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Mef: salvataggio Mps in settimane. Viola: spero tempi brevi per Vicenza

di Morya Longo

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(ANSA)

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16 maggio 2017
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2' di lettura

«Nelle prossime settimane si dovrebbe giungere alla decisione formale della Commissione europea sugli aiuti a Montepaschi. Poi il ministero dell’Economia potrà procedere con la ricapitalizzazione precauzionale. Nel frattempo, comunque, la banca senese è in sicurezza». Manca ormai poco, secondo Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Economia che ha in mano tutte le più spinose questioni bancarie, per chiudere il salvataggio di Mps. E Fabrizio Viola, consigliere delegato della Banca Popolare di Vicenza, si augura che manchi poco anche per il salvataggio delle due banche venete in crisi. «La continuità è a rischio se non si concretizza la ricapitalizzazione precauzionale - spiega Viola -. Stiamo lavorando giorno e notte perché si concretizzi. Le due banche venete sono in condizione di funzionare adeguatamente per un certo numero di mesi, per cui è necessario che l’intervento statale si concretizzi a breve».

I tempi, dunque, sono e si spera siano brevi per il salvataggio pubblico delle banche in crisi. La previsione di Pagani e l’auspicio di Viola sono emersi all’ottavo «Forum Banca e Impresa» organizzato dal Sole 24 Ore, nel quale si sono toccati tutti i temi più delicati della grande crisi che ha colpito il sistema creditizio italiano. Il messaggio generale che è emerso nel convegno è in parte rassicurante: la profonda crisi che ha colpito il nostro sistema creditizio quest’anno morde molto meno. Alcune situazioni estreme (appunto Mps, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Popolare Etruria & C) sono in via di risoluzione, un grosso istituto come UniCredit ha aumentato il capitale di 13 miliardi, la redditività sta timidamente tornando e il credito a famiglie e imprese sta - seppur timidamente - accelerando. Ma restano ancora tanti nodi da sciogliere: primo fra tutti quello dei crediti deteriorati. Andati a male. Una montagna lorda di 350 miliardi circa che zavorra i bilanci delle banche, frenando la loro capacità di erogare credito.

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Pagani, intervistato durante il Forum, ha ricordato i vari provvedimenti che il Governo ha varato negli ultimi anni per facilitare e velocizzare il recupero dei crediti deteriorati. Per esempio le Gacs (garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza), che secondo molti hanno funzionato poco e sono in scadenza: «Queste garanzie saranno rinnovate di certo - assicura Pagani -. Varie banche le stanno guardando per smobilizzare i loro crediti». In forse, invece, il rinnovo dell’imposta di registro fissa di 200 euro per chi compra un immobile in asta: il Mef - spiega Pagani - sta valutando se rinnovare questa agevolazione dopo la sua scadenza a giugno, ma ancora non ha deciso. E la sensazione è che il Governo sia un po’ “freddo” sul rinnovo. Per il resto, Pagani si è detto contrario a introdurre ulteriori novità legislative: «Se continuiamo a introdurre riforme alle regole, finiamo per impallare il mercato proprio ora che inizia a funzionare»

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