Norme e Tributi
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Norme e Tributi

Disponibile il modello per chiedere il reddito di libertà

di Matteo Prioschi

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(AdobeStock)

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Fino a 4.800 euro in un anno per le donne seguite dai centri antiviolenza. Ma la domanda all’Inps non si può ancora presentare

9 novembre 2021
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2' di lettura

Rilasciato dall’Inps il modello per presentare domanda al fine di ottenere il “reddito di libertà”. Quest’ultimo è un aiuto previsto dalla legge 77/2020 (approvata a luglio dell’anno scorso) in favore di donne vittime di violenza, con figli minori o senza figli, seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali.
La prestazione assistenziale consiste in 400 euro mensili, erogabili per massimo di dodici mesi ma in un’unica soluzione, con l’obiettivo di far riacquisire alle beneficiarie l’autonomia abitativa e quella personale e di contribuire alle spese derivanti dalla frequenza scolastica o a percorsi formativi dei figli minorenni.

Il ruolo di Comuni e centri

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Le donne interessate a ottenere questo aiuto devono presentare domanda all’Inps tramite il Comune di residenza, compilando un modello di richiesta definito dall’istituto di previdenza e allegato alla circolare 166/2021 contenente le istruzioni. Nella domanda, il servizio sociale di riferimento deve rilasciare la dichiarazione relativa alla condizione di bisogno della richiedente («bisogno ordinario» o «bisogno straordinario e urgente», ma nel Dpcm 17 dicembre 2020 che ha definito le regole di accesso si legge solo «straordinario o urgente»). Inoltre deve essere presentata la dichiarazione del centro antiviolenza che ha preso in carico la donna nel percorso di emancipazione e autonomia.

Le richieste saranno inviate dai Comuni, usando un applicativo specifico che sarà messo a disposizione nel sito internet dell’Inps, applicativo che non è ancora operativo, però al momento le donne interessate possono già presentare la domanda alle amministrazioni locali. Farà fede il momento di inoltro della richiesta all’istituto di previdenza da parte delle amministrazioni comunali, e non quello della domanda compilata dall’interessata.

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Risorse limitate

In caso di esito positivo della richiesta, l’importo spettante sarà accreditato su conto corrente, libretto di risparmio o carta prepagata dotati di Iban. L’ammontare è esente da tassazione sul reddito e cumulabile con altri sussidi quali il reddito di cittadinanza, gli ammortizzatori sociali, gli assegni nucleo familiare.Le domande in linea con i requisiti saranno accettate fino a esaurimento del bugdet, che complessivamente è di 3 milioni di euro, ma è stato suddiviso su base regionale (e Province autonome) in base al numero di donne residenti con età compresa tra 18 e 67 anni.

L’istituto di previdenza comunicherà prossimamente l’attivazione dell’applicazione per l’invio delle istanze. Ipotizzando che per ogni persona sia erogato l’importo massimo possibile di 4.800 euro (400 euro per 12 mensilità), i tre milioni di euro sono sufficienti solo per 625 contributi su base nazionale. Non molti. Motivo per cui la rapidità di presentazione delle richieste potrà essere un fattore determinante nell’assegnazione.

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