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Panorami d’arte a Procida

di Stefano Biolchini

Immagine non disponibile

La mozzafiato mostra diffusa curata da Vincenzo de Bellis è il primo progetto del consorzio Italics

6 ottobre 2021
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2' di lettura

La definiscono mostra diffusa, ma è riduttivo. Perché quel che Procida ha ottenuto con Panorama, l’esposizione curata da Vincenzo de Bellis, è molto di più. La definirei una passeggiata nella bellezza, fatta di scorci, di panorami mozzafiato, di mare e di sculture. Una continua mise en abyme di un paesaggio che si fa scenario d’arte, per dirla con Gide.

E’ questo solo il primo progetto del consorzio Italics, nato da un’idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) e Pepi Marchetti Franchi (Gagosian) e che riunisce per la prima volta in Italia oltre sessanta tra le più autorevoli gallerie d'arte antica, moderna e contemporanea attive su tutta la Penisola. Questo di Procida è il primo appuntamento espositivo che, sempre con il titolo di Panorama, con cadenza annuale, incastonerà alcune tra le località più affascinanti del paesaggio italiano, sviluppando percorsi d'arte che proseguono nel mondo reale, continuando così lo straordinario viaggio iniziato a ottobre 2020 tra le pagine web della piattaforma Italics.art.

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Procida scenario d'artisti

18 foto

Giulia Cenci, veduta della mostra “Tallone di Ferro”, Museo Novecento, Firenze, 2021, Courtesy l’artista e SpazioA, Pistoia. Installation view presso l'ingresso al Carcere Nuovo, Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Marisa Albanese, Combattente, 2013, alluminio, pigmento bianco, legno, 120 x 80 x 38 cm. Courtesy Studio Trisorio, Napoli. Installation view presso l'ingresso del Carcere Nuovo, Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi
Giulia Cenci, veduta della mostra “Tallone di Ferro”, Museo Novecento, Firenze, 2021, Courtesy l’artista e SpazioA, Pistoia. Installation view presso l'ingresso al Carcere Nuovo, Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Chen Zhen, Back to Fullness, Face to Emptiness 1997-2009 alluminio, acciaio inox, neon h 400 cm x 450 ø cm senza sedie, Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Paris. Installation view presso piazza della Chiesa SS. Maria della Pietà, via Roma, 40_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Luca Francesconi, Senza Titolo, 2020, veduta della mostra AGAINandAGAINandAGAINand, a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna. Installation view presso la terrazza panoramica di Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Christian Holstad, Consider Yourself as a Guest (Cornucopia), 2019, elementi metallici, rivestiti in plastica, allegato con fili di nylon, 4,7 x 2,5 x 5m, unico, Courtesy l'artista e Victoria Miro. Installation view presso Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Nate Lowman, White Outdoor Sculpture, 2015. Acciaio Corten, 213,4x213,4x63,5. Courtesy l'artista e MASSIMODECARLO. Installation view presso il giardino della ex Casa del Direttore Penitenziario, Salita Castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Mimmo Paladino, Untitled, 2016, 3, Bronzo, 277 x 170 x 110 cm, Courtesy l’artista e Cardi Gallery. Installation view presso l'ingresso di Palazzo d'Avalos, salita castello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi
Giulio Paolini, Il cielo e dintorni, 1988, stampa serigrafica su seta, aste di legno, 18 bandiere e 18 aste. Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino e Galleria Alfonso Artiaco. Installation view presso soffitto della cappella di S. Maria Regina della Purità, via San Michele, 1_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Giuseppe Penone, Equivalenze, 2016, Bronzo, 289 x 237 x 170 cm, Courtesy Giuseppe Penone e Gagosian. Installation view presso terrazza di Terra Murata_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Nicola Samorì, Artaud, 2021, tecnica mista. Courtesy l'artista e Monitor Roma, Lisbona, Pereto. Installation view presso il monumento di Piazza dei Martiri_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.
Francesco Simeti, Curling, arching, breaking, 2021, print on cotton, dimensions variable, ed. unique. Courtesy the artist and Francesca Minini. Installation view presso i palazzi di Casale Vascello_PANORAMA Procida, un progetto di Italics a cura di Vincenzo de Bellis. Foto: Barbara Rossi.

Un percorso quello nella Capitale Italiana della Cultura 2022 che abbraccia con studiata leggerezza cinque secoli di storia dell'arte, dall'antichità al contemporaneo, con grande attenzione alla produzione italiana e un focus specifico sul contesto napoletano, e riunisce oltre cinquanta opere di artisti affermati, che in un confronto serrato e aereo, pur nella straordinaria varietà di stili e materiali, di soluzioni compositive e traduzioni formali, hanno caratterizzato la creatività di ogni tempo. Ed è così che “La fine di Dio. Concetto spaziale (1963-1964)” di Lucio Fontana si ritrova inaspettatamente - in maniera sublime - a dialogare con “Adorazione dei pastori” di Matthias Stomer (1600,Amersfoort, Paesi Bassi – 1650, Sicilia), all’interno della cappella di Santa Maria Regina della Purità nel complesso dell'ex Conservatorio delle Orfane a Terra Murata.

Le opere e gli artisti

Tra le opere e gli artisti, non potendoli elencare tutti, si segnalano i 7 ritratti di Silvia Piscitelli, I “Silver Plated” di Falvio Favelli, la scultura “Artaud” di Nicola Samorì, di Marinella Senatore la rivisitazione delle luminarie “Remeber the first timeyou saw your name” del 2020, il quanto mai sempre attuale e splendidamente colorato “memento” per i mari inquinati di Christian Holstadt “Consider yourself a Guest (Cornucopia)”. E ancora fra gli altri i lavori di Marisa Albanese, Salvatore Arancio, con le sue argille refrattarie “A Soft Land no Longer Distant”, 2017, Gianni Asdrubali, Rosa Barba, Noah Barker, “La Kraft box“ di Walead Beshty, la “Tarantella” del 1918 di Fortunato Depero, Luigi Ontani con il suo omaggio all’Alighieri “DantElegia”, “Untitled”, 2016, di Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Francesco Pedraglio, Giulia Piscitelli, Tomás Saraceno, Fredrik Værslev, Andy Warhol, Heimo Zobernig, Damon Zucconi.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo ha coinvolto a lungo diversi siti espositivi diffusi sull'isola, tra architetture pubbliche e private, chiese, palazzi storici e aree popolari, dal porto Marina Grande sino all'antico borgo fortificato di Terra Murata, dominato da Palazzo d'Avalos (1563) un tempo cittadella carceraria.

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