di Luca Bergamin
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La primavera è finalmente sbocciata a Roma. Lo si capisce dai glicini di Via Margutta che si sono lasciati alle spalle la timidezza per vivere in pieno la loro stagione, seppur effimera, di notorietà. Lo si sente dai boccioli del Roseto Comunale adagiato sulle pendici dell’Aventino, tra il Palatino e il Circo Massimo, laddove secondo Tacito c'era un tempio dedicato alla dea Flora. Al Parco della Caffarella i bambini sono tornati numerosi e si rincorrono nel Ninfeo di Egeria, intorno alla Torre medioevale, sino alle Cisterne. Al momento del pranzo, saranno richiamati all'ordine: ha riaperto, infatti, Appio, uno spazio en plein air dove mangiare pokè, pizze, ascoltare musica dal vivo.
Un interno con arazzi di Villa Spalletti Trivelli
Il presidente Sergio Mattarella è sicuramente privilegiato perché può compiere tutte le mattine una passeggiata solitaria nei Giardini del Palazzo del Quirinale che in questa stagione sono sciantosi: la più alta e rispettata carica dello Stato nelle prime ore del giorno attraversa il Viale delle palme, si inoltra nel Boschetto, indugia a pensare nel labirinto, e trova le giuste risposte ai tanti dubbi magari accanto alle Phoenix canariensis, alla Washingtonia robusta e filifera, attorno alle Cycas revoluta e al rarissimo Trithrinax proveniente dal Brasile. È possibile imitarlo, ma bisogna avere l'accortezza di prenotare l'ambita visita con largo anticipo (palazzo.quirinale.it). Esiste, però, un altro modo, più semplice e veloce, per provare emozioni simili. Proprio sotto il palazzo che ospita il Presidente, infatti, sono sempre aperti i Giardini del Quirinale dove tanti i romani amano venire a leggere romanzi, tenendo accese le radioline per ascoltare musica come una volta, mentre i ragazzi si baciano sotto l'antico, nodoso e odoroso glicine.
Il Teatro dei Dioscuri, che si trova proprio sotto questa alcova botanica, costituisce una wunderkammer culturale, un altro piccolo gioiello. Così come Villa Spalletti Trivelli, a chi sceglie di farsi un dono per la Pasqua, riserverà meraviglie inattese: il dipinto di Pieter Paul Rubens sopra il carrello dei liquori, l'antichissima collezione di orologi, la serie di arazzi del ‘500 che trasportano con la loro fantasia e dettagli in tutti i mesi dell'anno, le stampe a tema geografico, le vedute di Roma che la Contessa Gabriella Rasponi Spalletti Trivelli, dama di compagnia della Regina Margherita, imparentata con Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, riempì di gioielli e letterati. Lo scrittore e filosofo Rabindranath Tagore fu tra i più assidui frequentatori della biblioteca composta da oltre cinque mila volumi. Al mattino bastano pochi passi per accedere ai secoli ridondanti che sono stati ricreati alle Scuderie del Quirinale dove è in scena la mostra Superbarocco, incentrata sulle ricchezze artistiche che nella città di Genova ebbero Rubens, Van Dyck, Alessandro Magnasco, quali protagonisti eccelsi del ridondante, sontuoso periodo del Barocco genovese (www.scuderiequirinale.it).
Il Bistrot all'interno di Palazzo Doria Pamphilj
Procedendo a piedi, si può salire a passeggiare sul giardino pensile di Villa Aldobrandini al culmine di Via Nazionale, seguire il cambiamento pedonale che serpeggia sin dentro i Mercati di Traiano per poi ritrovarsi a Palazzo Doria Pamphilj dove le gioie non mancano: gli appartamenti segreti stanno per riaprire e dunque regalare emozioni intime, tardo barocche tra mobilia e opere d'arte. Certo, la Galleria degli Specchi e la collezione di dipinti superbi come la Maddalena Penitente e il Riposo durante la Fuga in Egitto di Caravaggio o lo straordinario Doppio Ritratto dei letterati Agostino Beazzano e Andrea Navagero eseguito da Raffaello lasciano senza parole. E si resterà ammaliati anche dalle riproduzioni fedelissime che, insieme a opere originali, abbelliscono il nuovo bistrot Doria che adesso si trova non soltanto all'interno del palazzo, ma anche nel chiostro dove si possono dunque assaggiare i maritozzini salati, scegliere tra più di novanta tipologie di gin, rinfrescarsi coi gelati artigiani di Otaleg (doriapamphilj.it/roma).
Una Cinquecento gialla in Via Margutta
Il connubio tra food e arte pare piacere sempre di più ai romani che vanno a visitare la Galleria Borghese, anche perché adesso c'è una mostra dal tema campestre davvero suggestiva, il cui attore principale è Guido Reni, assai attratto dal legame indissolubile tra il sacro e la natura. E poi, appunto, c'è la novità di Molto, il ristorante bio in cui si trovano il pane buono e le torte preparate come quelle fatte nelle case della Capitale, dal mitico ciambellone allo yogurt alla crostata alle visciole: dopo essersi beati dei capolavori di Tiziano, Correggio, Antonello da Messina, avere ammirato le tele di Giovanni Bellini e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e Antonio Canova, delizia raccontarsi le emozioni in questo spazio ameno. Anche se, dopo avere assunto in corpo così tante calorie, non si può di certo indugiare: ecco, dunque, l'immancabile passeggiata tra i viali infiniti nel Parco di Villa Borghese, a cercare le sue tante fontane: quella dei Cavalli Marini, dei Pupazzi, del Fiocco della Venere, delle Tartarughe e ancora quella dell'Acqua Felix e delle Piramidi.
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