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Covid, Schillaci: mascherine obbligatorie negli ospedali e nelle Rsa fino al 30 aprile, domani Unità di crisi

Schillaci: "Da Cina lezione su come non vada mai gestita un'epidemia"

Per il ministro, le informazioni che arrivano dal Paese asiatico sono insufficienti e poco affidabili

29 dicembre 2022
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3' di lettura

«I primi risultati di laboratorio evidenziano in CIna la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci durante l’informativa al Senato sulla situazione Covid in seguito all’emergenza in Cina, sottolineando che le informazioni che arrivano dal Paese asiatico sono insufficienti e poco affidabili. Ma intanto arrivano i primi risultati sui test dei passeggeri in arrivo allo scalo romano di Fiumicino. “Su 49 passeggeri - ha detto l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato - risultano 5 casi di positività. Ora i tamponi molecolari verranno sequenziati per valutare le varianti, però è una situazione che riteniamo normale. Siamo intorno al 10% di positivi”.

Il monitoraggio

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Quali azioni metterà in campo il nostro Paese è al centro della informativa del ministro Schillaci. Sarà innanzitutto necessario un «costante monitoraggio» nel timore che compaia una nuova variante del virus SarsCoV2, «una variante che vada oltre la Omicron», ma nello stesso tempo è importante «evitare interpretazioni allarmistiche - ha aggiunto - Al momento le varianti che alimentano i casi in Cina sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale». «Per rafforzare il monitoraggio sui potenziali rischi legati alla situazione in Cina ho convocato per domani l’unità di crisi come osservatorio del ministero sulla materia».

Schillaci ha inoltre firmato la proroga dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie e nelle Rsa fino al 30 aprile prossimo.

Quanto al coordinamento europeo, il ministro ha aggiunto: «Serve un raccordo con l’Ue per limitare l’afflusso di passeggeri positivi dal paese asiatico, abbiamo tenuto rapporti con Ecdc per uno continuo scambio di informazioni per provvedimenti rapidi e l’Italia partecipa al progetto di allerte precoci». L’Italia è stato il primo Paese europeo a introdurre l’obbligo di tampone ai viaggiatori provenienti dalla Cina mentre finora altri governi non hanno ritenuto opportuno farlo.

L’ordinanza

E intanto si chiariscono i contenuti dell’ordinanza firmata ieri e che impone l’obbligo dei tamponi ai turisti provenienti dalla Cina fino al 31 gennaio.Chi entra in Italia dalla Cina dovrà presentare la certificazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti l'ingresso nel nostro Paese, ad un test molecolare, o, nelle 48 ore antecedenti, ad un test antigenico. Obbligo di sottoporsi ad un test antigenico al momento dell'arrivo in aeroporto, o se non fosse possibile entro 48 ore. In caso positività obbligo di sottoporsi immediatamente al test molecolare per il sequenziamento e isolamento fiduciario con test finale. Le norme non si applicano ai minori di 6 anni a condizione che non insorgano sintomi di Covid-19. Ecco di seguito i passaggi più importanti dell’ordinanza.

-Obbligo di presentazione al vettore all'atto dell'imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, della certificazione di essersi sottoposti, nelle settantadue ore antecedenti l'ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare, o, nelle quarantotto ore antecedenti, ad un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo.

-Obbligo di sottoporsi ad un test antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell'arrivo in aeroporto, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, entro quarantotto ore dall'ingresso nel territorio nazionale presso l'azienda sanitaria locale di riferimento. -In caso di esito positivo del test antigenico, obbligo di sottoporsi immediatamente ad un test molecolare ai fini del successivo sequenziamento e ad isolamento fiduciario nel rispetto della normativa vigente

- Obbligo di effettuare un ulteriore test antigenico o molecolare con esito negativo per porre termine al periodo di isolamento. Tali norme, a condizione che non insorgano sintomi di Covid-19, non si applicano: ai minori di sei anni, ai membri dell'equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell'Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell'esercizio delle loro funzioni.

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