di Eu.B.
(ANSA)
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Al momento gli Istituti superiori italiani che aderiscono al Programma Erasmus+ ospitano 39 studenti Erasmus provenienti dall'Ucraina e 52 dalla Russia. Riguardo alle attività di mobilità in uscita dall'Italia, non sono presenti, per le medesime modalità, studenti italiani in Ucraina mentre sono 12 i nostri connazionali in mobilità Erasmus in Russia. Tutti loro potranno invocare la causa di «forza maggiore» e chiedere, eventualmente di interrompere o sospendere, il programma di mobilità studentesca.
In una nota pubblicata sul proprio sito internet l’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire ricorda che, come in ogni situazione di grave emergenza e come previsto dalla Guida al programma e dalla convenzione, potrà essere invocata la causa di forza maggiore per interruzioni o cancellazioni di attività progettuali Erasmus+ collegate alla situazione in Ucraina. Un po’ come avvenuto due anni fa con lo scoppio della pandemia di Covid-19.
Le condizioni possono essere applicate sia alla mobilità in uscita sia a quella in entrata, fermo restando il rispetto del quadro giuridico generale che si applica a Erasmus.
A tal proposito, Indire suggerisce ai nostri connazionali, da un lato, di seguire costantemente gli aggiornamenti del portale Viaggiare sicuri, nelle schede dedicate ai singoli Paesi (Ucraina e Russia); dall’altro, di seguire le indicazioni delle Ambasciate italiane a Mosca e Kiev riportate sui rispettivi siti web e - per chi si trova nell'area - di registrarsi, se non ancora fatto, sul sito Dove siamo nel mondo”.
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Eugenio Bruno
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