche centraline/unità centrali che svolgono un maggior numero di compiti. Questo cambiamento è agevolato anche dalla semplificazione insita nelle auto elettriche.

La rivoluzione delle vetture a zero emissioni, e la spinta delle case verso il premium con strategie che privilegiano i margini e non i volumi, implica che nei prossimi anni si venderanno meno macchine. «È vero - dice De Martino - si venderanno meno auto ma a più alto valore e in ogni caso bisogna considerare che stanno cambiando i modelli di consumo con la diffusione dello sharing e di varie forme pay per use. E qui secondo me nei canoni andrà inserito anche il costo della ricarica». Insomma un costo d’uso generale e questo potrebbe essere un cambiamento epocale nella mobilità con un modello di consumo più simile a quello degli smartphone o di Netflix e forse più vicino anche alla cultura delle nuove generazioni. «Inoltre - prosegue il numero uno di Continental Italia - nel capire le dinamiche di sviluppo dell’auto elettrica non bisogna dimenticare le diverse esigenze tra chi abita in città e ha difficoltà a ricaricare e chi vive fuori in una villetta dove può installare una wall box. Ci saranno soluzioni graduali e diversificate».

Tema caldo sul fronte dell’automotive è certamente il ruolo crescente dei costruttori cinesi. «La Cina è per Continental un mercato strategico - dice De Martino -. Noi lavoriamo tantissimo con i produttori locali ma credo che stia anche cambiando il modello di globalizzazione con i mercati di tre continenti che si distanziano (America, Europa e Cina / Asia). È dunque fondamentale essere presenti in loco per realizzare prodotti adatti ai singoli mercati. E questo vale anche per l’Italia dove siamo attivi con diverse realtà industriali».

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