di Andrea Gagliardi
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Sono quasi 21 i milioni di euro (20.971.218 €) messi a disposizione in una sola settimana dal Bonus trasporti per cittadini con reddito 2022 non superiore a 20mila euro. Contributi che vanno a favore dell'acquisto di abbonamenti del trasporto pubblico mensili, plurimensili e annuali: il 23,39% dei richiedenti ha meno di 19 anni, mentre la fascia d'età tra i 20 e i 29 anni è quella percentualmente più rilevante, con il 36,59% dei buoni emessi. Si conferma in questo modo il trend registrato fin dalle prime ore di avvio della piattaforma dedicata al bonus trasporti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha fatto registrare oltre un milione di visite. Il 73,9% degli utenti transitati all'indirizzo bonustrasporti.lavoro.gov.it ha poi effettuato il login per navigare nell'area riservata e procedere alla richiesta del contributo.
Sono a disposizione un totale di 100 milioni di euro per comprare abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico. Il sostegno è stato introdotto inizialmente dal decreto Aiuti del 2022, poi rifinanziato, e riproposto a gennaio dal decreto carburanti.
Alle 14 del 24 aprile 2023, sono stati 426.775 i bonus richiesti, di cui 381.632 quelli emessi al netto dei voucher annullati o rifiutati; 106.991 i bonus riscattati, per un valore complessivo di 5.293.266 euro.
Nel corso della prima settimana di erogazione, rispetto alla prima rilevazione a poche ore dalla riapertura della piattaforma, sono aumentate le aziende per le quali è stato emesso almeno un bonus (836) ma non cambia la graduatoria di quelle scelte dagli utenti: Trenitalia resta in prima posizione, seguita da ATM e Trenord. Nonostante i volumi fatti registrare, nel corso della settimana, la piattaforma ha risposto in modo positivo anche ai picchi nelle richieste di login, verificatisi in genere tra le 8:00 e le 9:00 del mattino.
Si ricorda che per la richiesta del Bonus trasporti 2023 è necessario accedere - tramite SPID o Carta di Identità Elettronica (CIE) - sulla piattaforma bonustrasporti.lavoro.gov.it, all'interno della quale è possibile trovare il link alle FAQ aggiornate e all'Urp online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Non serve invece l'Isee, basta autocertificare di essere al di sotto della soglia dei 20 mila euro di reddito nel 2022, spuntando una casella. Il requisito di reddito è più restrittivo rispetto allo scorso anno, quando il tetto massimo era a 35 mila euro.
Andrea Gagliardi
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