di Andrea Carli e Nicoletta Cottone
Coronavirus, dall'obbligo vaccinale per gli over 50 al pass base in banca e dal parrucchiere
7' di lettura
Per il governo Draghi è stato uno dei passaggi più difficili, soprattutto per le divisioni che si sono manifestate nella maggioranza. In un contesto caratterizzato dall’impennata dei contagi Omicron, nella serata di mercoledì 5 gennaio il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al nuovo decreto legge Covid che introduce l’obbligo di vaccino per gli over 50. Il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio ed è entrato in vigore l’8 gennaio. La sanzione per chi non rispetta l’obbligo è confermata in 100 euro una tantum. Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il green pass rafforzato per l'accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio 2022.
Dall’8 gennaio è in vigore la misura prevista dal decreto legge 5 gennaio 2022 che prevede l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Si applica ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Unione europea residenti nel territorio dello Stato e agli gli stranieri regolarmente soggiornanti che abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o siano iscritti nelle liste di collocamento e agli stranieri regolarmente soggiornanti o che abbiano chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno, per lavoro subordinato, per lavoro autonomo, per motivi familiari, per asilo politico, per asilo umanitario, per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza. Eventuale esenzione deve essere rilasciata dal medico di base o dal medico vaccinatore.
Senza limiti di età, l'obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. «Il Cdm ha deliberato l’estensione dell’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica», ha spiegato la ministra Maria Cristina Messa. «Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass», ha precisato. L’obbligo riguarda anche il personale delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale
e coreutica e degli istituti tecnici superiori.
Secondo le rilevazioni di Lab24, nella fascia anagrafica 50-59 anni le persone che non hanno ricevuta alcuna dose di vaccino sono poco più di un milione (1.070.076), in quella tra 60 e 69 sono oltre 650mila (651.864), nella fascia 70-79 sono 391.533 e tra gli over 80 sono oltre 185mila (185.568). Sommando si delinea una platea di quasi due milioni e 300mila persone (2.299.041) che sarebbero interessate dalla nuova stretta sugli over 50.
La stretta riguarda dunque anche il mondo del lavoro. A partire dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati - compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati - che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il super green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio, ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato «assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione». L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1.500 euro. Tutte le imprese, senza eccezione dunque sul numero complessivo di dipendenti, potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde. La sostituzione rimane di dieci giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022. Sanzioni per chi - sempre over 50 - dal 15 febbraio entrerà al lavoro senza il super green pass.
Tra le soluzioni, il decreto estende dal 20 gennaio l'obbligo di green bass cosiddetto “ordinario” o “base” a coloro che accedono a servizi alla persona (centri estetici, parrucchiere o barbiere) e dal 1 febbraio lo prevede per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona. Negozi alimentari e supermercati sono esclusi dall’obbligo in quanto servizi essenziali. Un dpcm - che sarà adottato entro 15 giorni - preciserà il raggio d’azione della misura. Dal 20 gennaio per i colloqui visivi in presenza con i detenuti è richiesto il green pass di base.
La normativa prevede green pass di base per difensori, consulenti, periti e agli altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia. La disposizione non si applica ai testimoni e alle parti del processo. E l’assenza del difensore conseguente al mancato possesso o alla mancata esibizione della certificazione verde «non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento.
Per quanto riguarda la scuola, cambiano le regole per gestire gli studenti positivi. Con un meccanismo di quarantena a geometria variabile. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, già in presenza di un caso di positività, è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Per la scuola primaria (scuola elementare), con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing. L'attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5).
In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la Dad per la durata di dieci giorni. Infine, per quanto riguarda la scuola secondaria di I e II grado (Scuola media, liceo, istituti tecnici eccetera) fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l'autosorveglianza e con l'uso, in aula, delle mascherine Ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l'autosorveglianza e l'utilizzo di mascherine Ffp2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.
«I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche», ha spiegato il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri che ha approvato la nuova stretta anti-Covid. «Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi - ha aggiunto il capo del Governo - e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite». Indicazioni analoghe sono state fornite al termine del Cdm dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Le scelte che stiamo facendo è di restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che provoca un peso sanitario sui nostri sistemi ospedalieri», ha detto, sottolineando che ad oggi «i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50%» dei pazienti nei reparti ordinari sono non vaccinati. Dunque, ha concluso Speranza, «il peso delle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati».
La maggioranza si è divisa ijn maniera netta sull’introduzione dell’obbligo del super pass per accedere ai servizi o entrare nei negozi. Nel corso di un Consiglio dei ministri politicamente infuocato la Lega ha fatto muro e ha ottenuto che per l’accesso ai servizi alla persona, ai negozi, alle banche e gli uffici pubblici basterà il green pass “base”, quello che si ottiene anche con il tampone, oltre che per vaccino o guarigione. La bozza del decreto giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri prevedeva invece l’accesso a questi servizi con il super pass. Poi la Lega ha minacciato l’astensione ed è stato raggiunto un compromesso.
Con il 2022 appena cominciato, dunque, il Governo ha messo mano a un nuovo decreto per fermare l’avanzata di Omicron. Per la prima volta viene dunque introdotto l’obbligo del vaccino per fascia di età, ovvero dai cinquanta anni in poi. La nuova stretta promossa dal Governo per tenere sotto controllo i contagi Covid si svilupperà dunque attraverso l’estensione del super green pass (che si ottiene solo con vaccino o guarigione dal Covid) sul posto di lavoro, per chi ha più di 50 anni. Chi è senza impiego e ha superato la soglia dei 50 anni, dovrà comunque vaccinarsi.
La disposizione contenuta nella bozza di decreto è stata delineata nel corso della cabina di regia, che si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 5 gennaio a Palazzo Chigi. All’incontro hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai capidelegazione delle forze politiche che sostengono l’esecutivo, anche il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e il capo del Cts Franco Locatelli. Terminata la cabina di regia, è iniziato l ’incontro tra il Governo e i rappresentanti delle Regioni (hanno partecipato anche l’Anci e l’Upi). Infine, poco dopo le 18,30 è stata la volta del Consiglio dei ministri, che in serata ha fatto scattare il semaforo verde all’ennesimo decreto anti contagi. La riunione del Cdm si è aperta con un’ora di ritardo, a causa del confronto serrato sulla scuola durante l’incontro tra Regioni e Governo. Alla cabina di regia non si è invece parlato di una stretta per accedere agli stadi e ai palazzetti dello sport.
Il Consiglio dei ministri è stato informato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d'intesa con il ministro del Lavoro una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Ogni amministrazione pubblica, viene chiarito dal documento, può programmare il lavoro agile «con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile». Per quanto riguarda il privato viene invece specificato che «la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali».
Un decreto per nuovi sostegni economici alle attività in crisi a causa del Covid dovrebbe arrivare tra una decina di giorni, attorno alla metà di gennaio. È quanto si è appreso da fonti di governo. Del provvedimento si sarebbe parlato in cabina di regia, concordando sulla necessità di fare un’attenta valutazione di quali attività abbiano bisogno di un intervento.
Nicoletta Cottone
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