di Nicoletta Cottone
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La gestione dei rifiuti nelle cinque grandi città al voto in autunno. Il punto di Openpolis in vista del voto alle amministrative del 3-4 ottobre con l’obiettivo di analizzare la gestione dei rifiuti urbani nei bilanci comunali per valutare le politiche pubbliche. Sotto la lente cinque delle sette grandi città al voto: Roma (2,9 milioni di abitanti), Milano (1,4 milioni), Napoli (966mila), Torino (882mila) e Bologna (389mila). Insieme rappresentano oltre il 10% della popolazione italiana. Città con rilevantissime quantità di rifiuti - indifferenziabili o soggetti a raccolta differenziata - raccolti ogni anno.
Fra le città considerate la Capitale è quella dove nel 2018 sono stati raccolti più rifiuti prodotti per abitante in un anno: 603,4 kg. Molti chili in più rispetto a Bologna (581,1 kg/abitante), Napoli (524,7), Torino (512,4) e Milano (504,4).
La classifica cambia se, invece, si prende in considerazione la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nello stesso anno. Milano è la più virtuosa: quasi 6 rifiuti su 10 (il 58,8%) viene differenziato. Seguono Bologna con il 51,5% di raccolta differenziata, Torino (46,6%), Roma (42,9%) e Napoli (36 per cento).
Lo studio segnala che tutte le maggiori città al voto in autunno spendono più di 200 euro pro capite per la gestione dei rifiuti. Quella a investire più somme in bilancio per questa voce è Roma (273,77 euro ad abitante). La Capitale spende più di Torino (230,93), Napoli (223,82), Milano (207,98) e Bologna (206,95). In termini assoluti Roma investe più del doppio di tutte le altre città considerate: 776,7 milioni di euro nel 2019, a fronte dei 290,3 milioni di Milano e dei 215,5 di Napoli.
Il report segnala che, fatta eccezione per Milano, le città considerate hanno aumentato gli investimenti in bilancio impegnati nella gestione dei rifiuti. Roma ha registrato un aumento percentuale maggiore dal 2016 al 2019, passando da 134,36 a 273,77 euro pro capite (+104%). Nella Capitale si è registrato un picco di spesa nel 2017 (ben 597,57 euro pro capite), ridimensionato poi negli anni successivi. Le altre grandi città, segnala il report, hanno mantenuto livelli di spesa abbastanza stabili nel tempo: Milano ha visto una diminuzione del 2%; Napoli, Torino e Bologna hanno aumentato la spesa rispettivamente del 21%, del 25% e del 5 per cento.
Nicoletta Cottone
Caporedattore
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