di Cristina Casadei
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I 18mila lavoratori dell’occhialeria che lavorano in circa 400 aziende avranno un aumento sui minimi di 167 euro e un aumento complessivo di 180 euro, grazie al miglioramento degli istituti di welfare. È quanto è stato condiviso da Anfao, assistita da Confindustria Moda e da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil nell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2023-2025, scaduto lo scorso 31 dicembre.
L’aumento medio complessivo (Tec) arriva a 180 euro.Di questi 167 euro sono sui minimi (Tem) con riferimento al 4° livello, distribuiti in 3 tranche: 62 euro da maggio 2023, 48 euro da marzo 2024, 57 euro da febbraio 2025. Il montante complessivo arriva così a 4.006 euro, secondo quanto calcolano i sindacati. All’aumento sui minimi va aggiunto il miglioramento de welfare contrattuale: sono infatti stati previsti l’aumento dello 0,3% euro sulla previdenza integrativa, sul fondo Previmoda, 3 euro sull’assistenza sanitaria integrativa, sul fondo Sanimoda che migliorano il livello delle prestazioni, e 2 euro destinati alla non auto sufficienza. Tutto questo sarà a carico delle imprese.L’intesa prevede inoiltre un miglioramento dell’elemento perequativo del 10%, per imprese che non praticano la contrattazione di secondo livello e 2 euro di aumenti su tutti i comportamenti organizzativi.
L’intesa dell’occhialeria introduce il diritto alla formazione continua che prevede un pacchetto di 16 ore obbligatorie nel biennio per ogni lavoratore a carico dell’azienda e una serie di strumenti che verranno messi a disposizione di tutti. Per la parte normativa sono state migliorate le tutele in caso di malattie gravi, allungando a 18 mesi il periodo di conservazione del posto di lavoro, e le tutele sul tema della violenza di genere. Migliorate inoltre per le pari opportunità, con lo sviluppo di un progetto dell’Osservatorio per agevolare la realizzazione delle buone pratiche e la loro diffusione a tutto il settore, con il coinvolgimento delle commissioni aziendali.Sono state, inoltre, normate le linee guida sulla partecipazione dei lavoratori e sullo Smart working. Sull’inquadramento di primo livello è stato deciso il passaggio automatico dopo 6 mesi ai livelli superiori e un aumento nel triennio di 268 euro, portando il salario lordo mensile a 1559 euro.
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