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Confagricoltura: con la direttiva Ue sul ripristino della natura era a rischio il 10% dei campi

di E.Sg.

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(ValentinValkov - stock.adobe.com)

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Voto contrario della Commissione Ambiente dopo quello delle commissioni Agricoltura e Pesca.

24 maggio 2023
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2' di lettura

Il regolamento Ue sul ripristino della natura, così come è stata formulato, avrebbe determinato una riduzione dei terreni agricoli di almeno il 10%. È quanto afferma Confagricoltura in una nota in cui comunica l’apprezzamento per il rigetto da parte della commissione Agricoltura del Parlamento europeo di tale regolamento, che in sostanza obbligherebbe al ripristino di almeno il 20% della superficie terrestre e marina europea entro il 2030 e l’estensione a tutti gli habitat che necessitano di recupero entro il 2050. E dopo questa bocciatura è arrivata anche quella della Commissione Ambiente: in plenatria sarà quindi presentata la proposta di rigetto.

«Pur condividendo gli obiettivi di fondo della proposta – ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – la sua approvazione, così come è stata formulata, avrebbe determinato una riduzione, in Ue, dei terreni agricoli di almeno il 10%. Una eventualità che non ci possiamo permettere, proprio in questa fase in cui la sicurezza alimentare è all'ordine del giorno. Ringrazio l'ampia maggioranza di parlamentari europei che, esprimendo ieri voto contrario, ha deciso di accogliere in pieno le nostre richieste, che avevamo anticipato per lettera».

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Apprezzamento anche dalle altre associazioni agricole a livello nazionale ed europeo. «La scelta della Commissione Ambiente dell'Europarlamento di respingere la proposta di legge Ue per il ripristino della natura come richiesto da Coldiretti salva una filiera agroalimentare Made in Italy che vale oggi 580 miliardi e scongiura il rischio di un significativo aumento delle importazioni di prodotti dannosi per il consumatore e per l'ambiente da Paesi terzi», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Anche la commissione Pesca dell’Europarlamento aveva un parere con cui respinge la proposta di regolamento. A essere decisivo nella conta dei voti, che ha visto la mozione di rigetto approvata con 15 voti contro 13, è stato il Ppe, elemento importante anche in vista della decisione plenaria prevista per luglio. «È un passo eccezionale che mostra che il Parlamento non è pronto ad accettare una proposta che aumenta solo i costi e l’insicurezza per agricoltori, pescatori e consumatori. Sosteniamo la biodiversità, ma questa proposta non è adatta allo scopo e dovrebbe essere ritirata a seguito dei voti decisivi in due commissioni parlamentari», ha affermato Siegfried Mureşan, vicepresidente del gruppo Ppe e responsabile delle politiche di bilancio e strutturali.


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