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A Malpensa si formano gli esperti in logistica e manutenzione aerei

di Maria Piera Ceci

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La seconda puntata del viaggio Its di Radio 24 ci porta all’Its Lombardo Mobilità sostenibile.

7 marzo 2022
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3' di lettura

La seconda puntata del viaggio Its di Radio 24 ci porta all’aeroporto di Malpensa. Qui il podcast: https://bit.ly/35C4Jnt. In questa sede si formano i tecnici (ricercatissimi), impiegati poi nella logistica, nella progettazione e costruzione dei mezzi di trasporto, nella manutenzione dei velivoli e dei sistemi di automazione dell’industria 4.0. La nostra visita inizia da un’aula, anzi da un hangar. Sì, perché qui si studia sotto le ali degli aerei. In uno stesso spazio ci sono i banchi tradizionali, i banchi da lavoro e gli aerei, per le esercitazioni.

La pratica sul campo

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Nel primo hangar che visitiamo viene svolto il modulo M11, un modulo formativo del terzo anno. I ragazzi studiano e poi mettono le mani su un velivolo riconosciuto dall’Enac, parcheggiato accanto ai banchi, a pochi metri da loro. Si tratta di un aereo che ha tutte le dotazioni di una aereo di linea, concesso in comodato gratuito dall’Aeronautica. Viene smontato e rimontato dai ragazzi.Testi ed esami rigorosamente in inglese. Si diplomano così circa cento studenti all’anno. «Siamo nati sull’aeroporto, su cui insiste un distretto aerospaziale storico», ci spiega Angelo Candiani, presidente dell’ente di formazione Aslam e della Fondazione Its Lombardo Mobilità sostenibile. Il quale ci illustra i corsi proposti.

L’offerta formativa

Si va dalla divisione aeronautica, con il rilascio di una certificazione abilitante Enac, unico Its a proporlo. Poi esiste l’area progettazione e montaggio, sviluppata in forte sinergia con l’industria Leonardo. Quest’anno è stato avviato anche un percorso di progettazione e montaggio ala fissa, anche questo in collaborazione con Leonardo. Poi c’è la divisione logistica, in collaborazione con la Cargo City di Malpensa. Ampio spazio anche alla parte meccatronica, su forte spinta dell’indotto delle aziende aeronautiche. E l’Its vorrebbe arricchirsi presto di un altro corso, quello in manutenzione ferroviaria, finalizzato soprattutto al trasporto merci. Due sedi: una a Milano e una a Malpensa.

I fondi Pnrr

E l’idea di utilizzare i fondi che arriveranno anche con il Pnrr per aumentare spazi e laboratori. «Noi qui abbiamo la possibilità di dare un forte impulso allo sviluppo del territorio, su cui operano 150 aziende del distretto aerospaziale - spiega ancora Candiani -. Sono stupito della velocità con cui un ragazzo che entra qui trova lavoro. Sui corsi di manutenzione aeronautica, progettazione e montaggio, abbiamo il 96 per cento di occupazione entro tre mesi dalla fine del corso. Nella logistica, in pieno lockdown, abbiamo impiegato il 93 per cento degli studenti. Il 96 per cento per quanto riguarda i meccatronici. A volte mi preoccupa il fatto che i ragazzi siano un po’ troppo sicuri di avere il posto pronto, quindi potrebbero studiare in modo un po’ superficiale. Un ragazzo che mentre sta studiando si sente proporre più offerte è una cosa straordinaria. L’augurerei a qualsiasi giovane».

La riforma in Parlamento

Its che stanno per essere al centro di una piccola rivoluzione, grazie ai fondi del Pnrr e grazie alla riforma in dirittura di arrivo in Parlamento. «Il governo deve riconoscere una dignità imprenditoriale agli Its», suggerisce Candiani. «È stata scelta la forma delle fondazioni, ma il presidente si assume una responsabilità non inferiore a quella di qualsiasi altro imprenditore. Altra criticità sta nel fatto che il sistema degli Its è dentro il sistema di istruzione, ma è come se non fosse mai stato riconosciuto appieno. L’università ha paura che gli si portino via iscritti. La scuola che gli si porti via il prestigio. Quindi i dirigenti scolastici vorrebbero contare di più, le università vorrebbero che gli ITS rimanessero una cosa piccola. Invece l’Its è una possibilità di sviluppo di tutto il Paese di cui abbiamo estremamente bisogno. È l’unico percorso formativo che incarna davvero il sistema duale: il tirocinio che gli studenti svolgono in azienda è inserito in un progetto formativo a tutti gli effetti. E va sempre più potenziato. Oggi le aziende lo hanno capito e il loro coinvolgimento è altissimo. Quelle che lo hanno capito di più sono quelle che mandano i propri dipendenti a svolgere le docenze. Mentre insegnano, conoscono i ragazzi e individuano già quelli che potrebbero essere adatti alla propria azienda».

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