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Green pass al lavoro, pronte le linee guida di Draghi su app e controlli per Pa e privati

di Mariolina Sesto

Green pass al lavoro: la video-guida alle nuove regole

Obiettivo dettagliare il rientro al lavoro con passaporto vaccinale, entrando nel merito dei controlli. Al Dpcm, in particolare, il compito di tracciare il percorso dei software e delle applicazioni necessari per la verifica del green pass ai tornelli

12 ottobre 2021
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2' di lettura

La deadline scatterà tra tre giorni, quando i lavoratori, per recarsi in ufficio o in fabbrica, dovranno obbligatoriamente mostrare il green pass. Per prepararsi alla data del 15 ottobre - che dopo gli scontri di sabato a Roma e l’assalto alla sede nazionale della Cgil ha assunto un valore ormai anche simbolico - il premier Mario Draghi, firmerà nelle prossime ore le linee guida messe a punto dal ministero della Pubblica amministrazione per il rientro degli statali e un Dpcm ad hoc.

La app per i controlli

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Obiettivo dettagliare il rientro al lavoro con passaporto vaccinale, entrando nel merito dei controlli che mai come ora non possono essere lasciati al caso. Al Dpcm, in particolare, il compito di tracciare il percorso dei software e delle applicazioni necessari per la verifica del green pass ai tornelli. Il provvedimento è stato messo a punto con il supporto dei tecnici della Sogei.

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Controlli a campione o a tappeto

Come per il settore pubblico, anche in quello privato i controlli potranno avvenire con un’applicazione che, grazie a un database, evita la verifica del Qr Code a tutti i dipendenti al momento dell’ingresso. Ma alle imprese viene lasciata la possibilità di scegliere tra varie opzioni: controlli giornalieri all’accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici. Il provvedimento è atteso a ore per la firma ma deve ancora passare il vaglio del garante della Privacy e del ministero dell’Economia

I tamponi restano validi per 48 ore

Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare. Dunque nessuna ’deroga’ o modifica delle regole all’ultimo minuto e quindi ai non vaccinati (esenti con certificato esclusi) toccherà adeguarsi.

Le criticità

I nodi, spiegano soprattutto i rappresentanti delle piccole imprese, sono ancora parecchi. Molte difficoltà potrebbero spuntare nei cantieri o ditte in appalto, visto che chi è privo di pass potrebbe bloccare l’andamento di una determinata catena di lavori. Così come resta aperta la questione dei lavoratori stranieri - in particolare dell’Est - vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall’Ema. Su quest’ultimo aspetto ci sono più ipotesi allo studio, una di queste è di effettuare una ulteriore dose addizionale con un vaccino a mRna in chi è vaccinato con sieri non riconosciuti dall’Ema. C’è poi chi pensa di installare tornelli mentre altri lamentano l’aggravio di spese che sarà determinato dai necessari controlli.


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